Il Convegno sulle nuove disposizioni in materia funeraria della Regione Umbria, organizzato nei giorni scorsi da Federcofit presso la Sala Rossa di Palazzo Trinci, ha avuto il successo sperato con la presenza di numerosi partecipanti tra i quali rappresentanti dei Comuni, funzionari di stato civile e addetti del settore.
La presenza del Presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, dott. Attilio Solinas e dell’Assessore regionale dott. Luca Barberini, che hanno così manifestato l’interesse della Regione al settore funerario e la volontà di completare, nel prossimo futuro, il quadro di riferimento normativo, al di là ed oltre le linee di indirizzo varate ed oggetto del Convegno, hanno confermato il rilievo di questa iniziativa.
Le innovazioni per il settore funerario ed i nuovi servizi per le famiglie colpite da un lutto, illustrate dal dott. Giovanni Santoro, responsabile della Sezione “Sanità Pubblica” della Regione Umbria, permetteranno di uniformare le disposizioni dell’Umbria alle Regioni italiane che hanno legiferato fino ad oggi.
Prima di tutto le famiglie potranno scegliere il luogo più idoneo allo svolgimento della veglia funebre per il proprio defunto, se la Camera mortuaria, l’abitazione, indipendentemente dal luogo del decesso; tutto ciò per facilitare la partecipazione delle persone, che hanno avuto rapporti affettivi e di amicizia con il defunto, all’estremo saluto.
Le imprese funebri e tutti i soggetti che hanno funzioni e responsabilità su questi adempimenti potranno e dovranno adoperarsi per dare alle famiglie la possibilità di soddisfare queste esigenze e desideri con provvedimenti e disposizioni tracciate da una specifica modulistica predisposta dalla Regione, purché il trasferimento dal luogo di decesso al luogo scelto per la veglia funebre sia effettuato nell’arco delle 24 ore dal decesso.
In secondo luogo le “Linee di indirizzo” illustrate hanno semplificato e chiarito ulteriormente le disposizioni in merito alla cremazione ed agli impianti crematori. Anche su questo fronte l’attenzione si è incentrata sulla semplificazione, per quanto è possibile, delle disposizioni al fine di facilitare l’espressione della volontà dei cittadini e delle famiglie nel ricorso a questa forma di pratica funeraria. Quindi gli impianti di cremazione dovranno dotarsi di una “carta di servizio” da mettere a disposizione dei cittadini al fine di fornire tutte le informazioni in merito alle procedure ed ai sistemi di sicurezza e tutela ambientale. Inoltre la Regione è intervenuta, interpretando sia le normative nazionali, sia la giurisprudenza, come ha sottolineato l’intervento della Dott.ssa Lorella Capezzali in rappresentanza degli Uffici di Stato Civile, semplificando le disposizioni che permettono sia il ricorso alla cremazione del famigliare defunto, sia il successivo ricorso alla dispersione delle ceneri in natura, possibilità introdotta nel 2001 dalla legge nazionale n. 130. In concreto non sarà più necessario, soprattutto per la dispersione, di una dichiarazione scritta del defunto, ma si potrà procedere al rispetto di questa scelta anche attraverso l’espressione certificata verbalmente dai famigliari.
In terzo luogo è stato fatto un importante passo avanti nelle disposizioni relative alla realizzazione ed ai requisiti necessari per le “Case Funerarie” dove sarà possibile trasferire i defunti per la veglia funebre. Si tratta di un servizio nuovo per facilitare, da parte delle famiglie, lo svolgimento della veglia funebre in un ambiente dedicato e con la massima attenzione e cura da parte dell’operatore funebre incaricato. Si tratta di una nuova struttura presente da decenni in altri paesi, come la Francia e tanti altri, e che comincia ad essere presente anche in numerose regioni italiane.
Infine le nuove disposizioni regionali, illustrate nel Convegno, hanno preso in considerazione anche un importante e grave problema cimiteriale, la crescente insufficienza ricettiva: la difficoltà cioè di mettere a disposizione delle famiglie loculi per la ricezione delle salme. La Regione ha introdotto la possibilità di realizzare loculi areati (non chiusi ermeticamente) e la trasformazione dei loculi attuali (con opportuni e facili interventi) al fine di ridurre il periodo di turnazione delle salme e permettere una maggiore capienza delle strutture cimiteriali senza il ricorso ad ingenti risorse finanziarie da parte dei comuni.
La discussione, anche, a tratti, animata e vivace, emersa dalle relazioni ha fatto dire al Segretario nazionale di Federcofit, Giovanni Caciolli, a conclusione del Convegno, che l’obiettivo di questo primo incontro sulla disposizioni regionali, è stato realizzato: informare e aggiornare la categoria e gli addetti ai lavori e facilitare, per quanto è possibile, l’applicazione di queste nuove normative. L’azione della Federazione del Comparto Funerario Italiano continuerà con future iniziative proiettate anche ai cittadini per rompere definitivamente quel tabù tradizionale che tende a nascondere i temi della morte che, invece, coinvolgono annualmente oltre 600.000 famiglie italiane.
Il Convegno si è concluso con la consegna, da parte del Presidente regionale Federcofit Massimo Acciarini, al Dott. Giovanni Santoro, che con grande pazienza e competenza ha portato a termine questo lavoro, coordinando le opinioni di un gruppo di lavoro numeroso e vivace, di una targa di riconoscimento e ringraziamento per il lavoro svolto.
