Terni, atti vandalici davanti chiesa | Bufala su mancato intervento della Polizia, la politica 'abbocca' - Tuttoggi.info

Terni, atti vandalici davanti chiesa | Bufala su mancato intervento della Polizia, la politica ‘abbocca’

Luca Biribanti

Terni, atti vandalici davanti chiesa | Bufala su mancato intervento della Polizia, la politica ‘abbocca’

Il grave episodio di vandalismo avvenuto a Sant'Alò diventa anche un caso politico, ma si alimenta ancora la bufala sulla Polizia
Mar, 11/04/2017 - 17:19

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Il grave episodio di vandalismo che si è verificato nella notte tra sabato e domenica dello scorso weekend presso la chiesa di Sant’Alò ha innescato le prime reazioni politiche.

È il consigliere Enrico Melasecche (ILT) ad aver presentato un’interrogazione urgente al sindaco Di Girolamo per avere chiarezza sull’episodio avvenuto davanti alla Chiesa di Sant’Alò.

Anche il consigliere si è lasciato troppo ‘trasportare’ da una notizia che si è propagata con le caratteristiche tipiche delle ‘news da social’, visto che tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino con un post su Facebook che, ovviamente, è diventato virale visto il contenuto ‘sensazionalistico’ dello stesso: un gruppo di 30 giovani ubriachi che devastano una via con atti vandalici, bottiglie rotte e altre ‘gesta simili’, la chiesa presa di mira, e il mancato intervento delle forze dell’ordine che, secondo quanto scritto nel post, non solo non sarebbero intervenuto, ma addirittura avrebbero invitato il richiedente “ad arrangiarsi”.

Ecco due passi dell’interrogazione del consigliere: “l’episodio che sabato sera ha interessato l’esterno della Chiesa di S. Alò, se fosse confermato, avrebbe dell’incredibile con circa una trentina di giovani ubriachi che hanno distrutto vasi, rotto bottiglie e lasciato altri segni della loro stato” […] “a Sant’Alò alcuni residenti avrebbero chiesto l’intervento delle forze dell’ordine ma che sarebbe stato loro risposto che, dato il numero dei vandali in azione, era opportuno farli sfogare ed evitare di intervenire con il risultato di consentire loro impunemente di continuare nei loro comportamenti incivili, rendendo peraltro molto più difficile l’accertamento delle loro identità”.

È forse opportuno riportare le cose nella loro giusta dimensione, partendo dalla prima considerazione. Se fosse stato vero che 30 persone stavano mettendo a ferro e a fuoco una via come quella di Sant’Alò, stretta e breve, non è strano che sia pervenuta al 113 la segnalazione di un solo cittadino?
30 ubriachi in una via che rompono bottiglie, rovesciano vasi, rompono busti e distruggono marmi, avrebbero attirato l’attenzione di almeno tutta la zona interessata. Restando fermi nella condanna e nella constatazione della gravità dell’episodio, è più verosimile che il danneggiamento ai danni dell’ingresso della chiesa sia frutto dell’azione di qualche ‘mentecatto’, nel senso etimologico del termine.

Per evitare poi di continuare a discutere per ipotesi, su almeno un fatto, dopo aver verificato, possiamo tranquillizzare il consigliere e i cittadini. La Polizia è intervenuta, con tanto di lampeggiante, nella via segnalata. Non in tempo da prendere i responsabili sul fatto, ma è intervenuta. Nessun operatore del 113 si è permesso di rispondere in malo modo al cittadino richiedente aiuto che, al contrario, in una seconda telefonata al centralino della Questura, ha ‘ritrattato’ quanto precedentemente ‘denunciato’.

E quindi capiamo che l’episodio è un ottimo strumento di ‘battaglia politica’, visto che il tema sicurezza è, giustamente, particolarmente sentito dai cittadini; ma il consigliere Melasecche, da rappresentante delle istituzioni, avrebbe forse potuto verificare con la Questura quanto affermato dal cittadini, prima di inserire nella sua interrogazione una grave congettura nei confronti delle forze dell’ordine. Dovrebbe far parte del suo ruolo istituzionale ‘tutelare’ chi è preposto, a sua volta, alla tutela dell’ordine pubblico e non dare sponda alle ‘notizie social’.

Ecco comunque cosa chiede il consigliere con la sua interrogazione: “1)- di esercitare con la massima efficienza il ruolo di responsabile della sicurezza a livello locale, a maggior ragione dopo che il governo ha assegnato proprio ai sindaci un ruolo più diretto in tale settore;

2)- di far conoscere al consiglio la veridicità ed i dettagli di quell’episodio;

3)- di accertare e far conoscere a questo consiglio, con la massima possibile urgenza, come sia stato possibile un episodio del genere accertando eventualmente le responsabilità in ordine al mancato intervento, tenuto conto che è indispensabile l’urgenza delle forze dell’ordine, considerato che in altre occasioni vi sono state conseguenze gravissime addirittura per la vita umana”.

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