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Serie B, Ternana esonera Pochesci | Parla il patron Bandecchi “Mariani è il successore”

Redazione

Serie B, Ternana esonera Pochesci | Parla il patron Bandecchi “Mariani è il successore”

Intervista del numero uno rossoverde al Radio Cusano Campus
Mar, 30/01/2018 - 13:00

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Dopo l’inevitabile esonero di Sandro Pochesci, il patron della Ternana Unicusano, Stefano Bandecchi, ha rilasciato un’intervista al direttore di Radio Cusano Campus, gianluca Fabi, nella quale spiega le sue ragioni.

Patron Bandecchi, è arrivato questo esonero di Pochesci. Qualcuno Si  chiedeva se la decisione è stata presa perchè ieri, dopo la partita, il mister se l’è presa con l’arbitro in malo modo ai microfoni di Sky e in conferenza stampa.

“Il fatto che il mister ieri abbia avuto dei modi non gradevoli e non opportuni nei confronti dell’arbitro e anche dei giornalisti, di certo non ha migliorato la situazione. E’ una situazione che non va e lo dimostra la classifica, che alla fine è l’unica cosa che conta nel calcio. Noi come società abbiamo un impegno con la cittadinanza, con la tifoseria, che è quello di fare del nostro meglio per arrivare al massimo dei risultati. Come sempre detto, c’è un progetto, un progetto ambizioso che alla fine vuole arrivare dove è giusto che si arrivi nel calcio. Ad oggi la nostra condizione è una jettatura, stiamo combattendo per non andare in Serie C, dopo 23 partite questo è il risultato a cui siamo arrivati. Ritengo che il manico è l’elemento fondamentale di ogni cosa e in questo caso il manico si chiama Sandro Pochesci. Pochesci ha avuto la possibilità di realizzare la squadra, di chiedere calciatori, ha avuto la possibilità di allenare come e quando voleva. Ma ad oggi i risultati ci fanno essere terzultimi. La partita di ieri è stata oscena per tutto il primo tempo, poi nel secondo tempo c’è stata una reazione dovuta alla qualità dei calciatori che abbiamo in rosa, ma si è trattato di prestazioni individuali. Quindi doveva essere fatta una scelta che, mi permetterei di dire, forse avrei dovuto fare 6-7 partite fa”.

Qualcuno si domanda perchè questo esonero non sia arrivato dopo Avellino dove tutti più o meno se l’aspettavano? Che cosa l’aveva portata a decidere di prolungare l’attività di Pochesci?

“La nostra è una squadra-azienda, come tutte le aziende si tenta di avere un confronto. A quel tempo vidi l’umore dei calciatori, parlai con Luca Evangelisti, con il Presidente Stefano Ranucci e con Pochesci. Arrivai alla conclusione che si poteva e si doveva fare un altro tentativo, anche se già a quel tempo alcune situazioni non mi erano piaciute. Ci sono stati molti episodi che non hanno niente a che vedere con il campo sportivo, con l’erba verde e con la realtà calcistica. E sono queste le cose che hanno sciupato il progetto piano piano”.

Si è sempre parlato di un rapporto particolare con il mister Pochesci, rapporto che va anche aldilà del campo da gioco. Il piano umano si differenzia da quello professionale e il vostro rapporto è rimasto integro?

“Il mio rapporto con Pochesci è sicuramente rimasto integro, perchè io so scindere l’uomo dal personaggio. In questo momento il rapporto tra noi è conflittuale, dato che Pochesci pensa che evidentemente io gli ho fatto un torto. Sta di fatto che se Pochesci uscisse per tre secondi dal brutto personaggio che si è disegnato addosso, perchè l’uomo è sicuramente migliore, capirebbe che ho avuto molta pazienza. Poi non so se lui volesse “festeggiare” con noi la Serie C”.

Chi sarà il prossimo allenatore della Ternana UniCusano?

