Il Tempietto sul Clitunno al centro di un convegno a Firenze sui Longobardi in Italia - Tuttoggi.info

Il Tempietto sul Clitunno al centro di un convegno a Firenze sui Longobardi in Italia

Redazione

Il Tempietto sul Clitunno al centro di un convegno a Firenze sui Longobardi in Italia

Venerdì 23 febbraio, il Tempietto ospiterà l’installazione “Il colore innato” di Carlo Dell’Amico
Gio, 15/02/2018 - 11:11

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Nell’ambito di “Tourisma”, salone internazionale dell’archeologia in corso di svolgimento al Palazzo dei Congressi di Firenze, sabato si parlerà del tempietto del  Clitunno nel convegno “I Longobardi in Italia. Eredità e messaggi di un popolo in viaggio”.

La struttura è considerata tra i più interessanti monumenti altomedievali dell’Umbria e tra i sette gioielli dell’arte e dell’architettura longobarda in Italia di recente inseriti nella prestigiosa lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Costruita sopra una delle tante sorgenti del fiume Clitunno ricordate da Plinio il Giovane, sorge lungo il declivio del colle di S.Benedetto dominante la valle spoletina. Per quanto riguarda la datazione, è stata oggetto di numerose interpretazioni.

Secondo alcuni studiosi apparterrebbe al IV – V sec.d.C., come chiesa intitolata a S. Salvatore. Secondo altri invece all’età longobarda, con un’oscillazione tra gli inizi del VII ed il pieno VIII sec. Realizzata in buona parte con materiali di recupero romani, ispirò, con il suo scenario circostante, a Giosué Carducci (1835-1907, premio Nobel per la letteratura nel 1906) i celebri versi “Alle fonti del Clitunno”, nel primo libro delle “Odi barbare”. La poesia, composta tra il 2 giugno ed il 21 ottobre del 1876 e intessuta di rimandi testuali alla classicità, invitava l’Italia a risorgere riscoprendo l’integrità morale greca e romana.

Al Tempietto sul Clitunno venerdì 23 febbraio, alle ore 18, in occasione dell’evento “M’illumino di meno”, sarà inaugurata l’installazione luminosa “Il colore innato” di Carlo Dell’Amico. Il sito resterà aperto eccezionalmente fino alle 19.30. L’opera rientra nel progetto “Lightquake 2017”, ideato da Rosaria Mencarelli e realizzato da Paola Mercurelli Salari, attuale direttrice del Museo nazionale del Ducato di Spoleto – Rocca Albornoz nonché del Palazzo ducale di Gubbio, con la direzione artistica di Gisella Gellini e Claudia Bottini e la collaborazione di Fabio Agrifoglio, presidente della Fondazione Mario Agrifoglio e degli studenti del corso “Light Art e Design della Luce” del Politecnico di Milano.

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