Sulla scrivania del sindaco di Foligno resta ancora il dossier con su scritto ‘scuola media Carducci’ anche perché, di fatto, il caso non è affatto chiuso. A seguito del sisma di Amatrice infatti, l’edificio scolastico venne dichiarato parzialmente inagibile e scattò una corsa contro il tempo per arginare il problema in tempo col suono della prima campanella. E così, tra proteste, polemiche, bracci di ferro tra istituzioni, e genitori sul piede di guerra, alla fine tutti gli alunni sono tornati sui propri banchi ma non nelle proprie aule. Ad oggi sono rimasti nella storica sede di via dei Molini i corsi di delle sezioni F e G oltre alla 3B mentre cinque classi sono ospitate nelle stanze della Caserma Gonzaga in viale Mezzetti; sei alla media Piermarini, sempre in centro storico; ed altre quattro classi alle elementari di via Fiume Trebbia traversa di via Piave. Insomma, la toppa è stata messa, ma l’amministrazione comunale vuol mantenere l’impegno per una soluzione provvisoria ma comunque efficace. “Stiamo ancora lavorando per evitare queste dislocazioni in vari punti della città che comunque creano disagi ai genitori, al personale ed ovviamente agli stessi alunni – fa sapere il sindaco Mismetti – l’obiettivo resta quello di concentrare tutti in un’unica sede, ed abbiamo fatto anche un apposito bando per reperire locali idonei. La speranza – annuncia il primo cittadino folignate – è far tornare tutti insieme al rientro delle vacanze di Natale o comunque entro il mese di gennaio, ma al momento è impossibile azzardare previsioni, ci sono troppe variabili tecniche, amministrative ed economiche”. Intanto la vicenda ha portato a riflettere sulla situazione del settore scolastico cittadino, portando a valutare nuovi scenari. “Credo che con l’occasione si possa anche aprire tutti insieme una riconsiderazione generale su questo versante – dichiara il sindaco Mismetti – abbiamo una grande concentrazione di istituti scolastici nel centro storico, che nel corso degli anni si è via via svuotato soprattutto della fascia in età scolare. Di contro, il tessuto sociale ed urbanistico della città si è modificato – rileva – ed abbiamo quartieri periferici e zone ora densamente popolate, che sono sprovviste di strutture o sedi idonee. Un caso come questo – conclude Mismetti – potrebbe dare il via ad un ripensamento generale della situazione”.
Scuola Carducci, soluzione entro gennaio
L'amministrazione comunale al lavoro per una sede unica I Il sindaco pronto a rivedere gli assetti scolastici della città
Mar, 11/10/2016 - 18:01