Sicurezza, firmati 3 protocolli | L'Umbria contro 'ndrangheta e mafia - Tuttoggi.info

Sicurezza, firmati 3 protocolli | L’Umbria contro ‘ndrangheta e mafia

Alessia Chiriatti

Sicurezza, firmati 3 protocolli | L’Umbria contro ‘ndrangheta e mafia

Alta la guardia su immigrazione e appalti | In Prefettura, De Miro Romizi, Bocci, Marini e Mismetti
Ven, 03/07/2015 - 14:44

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Tre protocolli d’intesa: un accordo in materia di politiche integrate di sicurezza urbana tra ministero dell’Interno e Regione Umbria, un protocollo per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale tra Comune e prefettura di Perugia e l’atto di rinnovo del Patto per Perugia Sicura tra prefettura, Comune, Provincia di Perugia e Regione Umbria. A siglarli, Prefetto di Perugia Antonella De Miro, dal Sottosegretario di Stato Giampiero Bocci, dalla Presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini, dal Presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti e dal Sindaco della città Andrea Romizi. L’accordo varrà anche per il territorio di Terni, poichè ha valore su tutto il territorio. Un modo per “rendere più visibile e ancora più forte – è stato detto – l’alleanza per la sicurezza del territorio regionale, del comune e della provincia di Perugia”. “Un giorno importante – lo ha definito il Prefetto – che rende visibile l’alleanza tra le istituzioni in nome della sicurezza del territorio, una sicurezza partecipata, che si costruisce tutti insieme, anche secondo quelle che sono le linee guida suggerite dal Governo centrale”.

La sicurezza prima di tutto, insomma, nonostante le perplessità sulla firma, espresse dal presidente Mismetti fino a qualche giorno fa: “la Provincia come istituzione sta vivendo un momento difficile, soprattutto per ciò che riguarda il suo corpo di Polizia, i cui membri dovrebbero passare alla municipale. Abbiamo però scelto di stare qui e firmare”. Il tutto a conferma di quanto sia importante la salvaguardia della legalità in un territorio come l’Umbria, dove la questione della sicurezza percepita “è uno dei tasti da toccare per combattere fenomeni che creano problemi di ordine pubblico”, anche nelle parole della Presidente Marini.

Contro la mafia e la ‘ndrangheta – E’ nelle stesse carte dei protocolli siglati questa mattina che si legge come sia cronaca di questi ultimi anni la sussistenza, in Umbria, di infiltrazioni della malavita organizzata di stampa ‘ndranghetista e delle cosche del crotonese. Anche la recente relazione annuale della Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia rileva come le indagini abbiano documentato una “silente infiltrazione nell’economia del territorio di criminalità di stampo mafioso di matrice allogena”. Il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi ha precisato come si sia lavorato negli ultimi per combattere il fenomeno di infiltrazione mafiosa “senza mai abbassare la guardia, non solo in aree più critiche come il centro storico e Fontivegge, ma in tutta la città“. Il particolare riferimento va ai settori degli appalti (in particolare quelli superiori a 5 milioni di euro) e contratti pubblici, del commercio, dell’urbanistica e dell’edilizia, anche privata. Cresce, dunque, il livello di cooperazione e collaborazione tra i Comune e Prefettura, integrando le sinergie già messe in campo in questi anni, con ulteriori azioni, quali l’estensione delle cautele antimafia all’intera filiera degli esecutori e dei fornitori e agli appalti di lavori pubblici sotto soglia.

Il Comune, inoltre, aumenterà i controlli negli esercizi pubblici e in tema di videosorveglianza. “Voglio concludere dicendo che – sono le parole del Sindaco Romizi – se la collaborazione tra le istituzioni è importante, lo è altrettanto la partecipazione e la responsabilizzazione delle comunità, dei cittadini, del tessuto economico locale, che devono rimpossessarsi della città. Il loro risvegliarsi deve essere accompagnato dallo sforzo delle istituzioni con strumenti condivisi come i patti che andiamo a firmare oggi”.

