I dati parlano chiaro: gli incidenti in Umbria sono in continuo aumento. Secondo i dati Aci negli ultimi anni si è passati dai 3.308 del 2005 ai 3.581 incidenti stradali nel 2006, con una variazione pari all'8,25% circa. I decessi sono aumentati del 6,38% i feriti del 9,58%.
Il centro abitato è il luogo dove avvengono più incidenti, circa il 55%, e gli orari di maggior frequenza dei sinistri è quello corrispondente all'entrata e all'uscita dai posti di lavoro. I picchi massimi si raggiungono alle 8,00 del mattino, tra le 10,00 e le 13,00 e soprattutto alle 17,00. Il venerdì è il giorno della settimana in cui si verificano più incidenti, mentre è di sabato che si registra il numero maggiore di feriti.
Il 12% dei decessi per incidente avviene di notte e, nel 60% dei casi, la fascia d'età tra i 30 e i 54 anni è quella più colpita da incidenti mortali. Spesso complici delle tragedie sono alcol e droga.
Secondo l'Osservatorio Asaps, Associazione sostenitori della Polstrada, sono 136 gli episodi di pirateria stradale nel corso del primo semestre del 2008 con 48 persone uccise e 127 ferite. L'incremento degli episodi nel primo semestre 2008 è del 74% rispetto ai 78 eventi dello stesso periodo del 2007, del 30% l'aumento del numero delle vittime (37 lo scorso anno) e addirittura del 92% l'incremento dei feriti rispetto ai 66 dei primi sei mesi del 2007.
Il monitoraggio riguarda però solo una piccola parte degli eventi effettivamente accaduti. Gli episodi passati al setaccio dallo speciale Osservatorio istituito dall'Asaps sono quelli più gravi, utili per ottenere importanti spunti di riflessione: il 75% degli autori viene poi smascherato, mentre ''solo'' il 25% resta ignoto.
Su 136 inchieste monitorate, 102 hanno condotto all'identificazione del responsabile, arrestato in 48 occasioni (47,1% delle individuazioni) e denunciato a piede libero in altre 54 (52,9%). Su tutti questi eventi pesa, come un macigno, l'ombra dell'alcol e delle droghe: in 49 casi ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato ''attendibile''. Bisogna infatti considerare che la positività dei test condotti è riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile sia stato identificato, dunque 102 su 136.
A tal proposito, uno degli ultimi ritrovati tecnologici in materia di ricerca delle sostanze d'abuso nel fluido orale si chiama Cozart Rapiscan. Si tratta in realtà di uno stick da inserire nella bocca di un conducente ed inserito poi nel dispositivo, un “precursore”, il quale fornisce poi un responso circa l'assunzione di stupefacenti. La Polizia Stradale sperimenta questi dispositivi da molti anni, ma mentre nel resto d'Europa quasi tutti gli agenti hanno un kit di questo tipo attaccato al proprio cinturone, da noi solo qualche corpo di Polizia Locale ha proceduto ad acquistare i dispositivi.
Gli automobilisti risultati positivi al test, vengono poi sottoposti subito dopo ad un esame del sangue in un'ambulanza del 118. Coloro che al prelievo ematico saranno confermati positivi, subiranno il ritiro della patente di guida.
Sono iniziative importanti, che vogliono contrastare la guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, quindi è importante che tutte le forze dell'ordine si muniscano degli strumenti più idonei.
(Valentina Ballarani)