Ternana, Bandecchi "Serie A in 2 anni" | Giocatori italiani ma con eccezioni - Tuttoggi.info

Ternana, Bandecchi “Serie A in 2 anni” | Giocatori italiani ma con eccezioni

Sara Fratepietro

Ternana, Bandecchi “Serie A in 2 anni” | Giocatori italiani ma con eccezioni

Il patron della Unicusano a tutto tondo: "Abbiamo soldi e idee, non ci arrendiamo alla prima difficoltà" | I progetti per la città, dal Ternanello alle aziende
Mer, 05/07/2017 - 14:36

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Quasi due ore di conferenza stampa fiume per chiarire dei punti fondamentali: l’Unicusano vuole portare la Ternana in serie A in due anni, i soldi ed i progetti per fare grandi cose ci sono. E poi sì alla valorizzazione dei giovani talenti italiani, basta stranieri, ma per ora Martin Valjent rimane e tutto dipenderà per il futuro da quello che saprà dimostrare sul campo.

Non si è risparmiato alle domande dei giornalisti il patron della Unicusano Ternana Stefano Bandecchi, arrivato allo stadio “Libero Liberati” in elicottero ed affiancato dal presidente Stefano Ranucci e dall’allenatore Sandro Pochesci.

Serie A – “Ringrazio tutta la città, – ha esordito il patron Bandecchi – non ho mai avuto un’accoglienza così simpatica e calorosa, spero sarà la stessa anche fra un anno. Voglio cambiare il cartellone dove c’è scritto Serie B, vorrei portare la Ternana in serie A”. Un obiettivo da raggiungere in 2 anni, sotto la guida di mister Pochesci, che è in attesa del corso per il patentino, anche se vanta una lunga esperienza da allenatore nelle serie minori (19 anni consecutivi).

Il nuovo nome – Tra i primi argomenti affrontati quello del nuovo nome, Unicusano Ternana, per cui si sta aspettando il placet della Figc: la risposta dovrebbe arrivare dopo il 15 luglio. “Siamo fiduciosi dell’interpretazione data dai nostri avvocati alle leggi federali, che dicono che non avremmo potuto cambiare nome alla società, ma possiamo abbinare il nostro nome al nome storico della Ternana. Siamo molto fiduciosi di una risposta positiva, una negativa dovrebbe essere spiegata in modo molto articolato”. Dalla Figc potrebbe arrivare anche la richiesta di invertire le due denominazioni, vale a dire Ternana Unicusano.

Giocatori solo italiani ma con eccezioni – Tra i punti cardine della Unicusano c’è la valorizzazione dei calciatori italiani, rinunciando a tutti gli stranieri. “Per quale motivo – ha chiesto Bandecchi – noi dovremmo tifare per delle squadre italiane dove invece giocano tutti stranieri?Il calcio italiano non esiste più, quando le squadre più forti fanno giocare solo stranieri. Bisogna da qualche parte ricominciare”. Ed è quello che la società vuole fare, prendendo “gli emarginati, cioè gli italiani”, ricominciando da loro. “Se non sappiamo più nemmeno giocare a pallone dobbiamo smettere di fare qualsiasi cosa”. Una eccezione però potrebbe essere rappresentata da Martin Valjent, in realtà ormai in Italia da diversi anni, e che comunque ha ancora 1 anno di contratto. “Questo ragazzo – ha osservato il patron – è già sotto la nostra attenzione da circa una mesata, non ci è sfuggito che vive da anni a Terni. Non siamo così rigidi come molti pensano. Stiamo già pensando di farlo restare in squadra. Se lo vendiamo bene lo venderemo, altrimenti giocherà tutte le partite finché se lo meriterà. Sarà un’eccezione, che conferma la regola. Di certo non partiremo mai per comprare un giocatore straniero”.

L’elogio a Longarini – Una parentesi l’ha voluta fare anche sulla famiglia Longarini, “che non ha avuto con tifoseria un grandissimo rapporto”. “Io ho 57 anni e non ho mai trovato delle persone così oneste. E non lo dico perché ho chiuso un affare con loro: per un mese questo affare  è andato avanti semplicemente sulla parola, su frasi dette e una stretta di mano. Terni perde un imprenditore importante e una famiglia importante, credo che resteranno tifosi della squadra. Spero che saremo in grado di sostituirli nella giusta maniera”.

