Spoleto, Polizia in Comune per insulti sessisti via mail a Vice Sindaco - Tuttoggi.info

Spoleto, Polizia in Comune per insulti sessisti via mail a Vice Sindaco

Redazione

Spoleto, Polizia in Comune per insulti sessisti via mail a Vice Sindaco

In una mail fu definita “manovratrice transgender” da dirigente Pd | “Il Partito sapeva” | L’autore ancora al suo posto nel PD
Dom, 27/08/2017 - 09:49

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Polizia in Comune per insulti sessisti via mail a Vice Sindaco. In una mail fu definita “manovratrice transgender” da dirigente Pd | “Il Partito sapeva” | L’autore ancora al suo posto nel PD.

La Polizia di Perugia ha acquisito la mail della vergogna, quella che la scorsa estate costò al Partito democratico di Spoleto uno scandalo rimbalzato sulle cronache nazionali.

Gli agenti del Compartimento della Polizia postale, diretto dal Vice Questore Annalisa Lillini, su delega della Procura di Spoleto, si sono presentati venerdì scorso negli uffici del Comune di Spoleto per acquisire il documento informatico.  La notizia trapela solo in queste ore trovando conferme tra gli stessi dipendenti municipali.

La vicenda come si ricorderà esplose a ridosso del ferragosto 2016 quando, alla riapertura degli uffici municipali, la Giunta del sindaco Cardarelli venne informata della mail in cui la Vice Maria Elena Bececco veniva definita una “manovratrice transgender”.

Autore della mail un dirigente del piddì e giornalista che, entrato in possesso per motivi professionali di un comunicato stampa, lo aveva inoltrato alla casella di posta elettronica di tre consiglieri comunali del suo partito.

Accompagnandolo con l’insulto sessista che provocò lo scandalo. Venuto alla luce per quello che fu con ogni probabilità una “distrazione informatica”: la mail infatti arrivò anche all’ufficio stampa del Comune, innescando così tutta una serie di reazioni da parte della vittima, della Giunta e della politica locale e regionale.  

La denuncia – a rendere pubblico il grave episodio fu lo stesso Sindaco Cardarelli che definì l’episodio “ai limiti dell’osceno” e che nessuno dei destinatari della missiva avesse preso una posizione nei confronti dell’autore. Un attacco che, a detta del professor Cardarelli non sarebbe stato neanche il primo rivolto alla Bececco.  

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Lo scandalo – la notizia innescò subito le reazioni di autorità e rappresentanti delle forze politiche, anche se ci fu chi fece qualche distinguo che sembrò quasi peggio della stessa mail. La prima a prendere posizione fu la Governatrice Catiuscia Marini con una nota che non lasciava spazio ad equivoci. La presidente confidò ad alcuni membri del Pd il proprio sconcerto per l’incapacità del partito spoletino nel non essere riuscito a controllare simili attacchi. A seguire il Segretario regionale Pd Giacomo Leonelli che annunciò il deferimento dell’autore della mail “ai Garanti per i provvedimenti conseguenti. Perché sia chiaro: nel PD non può esserci alcuno spazio per tutte quelle forme di volgare e becera subcultura troppo spesso anticamera di episodi di brutale discriminazione“. A seguire le dure reazioni delle Responsabili donne del Pd regionale e locale e del Movimento 5 Stelle. Anche il Gruppo consiliare dei democratici di Spoleto prese le distanze dal deprecabile gesto, definendolo come “iniziativa di un privato cittadino”. Per la cronaca comunque l’autore, con buona pace di Leonelli, fino a tre mesi fa compariva in una nota stampa quale dirigente del piddì di un Circolo spoletino.

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Sul fronte civile fu immediato l’intervento dell’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica che definì  il mittente della mail “sessista, misogino e maleducato”

Il precedente – la Vice Sindaco Bececco, tre giorni dopo lo scandalo, in una intervista concessa a Tuttoggi, confermò che l’attacco non era il primo. Mostrando lo screenshot di un precedente su Facebook in cui veniva definita “transgender”. Post che era stato rimosso nelle ore successive alla denuncia del sindaco.   

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Il blitz della Polizia – sia il Municipio che la Bececco personalmente hanno sporto denuncia. La visita della Polizia postale all’Ufficio stampa di venerdì scorso dimostra che l’inchiesta potrebbe essere ad una svolta.

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