Che i rapporti tra nazismo e fascismo siano ancora una questione irrisolta e storicamente da superare è fatto tutto italiano. C'è ancora chi cerca di separare il Mussolini 'buono' – quello delle bonifiche, delle pensioni, dei treni in orario – e quello 'cattivo', complice dell'ideologia più folle della storia. In questi giorni, dedicati alla 'memoria', dopo le polemiche scatenate a livello nazionale dalle dichiarazioni del Cavaliere, anche a Terni si è verificato un episodio sconcertante. Non ancora passata la commozione per il giorno della memoria, i consiglieri Talamonti e Baldassarre, avevano chiesto un'inversione dell'ordine del giorno per inserire la discussione di un atto di indirizzo non presente, relativo al ricordo della shoah. Nel documento si chiedeva al sindaco di invitare i giovani ternani a riflettere sui lager nazisti, con il coinvolgimento delle scuole per favorire l'integrazione sociale.
La votazione sembrava solo una formalità, ma l'esito ha lasciato grande stupore: 19 voti a favore, 3 contrari e un astenuto: 21 erano quelli necessari per l'approvazione dell'atto. Contrari sono stati Tabarrini, Trivelli e Teofrasti (PD) e l'astenuto è stato Leo Venturi di Terni Oltre.
Il risultato ha suscitato più stupore che rabbia, tanto che il consigliere Amici (Pd) ha chiesto scusa alla città: “Rispetto a quanto avvenuto in consiglio, come persona, come consigliere e come capogruppo giudico quanto verificatosi estremamente grave da ogni punto di vista, in particolare pensando al tema che avevamo chiesto di porre in discussione, il Giorno della Memoria, lo sterminio degli Ebrei e le riflessioni sulla dittatura fascista. Nel chiedere scusa per l'accaduto a tutti i cittadini che credono e si battono per i valori della vita, della democrazia, della libertà e dell'antifascismo, valori fondanti del Pd, sarà mia cura nelle prossime ore convocare la riunione del gruppo, unitamente al sindaco e ai segretari del partito e in quella sede avere dei chiarimenti relativamente all'accaduto”.
Giocondo Talamonti, presentatore del documento dichiara che si trattava, in effetti, “di un atto di civiltà” e che “la discussione immediata era stata richiesta per ribadire la necessità di difendere i valori costituzionali. Quanto accaduto stasera in consiglio rappresenta dunque un'offesa per la città e per i suoi valori antifascisti”.
Per Leo Venturi (Terni Oltre), che sulla richiesta d'inversione dell'ordine del giorno si è astenuto, “le dichiarazioni di alcuni esponenti politici nazionali sull'azione svolta dal governo fascista sono inaccettabili e offendono la democrazia e tutti coloro che si sono battuti per difenderla. Il voto d'astensione espresso in aula in merito alla richiesta d'inversione dell'ordine del giorno del consiglio non era dunque un giudizio sui contenuti dell'atto, ma una scelta per rimarcare che è buona regola comportamentale partecipare, prima che la proposta venga avanzata in consiglio, la volontà di chiederne la discussione immediata. Tutto ciò al fine di evitare atteggiamenti propagandistici su materie importanti e condivise che non hanno bisogno di prime donne”.