SCUOLA: SARA' UN AUTUNNO "PARTECIPATO" PER LA PROVINCIA DI PERUGIA - Tuttoggi.info

SCUOLA: SARA' UN AUTUNNO “PARTECIPATO” PER LA PROVINCIA DI PERUGIA

Redazione

SCUOLA: SARA' UN AUTUNNO “PARTECIPATO” PER LA PROVINCIA DI PERUGIA

Gio, 12/08/2010 - 11:50

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Sarà un autunno all'insegna della “partecipazione” quello che attende la Provincia di Perugia per quanto riguarda la definizione di criteri e procedure per la programmazione territoriale dell'offerta di istruzione secondaria di secondo grado in Umbria per gli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013. Infatti, entro il 25 settembre dovranno essere presentate sia alle Province che all'Ufficio Scolastico Regionale le richieste formulate dalle istituzioni scolastiche (singole o in rete) e dagli Enti competenti. Poi le Province hanno tempo fino al 25 novembre per predisporre il Piano Provinciale e presentarlo alla Regione ed Ufficio Scolastico Regionale, ma non prima di un adeguato processo partecipativo ed acquisito il parere dell'Ufficio Scolastico Regionale. A questo punto la Regione dovrà deliberare il Piano regionale entro il 31 dicembre e trasmetterlo, quindi, all'Ufficio Scolastico Regionale. Infine il direttore generale di quest'ultimo procederà a dare esecuzione al Piano Regionale con effetto dal 1° settembre dell'anno scolastico di riferimento. Da questa calendarizzazione emerge con chiarezza il ruolo delle Province, al quale quella di Perugia non intende sottrarsi, ma al contrario punta molto sull'aspetto partecipativo, come sottolineato nei giorni scorsi in sede di riunione della III Commissione consiliare permanente presieduta da Luca Baldelli alla quale ha partecipato l'assessore con delega alla Pubblica Istruzione, Giuliano Granocchia che ha sottolineato come da settembre avvierà un capillare programma di incontri nel territorio per capire quali siano le esigenze. “Inizieremo – ha detto – con la conferenza provinciale quale primo momento conoscitivo, a cui seguirà il confronto per poi approdare in Consiglio provinciale. La programmazione territoriale dovrà tener conto di alcuni indirizzi a carattere generale – ha spiegato l'assessore che ha illustrato la delibera regionale che regola la materia -, come la necessità di riequilibrare l'offerta formativa sul territorio, prevedendo eventuali integrazioni ed evitare sovrapposizioni; l'opportunità di procedere ad un graduale allineamento al riordino dell'istruzione secondaria superiore; la compatibilità con le strutture e le attrezzature esistenti disponibili per quanto riguarda l'intero percorso formativo; l'attenzione particolare che merita l'istruzione tecnico-professionale in quanto caratterizzata da uno stretto collegamento con il mondo del lavoro e con i fabbisogni professionali del territorio”. Nel processo programmatorio vengono coinvolte soprattutto le Province, in quanto soggetti che propongono l'offerta formativa sul territorio. È ad esse che spetta l'istituzione di nuovi indirizzi, la sostituzione e soppressione di quelli non più rispondenti al fabbisogno formativo e la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche sulla base anche delle proposte dei singoli Comuni. Quindi sulla base di criteri e procedure per la programmazione scolastica indicati dalla Regione, approvano i Piani provinciali per l'organizzazione della rete scolastica. Dal canto loro, le istituzioni scolastiche dovranno inoltrare le richieste alle Province affinché possano valutarne l'inserimento nel piano provinciale in coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale. In Commissione l'argomento è stato molto partecipato, per Laura Zampa (Pd) “il dibattito, quando la materia approderà in Consiglio sarà molto acceso ed importante ma l'obiettivo che la Provincia di Perugia deve perseguire è il migliore risultato”, per Franco Granocchia dell'Italia dei Valori “la scuola è la radice della società e pertanto l'argomento non va sottovalutato, ma sarebbe opportuno coinvolgere le famiglie”, per Franco Asciutti (Lista Franco Asciutti) “Provincia, Regione e Comuni dovranno lavorare insieme per creare strutture formative adeguatamente accreditate”, Michele Martorelli (Pdl) “invita” a porre attenzione alle eccellenze del territorio come ad esempio l'Istituto Agrario di Todi. Walter Carloia (Pd) ha sollevato, invece, il problema che la realtà delle aree marginali rischia di morire.


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