Ternana U., chiacchiere tante, punti pochi - Tuttoggi.info

Ternana U., chiacchiere tante, punti pochi

Luca Biribanti

Ternana U., chiacchiere tante, punti pochi

Sandro Pochesci diventa fenomeno mediatico, ma la Ternana resta penultima in classifica
Lun, 13/11/2017 - 16:14

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Quattordici partite giocate, 4 sconfitte, 8 pareggi, 2 vittorie,che manca da 11 turni, penultima posizione in classifica; ripartiamo dai numeri per una considerazione generale sulla situazione della Ternana Unicusano, visto che di chiacchiere, ultimamente, ne sono state fatte molte, e spesso fuori luogo.

Per riportare il discorso sull’aspetto sportivo è bene sgombrare il campo dal contorno mediatico che spesso rischia di distrarre l’ambiente da un obiettivo che, almeno all’inizio del campionato, sembrava ampiamente alla portata dei rossoverdi. Col passare del tempo, però, ci si è resi conto che, in fondo, quei pazzi stregoni dei giornalisti, a inizio anno, avevano ragione quando dicevano che a questa squadra mancava qualcosa in esperienza per una salvezza tranquilla.

Ma non si può dire, per non urtare la sensibilità di mister Sandro Pochesci che, ormai, è diventato un personaggio mediatico a livello nazionale. Quella sulla Svezia, definita ‘squadra di profughi’, è soltanto una delle ultime uscite del vulcanico mister che, dopo la tempesta mediatica scatenata e possibili provvedimenti della Lega Calcio con un deferimento, è stato costretto alle pubbliche scuse in diretta tv nell’ambito della conferenza stampa post Ternana-Novara.

In molti pensano che il calcio italiano soffra a livello internazionale perché i vivai sono ‘soffocati’ dai troppi stranieri che arrivano a giocare in Italia; ma tutto si può dire senza necessariamente ricorrere a “linguaggio da bar” come lo stesso tecnico ha sottolineato in sede di scuse.

Non è la prima volta che Pochesci è costretto a scusarsi pubblicamente per un’uscita infelice, anche se, onestamente, spesso le sue ‘battute’ e il suo modo di fare vengono decontestualizzati e assumono significati non proprio aderenti a quello che veramente il tecnico vuole esprimere. Ma, proprio per questo rischio, che ormai dovrebbe essere evidente, forse è bene rinunciare un po’ al personaggio e concentrarsi un po’ di più sull’aspetto tecnico della squadra perché i giornali, oltre a quelli ‘su commissione’, scrivono anche ‘nel male’.

Tornando all’aspetto tecnico, dunque, la Ternana è una squadra che perde difficilmente, ma vince anche difficilmente, e, in un campionato da 3 punti a vittoria, non è una buona strada verso la salvezza. La sensazione è che il tecnico abbia rinunciato ‘ un po’ troppo presto’ alla sua idea di gioco che tanto aveva spiazzato gli avversari a inizio campionato.

Non a caso i punti e le vittorie sono arrivati proprio nel periodo del gioco ultraoffensivo della Ternana. Qualche batosta, qualche mugugno, un po’ di pressione, maggiore consapevolezza degli avversari, e Pochesci ha iniziato ad abbottonarsi, si fa per dire, rinunciando all’arrembaggio e premiando l’equilibrio. Ci può stare.

Quello che non ci può stare è il mostrarsi sempre ‘soddisfatti e contenti della propria squadra’ quando si è penultimi in classifica. Insomma, ci sarà qualcosa su cui arrabbiarsi? Carattere, grinta, determinazione, maglia sudata, certamente il mister è felice quando vede questo in campo, e ci mancherebbe altro; ma non possono essere sempre gli episodi, gli errori individuali dei giocatori, gli arbitri a impedire alla Ternana di vincere.

Qualcosa che non va deve pur esserci. “Giudicateci dopo 10 giornate di campionato” aveva detto Pochesci dopo le prime sconfitte dei rossoverdi. Siamo al 15° turno di campionato e, se dovessimo giudicare dalla classifica, sarebbe superflua ogni ulteriore valutazione. Per questo non lo faremo. Perché ci sono margini, ci sono qualità, ci sono voglia e passione, tutti ingredienti che devono trovare la giusta alchimia.

Alimentare polemiche, esporsi sempre alla ribalta delle cronache nazionali, anteporre il personaggio al professionista, sono invece ingredienti che non aiutano, anzi. Sopratutto in questo momento, la squadra avrebbe bisogno di tranquillità e serenità e magari qualche riflettore meno puntato addosso per alleggerire la pressione, anche perché sabato prossimo c’è la trasferta di Foggia, un’altra piazza calda affamata di punti.

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