“Il prossimo allenatore si chiama Mariani. Sta già in casa nostra e da oggi prenderà servizio come primo allenatore della nostra prima squadra. Tutte le chiacchiere che ho sentito su queste mie scelte non mi sono piaciute e le ritengo superficiali . Sono state troppe le parole che sono state spese prima che questo potesse avvenire. Mariani forse ci farà divertire meno sul campo, ma io spero che nelle prossime 19 partite ci faccia vincere più delle 3 partite che abbiamo vinto fino ad oggi. Nel calcio bisogna vincere. Oggi noi abbiamo l’obbligo di non considerare nessuno imbattibile, abbiamo l’obbligo di ragionare partita per partita. Io ieri ho sentito un ragionamento che da solo bastava a finire un rapporto, su Sky è stato detto che abbiamo giocato contro una squadra di livello superiore. Se una squadra che sta al 14esimo posto è considerata superiore non so di cosa stiamo parlando. La vita è un fattore di mentalità, io non vedo nemmeno Harvard superiore. Io sono partito 11 anni fa con una università che non esisteva in 45 metri quadri e oggi gestisco una delle università più interessanti, forse più importanti, sicuramente maggiormente prestazionali d’Italia. Nella vita ci vuole soprattutto un credo e poi bisogna combattere per un certo obiettivo. Se poi la nostra mentalità è che lottiamo per salvarci, come tutti hanno detto fin dall’inizio, ecco che ora lottiamo per salvarci. Ce la siamo tirata, tutti ce l’hanno tirata e ora evidentemente continuiamo a fare così. Io dico che abbiamo una squadra piena di calciatori importantissimi, non mi metto a citare i nomi. Potrei elencarli tutti. Io continuo a pensare che abbiamo una squadra piena di calciatori fortissimi. Durante il mercato è stato difficile non darli via perchè ce li hanno chiesti in tutti i modi e in tutte le salse e noi li abbiamo tenuti. Sono arrivati nuovi componenti e mi sembra che abbiano immediatamente apprezzato la maglia che stanno vestendo. Io credo che la grande fortuna della Ternana è di avere una squadra che crede nella città e nel gruppo, e avere una serie di calciatori che hanno un valore personale e un valore globale. Questo spetta all’allenatore far venire fuori questi valori. Io spero che Mariani sia un allenatore meno personaggio e più padre di famiglia e riesca a creare un’armonia positiva con i suoi ragazzi. Armonia positiva che poi si deve tradurre in campo con un carattere vincente, una squadra che non deve aver paura di nessuno e deve andare a ricercare la sua posizione in queste 19 partite che ci separano dal paradiso o dall’inferno”.

Pochesci era entrato nel cuore dei tifosi, che ora scrivono: come faremo senza Pochesci, è stato un errore esonerarlo. Poi ce ne sono altri che invece condividono la scelta. Cosa si sente di dire a quella fetta di tifosi che si era innamorata di questo mister?

“Il primo vero orfano di Pochesci si chiama Stefano Bandecchi. Io sono addolorato della scelta che ho dovuto prendere. Per me è stata una scelta difficilissima. Io solitamente dormo sempre la notte, stanotte invece l’ho passata in bianco. Dico a quei tifosi che li capisco, ma in questo momento era necessario, anche per Pochesci stesso, interrompere questa situazione che stava diventando non produttiva nè per l’UniCusano nè per Pochesci.

Che cosa si sente di dire ai giocatori dell’UniCusano Ternana?

“Ai giocatori faccio i miei complimenti per come ieri, individualmente, hanno risolto la partita. Ho una grandissima stima di loro. Luca Evangelisti, che li ha portati uno per uno, crede che questa squadra valga una posizione completamente diversa da quella che ha adesso. Io dico ai calciatori che la società è sempre la stessa e ha dimostrato ancora una volta di essere una società seria e attenta. E che attraverso il patron sa prendere anche decisioni difficilissime. Fare il bravo padre di famiglia non vuol dire dar sempre ragione a tutti. In certi momenti bisogna prendere anche decisioni difficili. Io ho un enorme stima nei confronti di Pochesci, ho verso di lui un’amicizia storica e particolare e sono il primo a vedere in questa situazione un enorme fallimento. E provo per questo un dolore sincero a livello umano. Ma a livello imprenditoriale, come patron dell’UniCusano Ternana, rivendico questa come l’unica scelta giusta e un uomo deve saper fare anche scelte difficili sennò non è un uomo. In bocca al lupo a Mariani, spero ci faccia vedere qualcosa di eccezionale e spero ci faccia sognare”.

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