di Pina Silvestri (*)
I molteplici incidenti stradali, i furti che si sono verificati in questi giorni in città, ripropongono con urgenza, la necessità di una approfondita analisi per elaborare un progetto sulla sicurezza a Spoleto.
Il report semestrale della Comandante della Polizia municipale evidenzia, in questo settore, una sostanziale omogeneità della situazione cittadina con quella di altri centri limitrofi e una diminuzione degli atti criminosi; ma il ripetersi di episodi, che si possono anche definire di microcriminalità, mina il senso di sicurezza dei cittadini che non si sentono adeguatamente protetti.
Senza sollevare inutili allarmismi, o pensare di militarizzare la città, credo sia necessario interrogarsi su quali strategie sia necessario attuare per rendere Spoleto sempre più sicura e vivibile per tutti.
Ritengo che siano due le direzioni da seguire: quella della educazione/prevenzione e quella della repressione. Per affrontare questo iter è, prioritariamente, necessario stabilire regole certe e dotarsi di tutti gli strumenti, anche coercitivi, per farle rispettare.
Sono tre i principali settori di intervento: la repressione degli atti criminosi, l’impedimento degli episodi di vandalismo che producono disagio nella popolazione, danneggiano i beni comuni, impedendone pertanto le fruizione, e il controllo sul rispetto delle norme da quelle del traffico a quelle relative alla vendita di alcolici.
Tutti sappiamo che i vigili urbani sono pochi rispetto alla pluralità dei compiti e delle funzioni; è necessario trovare il modo per incrementare la loro presenza sia nella città, sia nelle frazioni con l’istituzione stabile della figura del vigile di quartiere. Come UDC riteniamo necessario bandire un concorso per procedere ad assunzioni numericamente e qualitativamente importanti, al di sopra di quanto programmato, in relazione alle molteplici esigenze.
Più volte io stessa, molti cittadini, commercianti ecc. abbiamo denunciato furti, episodi di bullismo, aggressioni, atti vandalici nelle vie del Centro storico, soprattutto dopo la chiusura degli esercizi commerciali. Tutto questo potrebbe essere evitato con una presenza costante delle forze dell’ordine per le vie cittadine anche nelle ore notturne, in modo particolare il sabato.
E’ ora di dire: basta!
Per razionalizzare gli interventi perché non si organizza una task force tra Polizia municipale, Carabinieri, Polizia in modo da attuare controlli costanti e programmati?
Perchè non sono state attivate telecamere effettivamente funzionanti nei punti nevralgici delle città? Per carenza di controlli il Loggiato di Via Loreto comincia ad evidenziare le prime conseguenze della stupidità di qualcuno, uno splendido angolo di Spoleto, come Via delle Murelle, restaurato con soldi pubblici, viene lasciato in balia di balordi che agiscono sicuri della impunità.
Ma si potrebbe anche ricordare le macchine danneggiate, le panchine distrutte, le fioriere divelte ed altri incresciosi eventi.
I disagio giovanile è una realtà che deve essere rimossa, ma non può costituire l’abili per giustificare comportamenti devianti.
Ma le telecamere non sono state installate neppure ai varchi della zona a traffico limitato. Dopo più di un anno dalla entrata in vigore della nuova disciplina sul traffico la situazione è diventata ancora più caotica.
Se si operano delle scelte, vanno fatte rispettare; altrimenti diventano inutili, peggio ancora, diseducative e dannose. Né può essere una giustificazione, dopo tanto tempo, la difficoltà nell’esperire la gara per l’acquisto delle telecamere stesse.
Una inammissibile e pericolosa carenza di intervento si ha anche nel controllo della vendita di alcolici e superalcolici, anche a minorenni, e oltre gli orari stabiliti per legge.
Da tempo (su questo argomento avevo presentato anche una interpellanza che non ha avuto risultati), è in aumento il pericoloso fenomeno della assunzione di bevande alcoliche da parte di minori; tutti sappiamo che, troppo spesso, c’è una vendita incontrollata di superalcolici, in modo particolare il sabato sera, ma non ci sono controlli.
Alcuni mesi or sono la ASL aveva organizzato degli incontri per spiegare le problematiche relative alla assunzione di alcol; se alla educazione non si unisce la condanna per chi viola la legge, si offre un alibi per delinquere.
In questi ultimi giorni, in molte città, i sindaci hanno posto il divieto di bere, anche birra, per strada, per porre un freno al consumo di alcol ed evitare lo spettacolo degradante di angoli delle vie colmi di lattine e bottiglie, talvolta anche frantumate.
Perché non vengono presi anche a Spoleto provvedimenti analoghi? Sarebbe una scelta di civiltà.
Spoleto non è il Bronx e non serve militarizzare la città.
Per avere un clima di maggior sicurezza, basterebbe dotarsi degli strumenti necessari per far rispettare le leggi e attivare quella azione costante di controllo e prevenzione che i cittadini chiedono e che, invece, manca.
E questa è una grande responsabilità della Amministrazione comunale.
(*) Capogruppo UDC
