Lu. Bi.
Ci risiamo. Ecco un'altra puntata del feuilleton politico estivo di Terni. Il colpo di scena: il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, denunciato da Francesco Bartoli, nemico giurato dell'amministrazione Pd e del sindaco stesso. Oggetto della denuncia: uso improprio del sito istituzionale del comune di Terni.
L'onore del sindaco ferito e il 'rispetto' delle regole tradito, secondo almeno Confimpresa. È servita la trama dell'ultima avvincente puntata della telenovela estiva che ha tenuto banco in città negli ultimi mesi e che sicuramente ci accompagnerà (sigh!) fino alle elezioni amministrative che sono alle porte.
Tornando ai fatti, Il Bartoli si riferisce a una nota pubblicata sul sito del comune di Terni dal sindaco, risalente al 26 agosto (leggi qui), nella quale il primo cittadino ternano era intervenuto sulle polemiche legate alla Festa Democratica de “La Passeggiata”. Secondo Francesco Bartoli: “Di Girolamo ha ampiamente passato quel ‘limite’ tra il diritto di critica, che ricordiamo è ampiamente tutelato dal nostro ordinamento, e sconfinato nella fattispecie delittuosa del reato di diffamazione aggravata nei miei confronti. Cosa che ho provveduto a denunciare con separato atto di denuncia querela”.
L'agguerrito esponente di Confimpresa deve riferirsi al passaggio di 3 righe che lo riguarda e che dice: “Poi dal signor Francesco Bartoli che ormai da molto tempo ha perso, se mai la ha avuta, la veste di rappresentante di una categoria economica e sempre più si muove come soggetto politico usando come armi la calunnia, l’insulto, la minaccia”.
Ora, sulla calunnia nulla si può dire, visto che ci sono in ballo già querele, esposti, denunce e quant'altro, e sarà la magistratura a stabilire chi dice la verità e chi no. Sul fatto che Bartoli abbia utilizzato toni spesso al limite della minaccia e dell'insulto (anche questo è oggetto di querela e sarà verificato nelle opportune sedi, ndr), possiamo riscontrarlo in più esternazioni fatte dallo stesso, che con il suo modo di fare si lascia andare a grossolani interventi pubblici che lo espongono al consenso di pochi, ma alla critica di molti, facendo passare in secondo piano il contenuto delle 'proteste', che a volte risulterebbe interessante.
In definitiva, Bartoli chiede il sequestro del sito del comune di Terni per cancellare i contenuti che secondo lui sarebbero diffamatori.
Intanto il sindaco, informato degli eventi, ha risposto pacatamente: “Ormai conosciamo il modo di fare di certi soggetti. Siamo al paradosso. Come si può criticare chi, per difendere dai veleni e dagli insulti l'onorabilità dell'amministrazione che rappresenta , ricorre a strumenti istituzionali? Comunque sono tranquillo e metterò in campo tutti i mezzi necessari per difendere l'onore della mia persona e di tutta l'amministrazione comunale”.
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