Scarpe appese al filo della luce, curiosa apparizione a Città di Castello - Tuttoggi.info

Scarpe appese al filo della luce, curiosa apparizione a Città di Castello

Davide Baccarini

Scarpe appese al filo della luce, curiosa apparizione a Città di Castello

Potrebbe trattarsi di un caso di "shoefiti" ma anche di una semplice goliardata
Dom, 08/11/2015 - 13:35

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Con il tempo di cose strane e curiose, in Valtiberina, ne sono apparse davvero tante ma, fino ad oggi, un paio di scarpe appese ad un filo della luce non si era ancora visto.

Visto in una versione ufficiale potrebbe trattarsi di un caso di “shoefiti”, neologismo che unisce il termine “shoe” (scarpa) e “fiti” (graffiti), ovvero una forma d’arte ormai nota in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in America Latina, già rappresentata molte volte anche in numerosi film e cartoni animati (con significati ben diversi).

Il fenomeno è arrivato anche in molti paesi europei e, con casi molto più sporadici, in Italia, dove però non si può ancora dire che abbia preso veramente…”piede”. Proprio per questo lo strano caso di Città di Castello, apparso da ieri (sabato 7 novembre) sopra il filo della luce che sovrasta l’incrocio tra via Francesco Ferrer, via Raffaele De Cesare e via Fulgenzio Fabrizi, fa crescere ancora di più la curiosità.

Quale significato? – Le due scarpe, legate dai loro stessi lacci, potrebbero dunque essere una semplice opera d’arte moderna ma, nel tempo, a questo fenomeno sono state date tantissime interpretazioni diverse: alcuni pensano che esso sia addirittura una specie di segnalazione per indicare una zona dove avviene lo spaccio di droga, altri invece lo associano anche ad un semplice gesto legato alla fine o all’inizio di un avvenimento importante come, ad esempio, un matrimonio.

Il caso tifernate – I più realistici, per quanto riguarda il caso tifernate, potrebbero vederlo come un semplice sfogo di qualche passante “alticcio” (a pochi metri dall’incrocio è infatti presente un bar molto frequentato) o, ancora meglio, ad una goliardata di qualche giovane annoiato. Fatto sta che il punto dove è stata realizzata l’ “opera”, molto trafficato e “scomodo” in questo senso, non avrebbe di certo facilitato l’autore nei suoi numerosi tentativi di lancio. Solo questo, dunque, farebbe pensare ad un’azione più ragionata ed organizzata. Non è da escludere neanche che questo episodio sia collegato allo strano fenomeno dei punti interrogativi che hanno letteralmente invaso la Valtiberina negli ultimi mesi…

Al momento le scarpe sono ancora ferme lì, in equilibrio sul filo, a fare compagnia all’unico lampione presente. Forma d’arte o no resta comunque da dire che queste potrebbero alla lunga diventare anche pericolose, visto che, se dovessero cadere, potrebbero anche schiantarsi sopra una macchina in corsa.

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