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Terni, bufera su debiti | Chieste dimissioni di D’Ubaldi “A Terni guerra tra bande del Pd”

Luca Biribanti

Terni, bufera su debiti | Chieste dimissioni di D’Ubaldi “A Terni guerra tra bande del Pd”

Dopo 10 ore spunta la carta che inchioderebbe la Giunta alle sue responsabilità
Ven, 07/10/2016 - 15:37

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Il debito fuori bilancio da quasi due milioni di euro sulla refezione scolastica era già stato denunciato nei giorni scorsi dai consiglieri del M5S e da Enrico Melasecche (I Love Terni), ma ora c’è il documento che inchioda la giunta alla sue responsabilità che “non poteva non sapere” – come affermato da Thomas De Luca, Angelica Trenta, Valentina Pococacio, Patrizia Braghiroli e lo stesso Melasecce in una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Palazzo Spada. L’incontro con la stampa è avvenuto dopo la giornata campale di ieri, quando i consiglieri hanno aspettato ben 10 ore prima di avere la ‘preziosa carta’ con “scene di svenimenti da parte di funzionari – ha sottolineato Melasecche – minaccia di chiamare i Carabinieri, telefonate e controtelefonate perché venivano continuamente dati ordini affinché il documento non ci venisse consegnato”.

Si tratta di una proposta di delibera proveniente dal dipartimento dei Sec, protocollata in data 7 marzo 2016, e siglata dal dirigente della direzione Attività Finanziarie con “parere favorevole”, che informava la Giunta del debito che l’Ente ha contratto con “All Foods” per circa 2 milioni di euro in un periodo compreso tra il 2008 e il 2013.

La delibera non è mai arrivata nella sala consiliare di Palazzo Spada e non è mai stata inserita all’ordine del giorno dei lavori degli assessori: “Questa è la prova provata – ha specificato Enrico Melaseccheche la Giunta sapeva dei debiti fuori bilancio e che in questi mesi ha scientemente occultato il documento, continuando i meccanismi che vanno avanti da anni. Il dirigente ha addirittura negato di aver prodotto questo documento – cosa vergognosa – ma poi è venuto fuori che invece esiste e che è stato protocollato dal segretario. Evidentemente il documento è stato chiuso in qualche cassetto sperando che venisse prima o poi dimenticato.

Parliamo di bilanci falsati e di fatture di anni prima pagate con soldi stanziati nell’anno”.

Angelica Trenta, consigliere del M5S, ha chiesto le dimissioni dell’assessore Piacenti D’Ubaldi:Sul protocollo abbiamo trovato un acronimo strano, cioè dfb, che abbiamo poi capito essere “debito fuori bilancio”, utilizzato per non far capire alle persone che leggevano di cosa si trattasse in realtà. C’è una volontà intrinseca di questa amministrazione di nascondere la realtà. È da gennaio – prosegue la Trenta – che chiediamo la quantificazione del debito e l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi ha mentito quando in Seconda Commissione, in consiglio e negli incontri con il Cosec (Comitato Servizi Educativi) diceva di non sapere nulla di un eventuale debito.

Questa proposta di delibera dimostra invece che l’assessore sapeva e noi, per questo, ne chiederemo le dimissioni immediate,

non dando la possibilità alla Giunta di cavarsela con il taglio degli assessori.

La città sta subendo la guerra tra le bande del Pd.

Si sono permessi di alzare le quote delle refezione scolastica senza dire che c’era un debito di quasi due milioni di euro con “All Foods”. Questo è malafede, incompetenza e incapacità di amministrare di questa Giunta”.

Thomas De Luca ancora contro l’assessore D’Ubaldi: “Il documento è la prova che negli anni passati la situazione finanziaria dell’ente è stata tenuta nascosta ai cittadini e agli stessi amministratori, aggravando la situazione del Comune che è arrivato al dissesto. Questa è una cosa inaccettabile e per cui in qualsiasi paese del mondo ci si dimette il giorno dopo. È inaccettabile che ieri ci sia stato un atteggiamento volto a convincere i funzionari a non darci i documenti che cercavamo, in primo luogo l’assessore D’Ubaldi che la gran parte delle responsabilità di questo dissesto.

