Terni, donna stuprata | Si attendono esami su Dna | Vittima ascoltata dal Pm - Tuttoggi.info

Terni, donna stuprata | Si attendono esami su Dna | Vittima ascoltata dal Pm

Luca Biribanti

Terni, donna stuprata | Si attendono esami su Dna | Vittima ascoltata dal Pm

Messaggi di solidarietà dalle donne del Pd e dalle istituzioni provinciali
Mar, 23/01/2018 - 19:27

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Tracce di Dna, filmati registrati da telecamere, testimonianze, sono ore di intensa attività per gli agenti della Questura di Terni che stanno cercando di ricomporre tutti gli indizi per risalire al responsabile del brutale stupro che si è consumato domenica scorsa nel parcheggio vicino al centro Multimediale.

Si attendono con particolare interesse i risultati di laboratorio sui campioni raccolti dalla Polizia Scientifica che potrebbero rivelare tracce importanti per risalire direttamente all’identità dell’aggressore. Setacciati frame dopo frame anche i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona, dove si trovano il Centro Multimediale e gli uffici della Regione.

Intanto il pm titolare del fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura Della Repubblica, il dottor Marco Stramaglia, ha ascoltato la vittima nella drammatica ricostruzione di quella sera. La donna ha confermato di essere stata aggredita alle spalle da un uomo con volto travisato e di essere stata spinta in macchina, dove ha poi subito l’abuso.

Nella giornata di oggi sono arrivate altre nette prese di posizione dalle donne del Pd:Manifestiamo sconcerto ed indignazione – scrivono le Democratiche del Pd ternano – per quanto accaduto a Terni. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla vittima di questa violenza odiosa ed ingiustificabile, che avrebbe potuto colpire ognuna di noi. Mai avremmo pensato che la città di Terni potesse balzare agli onori della cronaca per uno stupro, commesso in una pubblica piazza alle 21 di sera. Non possiamo accettare che ciò avvenga, né che si ripeta, per questo chiediamo all’amministrazione comunale che intervenga con forza e tempestività facendo tutto quanto possibile per garantire sicurezza e diritti di piena cittadinanza alle donne ed agli uomini che vivono e frequentano la città di Terni, impiegando risorse per riqualificare e migliorare tutte quelle aree centrali e periferiche che non garantiscono l’incolumità delle persone, prestando occasioni alla criminalità. Ora ci attendiamo che la giustizia faccia il suo corso”.

“Occorre incrementare una cultura di rispetto delle differenze di genere, ripensare allo spazio urbano della città, cioè un modo diverso di vedere i luoghi a partire dalla concretezza della vita delle donne ed anche degli uomini”. Lo dicono in una nota le consigliere di parità della Provincia di Terni, Maria Teresa di Lernia, presidente, e Ivana Bouché.

“Esprimiamo nei confronti della vittima – affermano – tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Le consigliere sottolineano la necessità di un approccio di genere alla sicurezza urbana. “Se ne gioverebbe – affermano – tutta la città, una città che diventa sicura per le donne lo è per tutti.

Il vile e odioso atto – proseguono – esprime l’impotenza di un genere maschile che riesce a rapportarsi alle donne solo esercitando forza e violenza, non possiamo non interrogarci su come rendere sicure le nostre città ed è evidente che ciò non può accadere solo alzando i livelli di controllo o quelli repressivi. Esistono su  questo – fanno notare la Di Lernia e la Bouché – buone pratiche in diverse regioni e città italiane che hanno adottato un’ottica di genere per affrontare il problema della sicurezza urbana.

Siamo disponibili ad un confronto con il Comune di Terni su queste tematiche, si potrebbe creare un gruppo di studio allargato alle associazioni di donne presenti sul territorio, alle forze dell’ordine, e ad altri soggetti, per studiare come mettere in campo gli interventi più efficaci per contrastare la violenza di genere.

Proprio ieri – ricordano – è stato firmato in Regione un protocollo di interventi per contrastare la violenza nei confronti delle donne attraverso la costruzione di una rete che vede coinvolti molti soggetti istituzionali e non, dalla magistratura alle forze dell’ordine ai Comuni, alle Asl e molto altro. Auspichiamo quindi – concludono – una reazione nel senso indicato, da parte della città di Terni, solo così  può essere realmente solidale con la donna vittima di violenza”. 

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