Settanta opere spettacolari in mostra per raccontare il '300 in Umbria - Tuttoggi.info

Settanta opere spettacolari in mostra per raccontare il ‘300 in Umbria

Redazione

Settanta opere spettacolari in mostra per raccontare il ‘300 in Umbria

Tra straordinari fondi oro e sculture i capolavori provenienti da prestigiose raccolte nazionali e internazionali | Quattro sedi espositive a Trevi, Spoleto e Montefalco e da Scheggino gli itinerari territoriali
Ven, 06/04/2018 - 20:24

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Un grande secolo per una grande mostra in Umbria. È stato annunciato ufficialmente oggi pomeriggio, 6 aprile, a Palazzo Mauri, Spoleto,  il progetto culturale che intende valorizzare lo straordinario patrimonio artistico prodotto tra la fine del Duecento e la metà del Trecento, che si espresse in Umbria con un grande fermento politico, religioso, sociale e artistico.

I comuni di Trevi, Montefalco, Spoleto e Scheggino, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, il Polo Museale dell’Umbria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, l’Associazione Rocca Albornoziana di Spoleto, con il contributo della Regione Umbria e di altri fondamentali partner, presentano l’importante progetto espositivo che si terrà nel periodo dal 24 giugno al 4 novembre 2018.

La mostra “Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l’Appennino”, ideata e curata da Vittoria Garibaldi e Alessandro Delpriori, prevede l’esposizione di 70 opere, tra straordinari fondi oro e sculture di primo Trecento, provenienti da prestigiose raccolte nazionali e internazionali in quattro sedi espositive: a Trevi la Raccolta d’Arte di San Francesco, a Spoleto il Museo Diocesano – Basilica di Sant’Eufemia e il Museo Nazionale del Ducato, a Montefalco il Complesso Museale di San Francesco. Dallo Spazio Arte Valcasana di Scheggino partiranno gli itinerari territoriali e sarà possibile averne completa documentazione.

Le collezioni permanenti dei musei ospitanti dialogheranno con capolavori unici, di cui alcuni per la prima volta concessi in prestito. L’evento espositivo permetterà di ammirare significative testimonianze della pittura trecentesca, come il “Dittico Cini” proveniente dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia e il “Dittico Poldi Pezzoli” dal Museo Poldi Pezzoli di Milano opere del Maestro della Croce di Trevi, il “Dittico reliquiario” dal Victoria and Albert Museum di Londra e il “Trittico con Incoronazione della Vergine” dal Museo Marmottan Monet di Parigi entrambi del Maestro di Cesi, la “Madonna di Fossa” dal Museo Nazionale d’Abruzzo de L’Aquila e il “Trittico Bohler” anch’esso del Maestro di Fossa dall’Alana Collection di Newark (USA), le “Storie dei Santi Biagio e Caterina” del Maestro di Cesi e le “Storie della Passione di Cristo” del Maestro di Fossa dall’Appartamento pontificio di rappresentanza del Vaticano.

Tra il Duecento e il Trecento l’Umbria è teatro della più importante rivoluzione artistica del medioevo. L’eccezionale mostra è pensata come una summa della cultura artistica del periodo.

Attraverso la ricostruzione del corpus delle opere di maestri anonimi, come il Maestro delle Palazze, il Maestro di Sant’Alò, il Maestro di San Felice di Giano, il Maestro di Cesi, il Maestro di San Ponziano, il Maestro della Croce di Trevi, il Maestro della Croce di Visso, il Maestro di Fossa, spesso pittori e scultori allo stesso tempo, ha come obiettivo la valorizzazione di una scuola pittorica ad oggi poco conosciuta, ma di grande interesse culturale. Allo stesso tempo testimonia la vitalità dell’area appenninica nella quale si sviluppò.

Particolare attenzione sarà dedicata alla scultura lignea che in quel periodo collaborava in maniera sostanziale con la pittura alla creazione di tabernacoli con ante richiudibili, tanto da lasciare supporre che il ruolo del pittore e dello scultore potessero combaciare nella stessa persona. L’esposizione di tavole dipinte e di figure rilevate in legno, poste per la prima volta una accanto all’altra, potrà finalmente proporre soluzioni anche a questo affascinante problema.

Le quattro sedi espositive, a Trevi, Montefalco e Spoleto, sono state individuate perché i territori su cui insistono sono stati centri propulsori dell’attività di questi maestri, luoghi dove hanno o avevano lasciato le loro prove più preziose. Da Scheggino si dipartono, inoltre, itinerari territoriali che andranno ad approfondire nei contesti d’origine la conoscenza di questi maestri per incentivare, per quanto possibile, il ritorno alla normalità dei luoghi oggi stravolti nella loro interezza dal sisma, ma anche di quelli che ne risentono indirettamente.

Il comitato scientifico della mostra è composto da Lucia Arbace, Guido Cornini, Fabio Marcelli, Andrea De Marchi, Marica Mercalli, Stefania Nardicchi, Antonio Paolucci, Marco Pierini, Mario Scalini, Lisa Zanni.

Presenti alla conferenza stampa odierna la Presidente della Regione, Catiuscia Marini, il sindaco di Trevi e capofila del progetto, Bernardino Sperandio, il sindaco di Montefalco, l’Avvocato Donatella Tesei, il Vicesindaco di Spoleto, Maria Elena Bececco, l’Avvocato Salvatore Finocchi, presidente dell’Associazione Rocca, Mons. Giampiero Ceccarelli in rappresentanza del Vescovo, Mons. Renato Boccardo, La soprintendente Marica Mercalli e Paola Mercurelli, Direttrice del Museo della Rocca.

La grande mostra sui capolavori del 300 che presentiamo oggi a Spoleto, è frutto di un’operazione di ricerca scientifica, culturale e storica che l’Umbria ha fatto con la Regione, con le amministrazioni comunali, con le Fondazioni bancarie e la Soprintendenza, per contribuire, da una parte al recupero della memoria storica attraverso le opere di grandi maestri che hanno segnato l’identità artistica e spirituale di questa area della nostra Regione, della Valnerina e dello Spoletino e dei territori di connessione con le Marche e con l’Abruzzo, dall’altra a promuovere il territorio dal punto di vista turistico”, ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo alla conferenza stampa.

“La mostra – ha affermato la presidente Marini – sarà l’occasione per rivedere opere d’arte realizzate in questi territori da maestri che spesso portano il nome dei luoghi in cui le hanno create. C’è il meglio dell’arte italiana – ha aggiunto – ma con questa mostra la Regione, che la sostiene convintamente anche dal punto di vista finanziario (sono stati stanziati 90 mila euro), vuole fare un’operazione di valorizzazione dei capolavori artistici, ma anche degli itinerari scoprendo, a partire da Scheggino punto di accesso dei percorsi, anche i luoghi –  molti dei quali sono della Valnerina – in cui gli artisti hanno lasciato i segni della loro creatività. Si andranno quindi a riscoprire anche le chiese, alcune delle quali sono state ferite dal sisma del 2016”.

“Anche gli umbri potranno cogliere attraverso la mostra i segni sui quali si è costruita la propria identità. L’auspicio è che, in un periodo ricco di grandi eventi culturali, si possa rafforzare l’attrazione verso la nostra regione richiamando molti visitatori”.

Su questo progetto, costato all’incirca 500mila euro complessivi, la Presidente Marini ha ricordato che la Regione interverrà con un contributo diviso in due  diversi filoni di intervento per un totale di 90mila euro (60+30)

www.capolavorideltrecento.it

(C.V.)

Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)

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