Resta alta poi la guardia sulla tematica dell’immigrazione, fatto sul quale il sottosegretario Bocci ha voluto porre l’accento: “stanno arrivando e continuano ad arrivare uomini migranti, in condizioni di estrema difficoltà, sulle coste italiani: ringrazio l’arma dei carabinieri e il Questore, gli agenti della polizia e della scuola di polizia di Spoleto perché questa volta verranno utilizzati sul territorio umbro e non sul resto del territorio italiano. E’ un’emergenza che è necessario continuare a gestire. Il risultato è sempre la conseguenza di un lavoro che, in questo specifico caso è stato guidato dal Prefetto e ha visto la partecipazione convinta di tutte le amministrazioni locali. Mi preme sottolineare, però – ha proseguito l’Onorevole – alcuni particolari. Innanzitutto, il metodo, ovvero la scelta precisa di voler lavorare insieme, in maniera condivisa, nonostante le difficoltà. Il che afferma il nuovo principio di una sicurezza più ampia e partecipata. In secondo luogo, vorrei evidenziare il ruolo della Regione, che si è fatta carico del tema della sicurezza in termini di investimenti e risorse con uno sforzo oggettivo e impegni concreti che fanno si che essa abbia un ruolo decisivo in tutti i protocolli firmati questa mattina. Inoltre, oggi abbiamo costruito la cornice entro la quale inserire i particolari concreti ed è fondamentale premessa a tutto il resto del lavoro. Il quarto punto che mi preme sottolineare – ha concluso il Sottosegretario di Stato – è il Patto per la legalità firmato da Prefettura e Comune. E’ su questo che ci giochiamo il nostro futuro, sulla prevenzione della criminalità perché altri e più gravi crimini vengano evitati”. Il sottosegretario Bocci ha quindi annunciato l’arrivo di altri uomini alle forze dell’ordine della Regione e ha sottolineato il nuovo ruolo dato, in questo contesto di sicurezza partecipata, a Polizia Municipale e Polizia Provinciale.

La grande novità riguarda anche i finanziamenti da parte della Regione per aiutare le vittime dei reati criminosi e per garantire l’effettivo funzionamento dei beni confiscati alla mafia, che in questo modo torneranno a poter essere utilizzati dalla comunità in varie forme. “Questi protocolli, che nascono da un lavoro avviato già diversi anni fa improntato alla collaborazione tra diversi livelli di governo, ha un approccio – ha affermato Marini – che privilegia l’assunzione di responsabilità rispetto ad azioni concrete da mettere in atto tese alla maggiore riduzione possibile di ogni tipo di rischio per la sicurezza dei cittadini”. La Regione si impegna anche a mettere a disposizione, attraverso l’ATER, locali nel centro storico di Perugia in uso alle Forze di Polizia per agevolarne la presenza, l’operatività, il controllo del territorio e la tempestività dell’intervento. Per il finanziamento di questa attività, si è destinato un importo di 83.535 euro per il 2015 e di 35.000 € per il 2016.

Gli impegni – Le azioni previste dai protocolli riguarderanno, in particolare, la formazione e l’aggiornamento professionale delle polizie locali, la promozione di azioni di prevenzione sociale e sicurezza partecipata su base territoriale, l’interscambio statistico-informativo a supporto delle attività decisionali, la sinergia fra le sale operative delle forze di polizia statali e locali e, infine, il miglioramento e ammodernamento delle dotazioni di mezzi e strumenti a disposizione dei corpi di polizia. L’atto di rinnovo del Patto per Perugia Sicura proroga di ulteriori due anni la validità del precedente accordo, rinnovato da ultimo nel 2013, del quale si è riconosciuta l’efficacia ai fini dell’innalzamento dei livelli di sicurezza in ambito urbano e soprattutto nel centro storico. Oltre a rinnovare gli impegni già precedentemente assunti dalle amministrazioni firmatarie e ad adeguarli al mutato quadro normativo, il documento ne attualizza i contenuti con una rinnovata attenzione al tema della sicurezza delle periferie e dei quartieri a rischi. Il protocollo fra Regione Umbria e Ministero dell’Interno, di durata triennale, individua alcuni ambiti di collaborazione e progetti di sicurezza integrata fra Ministero dell’Interno e Regione Umbria, da realizzare con la collaborazione degli Enti Locali nel settore della sicurezza urbana e nel quadro della cooperazione operativa tra le Forze di Polizia e i corpi di Polizia locale.

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