I soldi delle mense, che le famiglie versano al comune, dove sono finiti?”.

Le fatture misteriose – “Quando sono andato col consigliere Melasecche alla direzione “Affari Finanziari” – prosegue De Luca –  ho trovato le fatture degli anni precedenti che sono stato liquidate, con apposito atto, ma non ne risulta il pagamento. Questo significa che soldi posti in bilancio per quelle fatture sono stati spostati o spesi in altro.

Abbiamo trovato una fattura di 125mila euro per interessi di mora,

per ritardo nei pagamenti nel biennio 2015-2015 che neanche risulta nel sistema contabile, ma solo al protocollo. Devono dimettersi e andare a casa”.

Patrizia Braghiroli e la trasparenza: “Le amministrazioni dovrebbero trasparenti agli occhi dei cittadini che dovrebbero avere diritto a poter accedere ai dati contabili dell’ente. Non è possibile che consiglieri della città debbano aspettare 10 ore per farsi dare un documento che è loro diritto avere. La Giunta sapeva già da molto tempo prima e l’assessore deve dimettersi, la trasparenza è un aspetto fondamentale che deve guidare un’amministrazione comunale”.

Valentina Pococacio è la consigliera pentastellata che ha ‘studiato’ più nel dettaglio il documento, facendo emergere aspetti interessanti: “Nell’accesso agli atti, ho avuto modo di vedere tra i verbali dei segretari che il 9 marzo, due giorni dopo il protocollo della proposta di delibera,

era stata convocata una seduta di Giunta che non si è poi svolta per mancanza di numero legale.

Il sindaco ha spiegato che può accadere che manchi il numero legale nelle sedute di Giunta, ma probabilmente la seduta non ha avuto luogo per non affrontare il tema in oggetto alla proposta di delibera stessa. Poi si è persa traccia del documento”.

I Conti non tornano – “Nella proposta – prosegue la Pococacio – si fa riferimento anche a un atto dirigenziale, il n.3638 del 30 dicembre 2013, che stabilisce la prosecuzione dell’affidamento del servizio di refezione all’All Foods per altri tre anni con un capitolo di spesa di circa 3 milioni e 600 mila euro. Ora, per definizione un debito fuori bilancio è un capitolo che non ha avuto impegno di spesa, ma, stando alla determina, c’era invece l’impegno di un milione l’anno.

Se prendiamo in considerazione il solo 2015, si può notare che il debito fuori bilancio è di 1milione e 500mila euro, ma nella determina di spesa del 2013 era previsto soltanto un milione: le cose sono due.

O quel milione impegnato è stato utilizzato per qualcos’altro – e dovrebbero eventualmente dirci che fine ha fatto questo milione stanziato per le mese – oppure il costo per l’appalto della refezione non è stato di 1 milione e 500mila euro ma di 2 milioni e 500mila euro”.

Mancavano risorse da anni – “Non solo. Nel documento – conclude la consigliera – si legge che “nonostante le numerose richieste – puntualmente reiterate negli anni nell’ambito delle procedure di previsione e variazione di bilancio – i fondi messi a disposizione dell’amministrazione comunale non sono stati sufficienti a coprire le prestazioni fornite dalle ditte nell’ambito in appalto” – significa che la difficoltà nel coprire i costi del servizio non sono state riscontrate nel 2016, ma negli anni. Per più bilanci, per più consuntivi la direzione ha dunque chiesto l’impegno di maggiore risorse per consentire la copertura del servizio. Queste richieste, se non sono state considerate, hanno contribuito ad aumentare il debito che si è creato anche per negligenza di chi non ha preso atto di queste esigenze.

La domanda che mi faccio è: i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza di questi debiti fuori bilancio? Hanno negato anche loro? Oppure l’assessore non parla chiaramente neanche alla propria maggioranza?”.

© Riproduzione riservata

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