Il progetto e la ricerca scientifica – “Noi siamo venuti qua con un grande progetto, iniziato 3 anni fa a Fondi: occuparci di calcio per valorizzare la ricerca scientifica, come la ricerca biomedica, spaziale, ingegneristica, settori dove l’Italia è stata molto forte” ha spiegato Stefano Bandecchi. Che ha ricordato anche l’accordo con il Corriere dello Sport, che permette all’Unicusano di realizzare due periodici che servono alla promozione degli sport minori e invalidi, che ha portato “grandissimi risultati”. “Miracolosamente queste persone – ha evidenziato – sono diventate più famose. Abbiamo parlato di realtà facendole conoscere. Abbiamo usato il mondo del calcio per portare qualche messaggio importante e nobile. Il calcio è un elemento di risonanza internazionale, raduna accanto a sé persone di ogni rilevanza sociale, va usato nella maniera giusta. Abbiamo deciso di fare questa scommessa, e fino ad oggi è stato estremamente vincente”.

I soldi non sono un problema – Quanto al budget, “noi abbiamo fatto fino ad oggi campionati di Lega Pro ed in quella avventura di calcio minore abbiamo lasciato circa 12 milioni di euro. Il campionato di serie B è molto più agevolato, non credo che avremo mai problemi a livello economico. Il problema sono i programmi. Quando sono andato via da casa a 18 anni avevo 5mila lire. Ci vuole un programma e un progetto, le aziende nascono sulle idee, ci vuole un piano A, B, C. Tutti coloro che fanno impresa pensando solo di avere i soldi falliranno subito; avrà successo colui che farà un’analisi prima. Quando hai un progetto intelligente e interessante, avrai forse anche un risultato. Noi – ha ribadito – abbiamo i soldi e i progetti, siamo determinati a portarli avanti. Il 10 luglio partiremo in ritiro a Norcia, avremo 21 componenti su 26, già un’ossatura, ci manca un elemento che vorremmo avere. Se tra un anno quelle persone in prestito avranno giocato bene, ce le compreremo tutte. In 2 anni voglio andare in serie A”.

“Noi – ha detto ancora – non ci arrendiamo davanti alla prima sconfitta. Siamo l’unica università italiana che ne ha una collegata a Parigi, una a Londra e stiamo per arrivare anche a Barcellona. Siamo l’unica università italiana che, dopo tante chiacchiere, è l’unica che ha veramente internazionalizzato.  O siamo più intelligenti, o più costanti degli altri. Io penso la seconda, la costanza credo sia più importante dell’intelligenza”.

Il settore giovanile – “Nel progetto che oggi abbiamo in mente, io Ranucci e Pochesci, – ha aggiunto Bandecchi – sicuramente i giovani si chiamano futuro e cassaforte. Sono un futuro perché per avere calciatori validi bisogna allevarli sin da piccoli. In tutta Europa le squadre di calcio non sono una rimessa, ma rendono soldi, solo in Italia si pensa che sia normale rimettere con il calcio. Noi faremo impresa, porteremo nel calcio qualcosa di diverso. O falliamo o riusciamo”.

Lo stadio, le aziende, le Ferelle e l’Università – “Abbiamo intenzione di fermarci a Terni e quindi di fare qualcosa di serio ed importante. Chiaro che oggi lo stadio è del Comune, ma intanto stiamo mettendo a posto le cose che non lo sono, e tentando di renderlo tutto agibile. Il futuro ci vedrà impegnati nella città di Terni – ha annunciato il patron – su vari fronti”. Tra i progetti a cui è interessata la Unicusano Ternana c’è anche quello del cosiddetto Ternanello, il centro sportivo per le attività giovanili. “Sto aspettando una serie di dettagli, ma è un progetto che può essere anche interamente finanziato anche dagli organi sportivi”. Non solo calcio però: la società è impegnata anche nel settore agricolo ed alimentare.  “Abbiamo aperto aziende anche in Russia e nella provincia di Terni creeremo nel tempo delle aziende, stiamo già lavorando anche sulla parte imprenditoriale. In questo momento siamo impegnati sul fronte calcistico, poi lavoreremo al resto”. Come anche alla squadra femminile, su cui però si interverrà “entro il prossimo anno”. Niente ipotesi di una sede universitaria in Umbria invece, “per rispetto all’Università di Perugia ed alla Pegaso, e poi Roma è vicino. A Terni faremo altre cose”.

Dal Milan c’è Plizzari – Non resta quindi che vedere la società e la squadra all’opera. Un importante risultato la Unicusano Ternana lo ha raggiunto ieri con la firma del portiere Alessandro Plizzari grazie ad un accordo con il Milan, un giocatore da 30 milioni di euro. La grande promessa calcistica arriva in prestito fino a giugno 2018. L’accordo è stato siglato ieri a Roma, strappando il giocatore a società più blasonate.

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