Per chi di politica non si occupa a tempo pieno, ma soprattutto non ha il gusto della ricerca storica, vedere un Craxi, l'onorevole Stefania per la precisione, nella “tana” di Angelo Loretoni potrebbe sembrare una contraddizione. Ma è la stessa parlamentare a dirimere la questione affermando che i “veri socialisti riformisti non potevano che entrare in Forza Italia, oggi PDL”. Confermando così indirettamente che la diaspora esplosa nel Psi dopo la bufera di Mani Pulite, non si è mai ricomposta. Tanto meno nella stessa famiglia Craxi, dove Vittorio, detto Bobo, ha fatto scelte politiche in netto contrasto con la sorella.
Rimane immutato il fascino dei Craxi, eredi di quel Bettino che forse oggi, più di prima, è da tutti considerato lo Statista, il grande e fine politico, la vittima di una teoria perversa imbastita dai “giudici che fanno politica militante” dice il Sottosegretario, snocciolando una teoria attualissima, sullo stile di Silvio Berlusconi.
La giornata si apre come sempre con i saluti di Angelo Loretoni, sempre più “roboante” a causa del tono di voce squillante e del microfono troppo vicino alla bocca. Il candidato, come sempre entusiasta per la stretta vicinanza che il Governo nazionale sta dimostrando a tutti i candidati del PDL in Umbria, nel presentare il programma elettorale fa capire alla Craxi come da queste parti non si scherza e che la fiducia accordata è ben riposta. “…siamo un gruppo di coraggiosi, che vogliono scardinare il sistema…assalteremo il Palazzo, apriremo i cassetti, e vedrete che non ci saranno sconti per nessuno”, dice quasi come un vero garibaldino alla presa di Porta Pia.
Loretoni rinnova la richiesta di aiuto al Governo, già dal giorno successivo alla vittoria ” …perché l'elenco delle cose che vogliamo fare e dobbiamo rimettere a posto sarà lunghissimo. Siamo pieni di idee. Quando vinceremo, Spoleto sarà l'inizio dell'effetto domino in Umbria. Della Lorenzetti non ce ne importa un fico secco, faremo cadere anche lei”.
Stride il contrasto vocale tra il tenorile Loretoni e la flautata Stefania Craxi che, con una voce appena percettibile e con una calma olimpionica, lancia una stilettata al sistema umbro dei Partiti. “I sistemi partitici umbri, come quelli di altre regioni governate in egual maniera, sono simili ai peggiori sistemi camorristici del sud dell'Italia” commenta il sottosegretario. Applauso, ma anche brividi lungo la schiena.
E aggiunge “questo sistema inoltre è pieno di conflitti di interessi, una vera iattura”. La Craxi se la prende con Massimo D'Alema e la sua visita di ieri a Foligno: “… ha usato la peggiore e più bassa retorica politica, demonizzando l'avversario e citando il caso Mills come esempio di questione morale”.
Con una dotta ricostruzione politologica marca la differenza tra i socialisti attuali, “i sottomessi”, come li definisce con una nota di rammarico, e i “veri socialisti …che debbono stare con il centro destra”.
Poiché riconosciuta come la figlia prediletta, quella forse anche scomoda, che diceva a Bettino Craxi solo la verità, Stefania chiude con un piccolo ricordo del padre “un uomo giusto, amante della libertà, della fratellanza e della giustizia”. Parole che suscitano più di un applauso e di un abbraccio in sala.
I saluti finali spettano al Senatore Domenico Benedetti Valentini che, ricordando la figura di Giancarlo Mercatelli, racconta qualche aneddoto sui rapporti, non sempre cordiali, tra i socialisti storici e la Destra sociale. Il Senatore però non si lascia sfuggire l'occasione di lanciare un messaggio che per la politica spoletina forse fa la differenza: “ricordo a tutti che il sondaggio Swg ci dà ormai agganciati al candidato del PD Benedetti. Voglio lanciare un appello a tutti i veri Socialisti perchè sappiano che con il loro aiuto, Angelo Loretoni può vincere al primo turno”. E perché il messaggio sia chiaro, il Senatore lo ripete due volte.
Certamente la visita della “vera” Socialista, Stefania Craxi non passerà inosservata. Una nuova Porta Pia?
(Carvan)
