SULLA QUESTIONE ITALMATCH A VILLA REDENTA INTERVIENE AURELIO FABIANI - Tuttoggi.info

SULLA QUESTIONE ITALMATCH A VILLA REDENTA INTERVIENE AURELIO FABIANI

Redazione

SULLA QUESTIONE ITALMATCH A VILLA REDENTA INTERVIENE AURELIO FABIANI

Mar, 03/03/2009 - 16:55

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Intervento del Capogruppo di Casa Rossa, Aurelio Fabiani, decide di mettere un punto fermo su alcune posizioni, sopratutto dopo le polemiche seguite al Convegno di Villa Redenta e le ” baruffe” quasi fisiche.

” Come nel 2005 sull'Alluminio, nella assemblea tenuta nella rimessa auto dell'ASE a S.Chiodo, anche a Villa Redenta c'è chi ha lavorato a contrapporre lavoratori e popolazione. Ciò rafforza il punto di vista della proprietà, ma è contro gli interessi dei lavoratori e della popolazione che debbono essere uniti e avere obiettivi comuni. Il ricatto occupazionale qualora dovesse emergere, come è successo in altre realtà, quando padroni e padroncini l'hanno sistematicamente messo in atto nel momento in cui si è trattato di spendere per la sicurezza, non sarà accettato. Casa Rossa sulla questione Italmatch ribadisce quanto già scritto in varie occasioni negli ultimi 2 anni (marzo 2007, ottobre 2007, dicembre 2007, giugno 2008, ottobre 2008, gennaio 2009) e aggiunge alcune altre considerazioni a seguito dell'assemblea promossa da Legambiente a Villa Redenta. L'Italmatch è una delle poche ( 7 ) aziende umbre ad Alto Rischio Industriale e soggetta a informazione sui rischi di incidente rilevante. La questione Italmatch non è se la Proprietà fa quanto è necessario per la sicurezza ( ci mancherebbe solo che non lo facesse, viste le caratteristiche delle produzioni che nello stabilimento vengono effettuate ), la questione è se uno stabilimento con quelle caratteristiche, ad alto rischio industriale, può stare li dov'è, cioè in mezzo a scuole e case popolari, e oggi grazie alla attuale Amministrazione Comunale, anche a quartieri residenziali. L'Italmatch è soggetta a un Piano di Sicurezza adottato dalla Prefettura di Perugia nel marzo 2006 ( Piano di Emergenza Esterno per constatare l'eventualità di un incidente che abbia effetto al di fuori dei confini dello stabilimento) che prevede una precisa informazione e la simulazione di un piano di evacuazione. La Protezione Civile ha prodotto materiale informativo sotto forma di volantini e manifesti, in cui si legge: ” Vai nella direzione opposta al vento/se non puoi rifugiarti al chiuso entra a casa o a scuola/ sigilla porte finestre e prese d'aria/respira attraverso un panno umido/ lascia libere le strade per i mezzi di soccorso” e altre cose ancora. Il Piano di Sicurezza previsto non è finora stato ottemperato nelle parti più significative, ad esempio la simulazione dell'evacuazione in caso di incidente, ciò che è stato fatto non è stato realizzato nei tempi previsti, ma con ritardo di circa una anno, ciò che è stato fatto non sempre ha dato luogo a risultati. Come Casa Rossa ci siamo presi la briga di interrogare nel maggio 2008 quanto avessero capito i bambini della media Manzoni ( i più grandi tra le scuole interessate) e nessuno di quelli interpellati ha saputo ripetere di cosa si è parlato, non ricordando a distanza di un mese circa, neanche l'oggetto dell'incontro. Perciò l'informazione così fatta, almeno per i bambini, non funziona. L'Italmatch ha intorno, in un raggio massimo di 300 metri circa, 6 scuole: un asilo nido, due materne, due elementari e una scuola media. L'Italmatch si trova al Centro città, con intorno vecchi quartieri popolari. E' assolutamente vero che negli anni recenti sono state realizzate lottizzazioni che hanno dato luogo a quartieri residenziali in zona Colle San Tommaso che rappresentano una scelta scandalosa da parte dell'Amministrazione Comunale, quella di costruire intorno ad una fabbrica ad alto rischio industriale. Per una precisa esigenza politica di individuare fino in fondo le responsabilità, Casa Rossa vuole conoscere anche la situazione esistente fino alla fine della gestione Saffa e prima dell'arrivo dell'Italmatch, ovvero se anche la Saffa era classificata come azienda ad alto rischio industriale, o se queste caratteristiche sono state acquisite con la trasformazione in Italmatch ( 1985) Perché se quest'ultimo fosse il caso, ci troveremmo di fronte ad a una scelta di allora, anche questa accettata dall'Amministrazione Comunale, della trasformazione delle produzioni precedenti in produzioni ad Alto Rischio Industriale, in zona urbana caratterizzata da preesistenti quartieri popolari ( Sinibaldi, Casette, Gramsci ecc.) e scuole. Per avere certezze e sciogliere dubbi su questo punto, faremo una ulteriore interrogazione scritta all'Amministrazione Comunale. L'Italmatch si trova ora quindi, e tra poco lo sarà ancor più, vicina a quartieri residenziali di nuova costruzione, voluti dall'attuale Amministrazione Comunale. La responsabilità materiale e morale della loro realizzazione non è solo di chi li ha approvati ma anche di coloro che hanno votato i partiti che li hanno realizzati, visto che questi partiti nel loro programma avevano ben chiaro la realizzazione delle lottizzazioni di Colle San Tommaso. Casa Rossa insieme ai Movimenti Ambientalisti si è opposta con tutte le energie a sua disposizione alla realizzazione delle lottizzazioni di Colle San Tommaso, tutte, vecchie e nuove, pagando prezzi personali e materiali molto forti. Casa Rossa ritiene che gli interessi dei lavoratori Italmatch, tutti, (quelli dipendenti, 37 operai e 11 impiegati secondo il Piano di sicurezza, 6 interinali e 20 degli appalti, stessa fonte) vanno pienamente garantiti di comune accordo con la popolazione, a garanzia della reciproca sicurezza. Casa Rossa ritiene, come abbiamo più volte scritto negli ultimi due anni, che l'unica soluzione possibile è la delocalizzazione dell'azienda in sito industriale idoneo, sufficientemente distante dalle abitazioni, all'interno del territorio Comunale di Spoleto. Il fatto, che dello stesso avviso, almeno a parole (le motivazioni non crediamo siano le stesse), sia anche Amministrazione Comunale, che lo ha ribadito alla assemblea di Legambiente per bocca del Sindaco Brunini, conferma che il problema c'è e di questo ne è consapevole gran parte della città. La delocalizzazione deve garantire sicurezza alla popolazione e una prospettiva di lavoro certo, di lungo periodo e con maggiori sicurezze ai lavoratori dell'Italmatch Casa Rossa ritiene questo obiettivo realizzabile, se tutte le forze della città, politiche, sociali e del lavoro, lavoreranno coerentemente in questa direzione, facendo ragionare l'azienda a partire dagli interessi generali della città di Spoleto, che racchiudono sia quelli dei lavoratori che quelli della popolazione.”


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