SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A SPOLETO PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA - Tuttoggi.info

SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A SPOLETO PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA

Redazione

SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A SPOLETO PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA

Ven, 12/12/2008 - 09:10

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Cambio di programma per lo sciopero studentesco previsto domani a Spoleto. I giovani spoletini si ritroveranno non a Villa Redenta, ma a piazza Garibaldi, dove dalle 8.30 alle 13.30 ci sarà un presidio a base di “vino, controinformazione e musica”, promosso dal comitato precari e studenti in lotta.

(aggiornato alle 15.46)

Nuovo sciopero per gli studenti di Spoleto. Due giornate, quella di oggi e domani, per difendere la scuola pubblica, come annuncia il comitato cittadino studenti e precari in lotta. L'appuntamento di domani è per le 8.30 a Villa Redenta, a cui seguirà un corteo per il centro cittadino.

“8 miliardi di tagli alla scuola pubblica, – si legge nel documento inviato dal comitato – questo è il bottino che la scure di Tremonti e della Gelmini darà al governo, sottraendolo ai giovani, che pagheranno in termini di diritto allo studio. Abbiamo scritto nei nostri manifesti: “non pagheremo noi la vostra crisi”, perché il denaro pubblico non deve servire per salvare le banche che hanno speculato per anni. Il denaro di tutti deve servire per garantire i servizi sociali e in primo luogo la scuola. Questi tagli colpiranno tutte le scuole di ogni ordine e grado, sono devastanti e faranno arretrare la scuola pubblica ad un luogo dove sarà sempre più difficile formare e dare strumenti agli studenti. Il ritorno alla maestra unica alle elementari è solo il caso più clamoroso di un'inversione di tendenza che ci prepara una scuola nemica dei bambini. Non è diverso per le scuole superiori, in particolare, ma non solo, per gli Istituti Tecnici e Professionali, che vedranno tagliati il numero delle materie di insegnamento, gli insegnanti tecnico pratici, saranno accorpati in modo assolutamente antididattico insegnamenti assai diversi tra loro. La cosa grave per tutti è che si continuerà ad innalzare il rapporto alunni insegnanti per formare una classe, già oggi si arriva a 31 e in alcuni casi si arriva oltre questo limite, non gli basta e così vogliono arrivare a 35. Il fatto è o che questo Ministro non sa nulla di scuola o di didattica, oppure peggio, è solo un maggiordomo che porta a tavola le pietanze cucinate da Tremonti e Berlusconi. All'Università si tagliano ingenti risorse e poi messe alle strette per andare avanti le si costringe a trasformarsi in fondazioni private, aprendo la porta ai potentati finanziari e industriali, che decideranno quante tasse scolastiche dovremo pagare, quello che dovremo studiare, quanti dovranno studiare e chi. Ma anche l'edilizia scolastica da anni è colpita, e l'omicidio bianco di un ragazzo di una scuola a Rivoli è solo il fatto più grave e per noi inaccettabile di una situazione che deve essere cambiata, costi quel che costi. Bisogna costringere chi governa ad invertire le scelte che da venti anni colpiscono senza sosta la scuola. Lo abbiamo ripetuto tante volte: sulla scuola pubblica bisogna investire, è inaccettabile che ogni legge finanziaria preveda tagli all'istruzione e alla messa in sicurezza degli edifici.In Italia il 57% degli edifici scolastici non possiede a tutt'oggi il certificato di agibilità statica; il 57,35% delle scuole non ha il certificato di agibilità igienico-sanitario; il 73,21% non ha quello di prevenzione incendi; il 33,71% delle scuole pubbliche si trova in aree a forte rischio sismico; il 34,92% è stato costruito prima del 1974 e il 13,42% tra il 1940 e il 1970. Nella stragrande maggioranza delle scuole/istituti la cubatura delle aule è insufficiente rispetto al numero degli alunni che ospitano.La scuola è investimento sul futuro, ecco perché risparmiare sulla pelle degli studenti e dei lavoratori è un comportamento da Paese spietato ed incivile e viene meno anche il rispetto dell'art. 32 della Costituzione, in base al quale il diritto alla salute ed all'integrità fisica è un diritto fondamentale dell'individuo.Gridiamo perciò la nostra rabbia ai politici e ai ministri “mani di forbice”, che si vantano di “migliorare la scuola” accanendosi su di essa con tagli feroci. Non parlateci più di tagli, investite i soldi PUBBLICI nella scuola PUBBLICA per migliorarla e renderla più sicura.Ci sono fremiti in chi governa le scelte scolastiche in questo momento che oltrepassano la mera contabilità dei numeri e che fanno temere una grave involuzione di civiltà.Noi vogliamo oggi manifestare il rifiuto di queste pulsioni xenofobe che non sono degne di nessun essere umano. Noi vogliamo manifestare il rifiuto delle classi ghetto per i ragazzi extracomunitari, che dovrebbero imparare la nostra lingua in luoghi separati, segregati rispetto ai giovani italiani. La decisione del parlamento di approvare un ordine del giorno della Lega che intende istituire questa forma di discriminazione razziale, noi la respingiamo con tutte le nostre forze. Respingiamo anche la logica della separazione dell'insegnamento in aree regionali chiuse, nord/sud, che pure avanza tra le file del governo. Il movimento dell'Onda anomala di cui gli studenti e i precari della nostra città fanno parte e che ha promosso le assemblee e i cortei di questo ultimo mese, di fronte al pericolo di imbarbarimento culturale della nostra società, non può fare un passo indietro e non farà un passo indietro, ma continuerà la lotta, invitando fin da ora ad una mobilitazione per il 12 e 13 dicembre, a fianco il 12 dei lavoratori chiamati alla resistenza sociale dai Sindacati di Base e dalla CGIL e il 13 per manifestare lungo le vie di Spoleto contro l'attacco alla scuola pubblica. E' in ballo il nostro futuro, e la scelta è, tra chi pensa le disgrazie della scuola in termini di fatalità e in tanto se la gode nel lusso e nello spreco e chi si vuole riappropriare della cultura che gli viene tolta e chiede più investimenti, per la scuola pubblica, ovvero per una scuola di tutti, senza colori di pelle, senza nord e sud, senza ricchi e poveri”.


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