Dopo le vicende che hanno visto come protagonisti alcuni consiglieri di Spello, che hanno lasciato l'assemblea consiliare nel momento della votazione per la variante in via Paciana, il sindaco di Spello Sandro Vitali, che qualche giorno fa aveva commentato ufficialmente il comportamento dei consiglieri Salari, Pascucci e De Santis, ha di nuovo replicato a loro comportamento.
“La giunta comunale e il sindaco di Spello non hanno bisogno di avere il sostegno dell'amministrazione comunale di Foligno in quanto saranno i cittadini di Spello a decidere se riconfermarli in base al loro operato.
Al contrario i consiglieri di minoranza Paolo Salari e Maria Pia Pascucci pensano che per amministrare una città basti fare qualche “sparata” sui giornali senza avere nemmeno la compiacenza di esaminare e conoscere gli atti necessari per la realizzazione di importanti opere pubbliche.
Il consigliere Paolo Salari spesso non si degna di esaminare le pratiche del consiglio comunale (unico dovere dei consiglieri) e poi ha la supponenza di impartire lezioni sulle scelte amministrative, senza avere la minima cognizione di causa delle problematiche che si discutono. Ha un modo alquanto discutibile di fare politica, ma soprattutto dovrebbe avere il buon senso di dare informazioni giuste ai cittadini.
Questo vale per le notizie infondate e strumentali sul progetto di ampliamento della viabilità di via Paciana, per i lavori del 1° stralcio del Pir Centro storico, ma soprattutto per le insinuazioni sul Piano regolatore generale per il quale, ancora dopo quattro anni da consigliere non ha ancora capito la differenza fra parte strutturale e parte operativa, nonostante i suoi corsi di studi.
Noi non abbiamo nessuna sudditanza verso Foligno e lo dimostrano gli atti ai quali spesso ci siamo opposti in presenza di problemi veri. E' ridicolo sostenere che quando si parla di viabilità intercomunale e Statale, oppure messa in sicurezza dei torrenti, si possa ragionare solo all'interno del proprio Comune.Alzare queste strumentali barriere è solo segno di incapacità amministrativa nel discutere ed approvare progetti strategici per la città e il territorio”.