Le indagini erano iniziate nell’agosto 2013 dai Carabinieri di Arrone dopo un’attività di controllo del territorio mirato alla disarticolazione di un gruppo di giovani della zona dedito allo spaccio di droghe leggere del tipo hashish e marijuana. L’indagine, che è stata espletata sia con servizi di tipo tradizionale che con attività tecniche, ha permesso di individuare 12 soggetti residenti ad Arrone e nei comuni limitrofi e con età compresa fra i 20 ed i 30 anni, tutti italiani tranne un ragazzo di origine romena.
Nel corso dell’indagine i militari hanno accertato che due degli indagati erano i figli di altrettanti colleghi, uno effettivo alla stessa Stazione di Arrone e l’altro alla limitrofa Stazione di Ferentillo. Dalle indagini è emerso che il padre, militare di Ferentillo, accortosi incidentalmente dell’attività investigativa in corso, aveva avvisato il figlio, utilizzando le informazioni artificiosamente acquisite, per aiutarlo ad eludere i controlli nei suoi confronti.
Nella prima mattinata odierna militari della Compagnia Carabinieri di Terni hanno eseguito le perquisizioni locali e personali emesse dall’A.G. ternana sulla scorta dei risultati dell’indagine in questione nei confronti di tutti e 12 gli spacciatori individuati dal personale che aveva condotto le indagini. Le perquisizioni hanno confermato quanto già emerso dall’attività investigativa svolta dato che in quasi tutte le abitazioni è stato rinvenuto dello stupefacente.
Complessivamente venivano sequestrati 215 gr. di marijuana, 30 gr. di hashish, 6 gr. di MDMA, 5 gr. di cocaina divisi in dosi, una dose di speed, materiale atto al confezionamento delle dosi, vari bilancini di precisione e “grinder” nonché vari strumenti per i consumo dello stupefacente. Il grosso dello stupefacente è stato trovato nella disponibilità di una 21enne di Montefranco che pertanto è stata tratta in arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel medesimo contesto è stata eseguita nei confronti del militare di Ferentillo un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari emessa dalla medesima A.G. per rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Lo stesso, dopo le formalità di rito, è stato quindi accompagnato presso la sua abitazione privata di Arrone.
(foto archivio)