Terni, "Acquedotto colabrodo" | Presidio e protesta sotto la sede del SII - Tuttoggi.info

Terni, “Acquedotto colabrodo” | Presidio e protesta sotto la sede del SII

Luca Biribanti

Terni, “Acquedotto colabrodo” | Presidio e protesta sotto la sede del SII

Scolapasta portati dai manifestanti come simbolo di protesta
Gio, 08/06/2017 - 11:19

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“Unacquedotto-colabrodo che, se si fosse intervenuti con una gestione oculata non avrebbe reso neanche pensabile questo nuovo acquedotto nella Valnerina che attingerà ad acque che avremmo dovuto preservare per un futuro prossimo in cui l’acqua sarà una risorsa fondamentale” – questo il senso della manifestazione di questa mattina, promossa dal “Coordinamento No Acquedotto”, che ha presidiato la sede di Via I Maggio del SII.

L’iniziativa fa seguito all’occupazione dell’orto “Neraviglioso” dello scorso, quando una trentina di persone, si erano messe davanti ai mezzi di demolizione per fermare l’avanzata delle ruspe già in moto nel terreno privato di una cittadina di Ferentillo alla quale non era stato comunicato l’inizio dei lavori.

Le motivazioni della protesta, ampiamente rese note dal coordinamento, riguardano essenzialmente alcune questioni: il rischio di distruggere un ecosistema delicato come quello della bassa Valnerina, con attingimenti profondi (sconsigliati dai geologi della Regione), pozzi scavati sopra la ex-discarica del Comune di Ferentillo e l’attraversamento di sorgenti e canali come la Forma del Principe, che rischia di scomparire con i lavori di posa delle tubature.

“Il colabrodo è l’immagine simbolo dell’acquedotto di Terni/Amelia – spiega il coordinamento – che il SII gestisce ormai da oltre 15 anni e che perde oltre il 40 % dell’acqua. Questo significa che quando apriamo i nostri rubinetti la metà dell’acqua si è già perdutaper un impianto fatiscente e una gestione che non ha sinora investito quanto necessario per limitare le perdite.
L’acquedotto in Valnerina ci sembra un’operazione speculativa – seguita la nota – a cominciare dall’assenza della gara di appalto per un’opera di oltre17 milioni di euro, assegnata in house al socio privato, ma pagata dai cittadini direttamente in bolletta o indirettamente con i soldi pubblici”.

Al momento i lavori procedono a rilento o sono bloccati, non solo per la protesta del Comitato, ma anche per il risvolto politico che ha avuto la vicenda. Grazie a un atto del M5S, infatti, il consiglio comunale ha approvato la sospensione dei lavori nel periodo di maggiore afflusso turistico alla Cascata Delle Marmore; almeno fino alla fine dell’anno ci sarà dunque margine, da parte del Comitato, per nuove iniziative da sottoporre all’attenzione della politica.

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