Spoleto56, il mito di Carlos Kleiber spiegato nella piece di Pier Luigi Pizzi - Tuttoggi.info

Spoleto56, il mito di Carlos Kleiber spiegato nella piece di Pier Luigi Pizzi

Redazione

Spoleto56, il mito di Carlos Kleiber spiegato nella piece di Pier Luigi Pizzi

Dom, 14/07/2013 - 11:59

Condividi su:


(Carlo Vantaggioli)- Se c'è una lezione che, più di altre, emerge nella piece Carlos Kleiber-Il Titano insicuro, andata in scena ieri sera (13 luglio ndr.) al Chiostro di San Nicolò per la sua seconda e ultima replica a Spoleto56, è quella che il mondo dei direttori d'orchestra è attraversato da indicibili competizioni personali, che spesso si trasformano in grandi odi conditi da giudizi sprezzanti.
La messa in scena curata dallo scenografo-regista Pier Luigi Pizzi, aveva invece il compito principale di mettere in luce la figura mitica e tecnica al contempo, di Carlos Kleiber.
Così si legge nel programma di sala di Spoleto56: “Considerato in un recente referendum, votato dai cento maggiori direttori d’orchestra del mondo, come il più grande direttore d’orchestra di tutti i tempi, Carlos Kleiber, è a nove anni dalla sua morte, ancora un mistero. Per tutta la vita si è negato, non ha mai concesso interviste, non ha mai scritto di sé o della propria arte in saggi, articoli, libri. Ha detto, anzi, che non voleva lasciare alcuna traccia. Nella sua carriera ha diretto solo un pugno di titoli: undici opere e una manciata di Sinfonie (mai Mozart o Mahler). A Roma si è esibito due sole volte. Cos’è che ancora oggi lo rende così importante e unico, perché vive tuttora in un’aura leggendaria nel mondo della musica? La pièce, nella forma di una conversazione fantastica e immaginaria, dà voce finalmente al suo mito, affrontando gli aspetti più caratteristici della sua personalità: il maniacale perfezionismo, il rapporto molto conflittuale col padre Erich, che era a sua volta un grande direttore ma che non raggiunse la fama del figlio, l’estrema sensibilità e fragilità che lo portarono a clamorose fughe e abbandoni, il dialogo con le orchestre assolutamente inimitabile (alle prove si esprimeva per paradossi e metafore extramusicali). Il testo, insieme con l’intrecciarsi di musica e video, ritrae per la prima volta altezze e abissi di un artista che ha profondamente segnato il ’900, diventando nel mondo della direzione d’orchestra l’equivalente di una rockstar, capace di trasformare le sue esecuzioni in una esperienza quasi mistica.”
Nel lavoro di Pizzi, in effetti risulta essenziale l'intreccio tra il testo e le poche immagini di Kleiber dal vivo. Colpisce il gesto, nella direzione orchestrale di questo personaggio, come fosse di un grande uccello che dispiega le ali e vola via. Efficace anche la prova di Remo Girone che nella sua interpretazione coniuga le ansie ed i grandi slanci di un artista-uomo dalla complessa personalità pubblica. In effetti il testo andato in scena al San Nicolò, mette bene in luce questa enorme differenza tra il Kleiber legato agli “obblighi” della professione e quello intimo alla ricerca di una perfezione vicina, come recita il testo, “al nulla”. Considerato quindi che non esistono raffronti testimoniali di Kleiber intervistato, Girone ha creato un personaggio, possibilmente molto prossimo a quello stato d'animo che pervadeva il grande direttore d'orchestra.
Per chi ama la musica classica e la lirica è sempre emozionante poter ascoltare e al contempo osservare una prova orchestrale di un direttore come Kleiber, mentre chiede o spiega qualcosa ai suoi professori. Lo è ancor di più quando si sa che questi frammenti di immagini sono rari e in numero così ridotto che si fa fatica a costruirci sopra una pièce come quella a cui abbiamo assistito.
Tanti i personaggi che attraversano la vita di Kleiber, citati nella piece (tra loro anche le gemelle Kessler vicine di casa ndr.), artisti come il regista Franco Zeffirelli, suo grande estimatore e che di lui, in una recente intervista al settimanale L'Espresso, dice “Un dio!”.
Con Kleiber, Zeffirelli si incontrò la prima volta per l' Otello, messo in scena alla Scala nel 1976. Aggiunge il regista, nell'intervista di Riccardo Lenzi, “Carlos era contraddittorio, tra l'arcano, il sublime e il volgare, nel senso pratico… Per lui la musica era come l'aria, entrava e usciva. Anche quando mangiava, qualcosa sembrava suonargli dentro”.
Curiosamente nella stessa intervista al geniaccio fiorentino, esce anche fuori uno sprezzante giudizio su Riccardo Muti, che proprio nel programma di sala di Spoleto56 è protagonista di un dialogo su Kleiber con Valerio Cappelli, autore con Mario Sesti della piece, e noto critico musicale del Corriere della Sera. Racconta Zeffirelli a L'Espresso “Muti ha sempre raccontato di essere suo amico (parlando di Kleiber ndr.), ma quando alla Scala decideva lui, per gelosia ne limitò le apparizioni”.
Insomma un mondo, quello della direzione di orchestra, coacervo di genialità e creatività, venata di gelosie e rancori eterni, da cui Kleiber stesso non era naturalmente immune.
Dispersivo e acusticamente difficile il Teatro San Nicolò presso il Chiostro. Location magica ma difficile per le cose di teatro, sopratutto quando la messa in scena prevedeva l'ascolto di brani musicali.
Comprimaria di Remo Girone, fin troppo caratterizzata a nostro parere, la figura dell'intervistatrice interpretata dall'attrice Anita Bartolucci.

Riproduzione riservata

CARLOS KLEIBER

Il titano insicuro

di Valerio Cappelli e Mario Sesti

con Anita Bartolucci

regia Pier Luigi Pizzi

luci Vincenzo Raponi

coproduzione Spoleto56 Festival dei 2Mondi e Teatro dell’Opera di Roma
produzione esecutiva Bis Tremila srl
assistente alla regia Andrea Bernard
organizzazione Teresa Rizzo

Video: Youtube

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!