Dopo la denuncia dell’amministratore unico dell’A.Se. Angelo Musco attraverso facebook, lo sfogo in consiglio comunale dell’assessore ai lavori pubblici Angelo Loretoni e gli interventi di manutenzione che da lì in poi sono stati realizzati, la situazione dei bagni pubblici di Spoleto è ancora insostenibile. Tanto da rendere necessaria un’ordinanza di chiusura con effetto immediato. Questo il provvedimento adottato stamattina dal sindaco. Gli ultimi sopralluoghi compiuti dai tecnici della direzione Progettazione e Interventi sul Territorio hanno infatti ‘fotografato’ una situazione compromessa dal punto di vista igienico-sanitario e della salute pubblica di cittadini e utenti fruitori.
In degrado – E’ stato consegnato nelle mani della giunta un report sullo stato di ciascuna delle 10 strutture attualmente esistenti nel territorio comunale. Tra i casi più emblematici quello di piazza della Vittoria, dove nonostante siano stati eseguiti di recente alcuni lavori di manutenzione della copertura sono ancora irrisolti i problemi delle porte e della guaina di copertura, senza contare la stanza non adibita a bagno ancora da bonificare dopo l’incendio che la distrusse parzialmente. Situazione più o meno analoga nei servizi di via Plinio il Giovane, dove mancano all’appello copertura e porte nonostante siano stati effettuati lavori di ripresa dell’intonaco e di tinteggiatura. In via delle Terme c’è invece un problema di infiltrazioni d’acqua dalla caditoia soprastante, oltre alle porte che andrebbero rifatte, mentre in via San Carlo le priorità si chiamano pavimenti e rivestimenti.
Quasi decorosi – Si salvano, almeno in parte, i servizi di viale Matteotti, via Strada Romana e piazza della Signoria, definiti in stato ‘quasi decoroso’. Ma anche questi locali avrebbero bisogno di una bella rinfrescata, e purtroppo sono oggetto di frequenti atti di vandalismo (specie quelli di via Matteotti) che potrebbero far peggiorare improvvisamente il loro ‘stato di salute’.
Abbandonati – Si parla infine di abbandono, più che di degrado, per i servizi situati nella piazza di San Giacomo, chiusi ormai da anni, e nel bosco sacro di Monteluco. Quest’ultima in particolare sembra la situazione più urgente, visto che l’unico altro servizio pubblico della zona ha i sanitari praticamente da buttare via.
Non ci sono i soldi – I circa 105mila euro che l’A.Se. aveva individuato come cifra necessaria per far tornare fruibili i bagni pubblici non sono momentaneamente nelle disponibilità dell’ente che, impossibilitato a cominciare una manutenzione straordinaria, ha deciso di chiuderli tutti, dando mandato agli uffici competenti di redigere un piano di manutenzione straordinaria che abbia la necessaria fattibilità finanziaria negli anni al fine di rimetterli in funzione, cominciando da quelli strategicamente più importanti e di maggior impatto turistico ricettivo. Nell’immediato l’”impatto” dei turisti non sarà dei migliori, visto che gli esercizi pubblici sono rimasti gli unici luoghi possibili per concedersi un bisogno.
Riproduzione riservata ©
