Una petizione è stata lanciata per modificare la delibera del comune di Acquasparta che vorrebbe asfaltare la strada che congiunge le frazioni di Configni, Collemaggio e San Nicolò. La notizia ha fatto ben presto il giro della cittadina umbra, trovando già oltre 350 sottoscrittori. La strada, ad oggi rurale, attraversa una delle zone più belle del piccolo comune umbro, famoso per le sue acque (leggenda vuole che San Francesco fece sgorgare le terme amerino) e per aver ospitato nel ‘600 l’Accademia dei Lincei. A suggellare la bellezza dei luoghi, la presenza del Castello di Montalbano del XIII secolo. La petizione è arrivata Tuttoggi da un cittadino del rione San Cristoforo.
Leggiamo: “…proponiamo che l’intervento di asfaltatura venga realizzato con l’introduzione di soluzioni alternative all’asfalto nero, soluzioni innovative in tema di compatibilità ambientale, utilizzando leganti trasparenti ed ecologici tali da preservare il paesaggio, ridurre le polveri e migliorare la qualità dell’aria, preservando il fascino di questo contesto rurale e storico. Il tappeto così realizzato, riflettendo i raggi solari, riducendo la temperatura, esalta l’aderenza e la sicurezza per gli utenti, garantendo idonee prestazioni aventi valori superiori a quelli forniti da un conglomerato bituminoso tradizionale”. Una petizione dunque non in contrasto con la delibera e l’investimento.
La delibera
Sul sito del comune sono presenti alcuni degli atti che hanno portato il Comune a deliberare la richiesta di finanziamento alla Regione Umbria in quanto la strada potrebbe beneficiare dei fondi europei del Psr.
Come la delibera, la n. 83 del 10 giugno 2017 approvata di stretta misura dal sindaco, l’avvocato Roberto Romani, e dagli assessori Claudio Ricci e Sirio Bartolucci a causa dell’assenza del vice sindaco Persichetti e dell’assessore Proietti. C’è chi sostiene che il progetto viario interesserebbe, il condizionale è d’obbligo, la strada lungo la quale è sita l’abitazione dell’assessore Bartolucci.
Dalla scheda tecnica si apprende invece che il tracciato stradale interessato dagli interventi è lungo 2,1 chilometri e che gli “utenti serviti dalla infrastruttura viaria sono 234 cui aggiungere 15 aziende agricole”. Per gli utenti il Bando intende coloro che “risiedono o svolgono attività nelle aree prossime alla sede viaria in cui si realizza l’intervento”. Perché in effetti, a quanto si può vedere anche da Google map, lungo il tracciato i residenti sarebbero molti di meno, una decina di numeri civici in tutto. Aziende incluse.
Il costo supera il mezzo milione di euro (577.953 euro per la precisione) tra lavori (505mila), spese generali (62mila) e l’acquisto dei terreni (10mila). Bisognerà ora attendere il responso della Regione che dovrà valutare il progetto. In caso positivo, l’intero costo verrebbe assorbito con i fondi europei messi a disposizione dell’Umbria.
La risposta del Sindaco
Il sindaco Romani, al telefono con Tuttoggi, chiarisce subito di sapere dell’iniziativa ma di non aver ricevuto la petizione sul proprio tavolo. “Nell’ambito del Psr regionale abbiamo partecipato a 6 bandi riguardanti diverse zone del comune per il miglioramento della viabilità e rivitalizzazione dei borghi. Una opportunità per reperire fondi europei che spesso vengono persi. Ora, questa strada che collegherebbe la provinciale Tiberina con il centro di Configni, frazione in via di sviluppo urbanistico-demografico importante. Una volta che ammetteranno al finanziamento, potremo valutare la natura dell’asfaltatura. E’ un problema prematuro. E’ una sciocchezza da parte dei firmatari, quando faremo il progetto esecutivo vedremo se cambiare la natura dei materiali”.
“Non capisco, se chiedevano un incontro con me lo avrei concesso subito. Guardi io sono disponibile anche a fare una consultazione popolare e vedremo se Acquasparta vuole o non vuole questa strada”.
Spieghiamo che la petizione non mette in dubbio il progetto ma le caratteristiche dei materiali. Ma il sindaco ribadisce “al prossimo consiglio chiederò di fare una consultazione”.
E sulla opportunità del voto dell’assessore Bartolucci? “E’ legittimo, ci mancherebbe, lui abita da tutt’altra parte. La sua abitazione è in quella zona, ma su un’altra direttrice che non è interessata dal progetto di asfaltatura”.
Il sindaco, con il passare dell’intervista, fa trapelare un qualche nervosismo che contrasta con l’apertura dei primi minuti. “Guardi le darò un dato – conclude – l’asfalto verde è stato fatto a Macerino dodici anni fa dalla precedente amministrazione. Vada a vedere in che condizioni è ridotta la strada, praticamente è distrutta, piena di buche, con una manutenzione continua che costa tanti soldi alla amministrazione. Queste sono le conseguenze dell’ecocompatibile”.
Sempre che i lavori siano stati fatti a regola d’arte. Perché, solo per fare un esempio, nel vicino comune di Massa Martana, da qualche anno è stato rifatto il manto della Flaminia con materiali “verdi” che non hanno ancora manifestato alcuna criticità. Come nel resto d’Italia e del mondo.
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