Il gruppo consiliare Cittadini per Cambiare San Giustino sul piede di guerra. Nel mirino dei consiglieri Pierluigi Leonardi, Luciana Veschi, Corrado Belloni e Vincenzo Iellamo, è finito, ancora una volta il sindaco Paolo Fratini. Il gruppo d’opposizione chiede infatti, con uno specifico ordine del giorno, le dimissioni di quest’ultimo dalle cariche di primo cittadino e di consigliere provinciale.
Per i firmatari della mozione, in primis, il sindaco Fratini “si è dimostrato incapace di dialogare con i consiglieri di minoranza in Consiglio Comunale, per la mancanza di un confronto preventivo e funzionale idoneo ad assicurare il ruolo di indirizzo e di controllo in capo all’organo consiliare” e inoltre “si è dimostrato inadeguato all’impegno richiesto al primo cittadino di un comune per la frequente assenza dalla sede municipale, circostanza costantemente lamentata dai Cittadini del Comune, nonostante percepisca l’intera indennità”. Assenteismo che secondo ‘Cittadini per Cambiare San Giustino’ si riscontrerebbe anche dai luoghi di esercizio dell’amministrazione della Provincia di Perugia.
Il gruppo di opposizione, infine, è tornato anche a rinfacciare a Fratini l’abbattimento dei 276 alberi del parco Roccolo (danneggiati dagli eventi del 5 marzo scorso), valutato come illecito amministrativo dalla Polizia Forestale e che ha portato ad una sanzione di 53.950 euro ai danni del Comune e al conseguente “stravolgimento del paesaggio”.
Detta contestazione e la relativa sanzione sono direttamente collegate a quell’assenza di verifiche ex ante e controlli durante ed ex post che il sindaco Fratini o l’assessore delegato avrebbero dovuto effettuare e non hanno effettuato, tenuto conto dell’importanza che il parco secolare del Roccolo ha per il territorio di San Giustino
Per Leonardi e gli altri consiglieri tali comportamenti, sotto il profilo politico, dimostrerebbero quindi “una assoluta inconsapevolezza che il sindaco Fratini ha del proprio ruolo istituzionale e una totale assenza di indirizzo politico e di capacità di gestione dell’apparato pubblico, oltre che una totale assenza di trasparenza e di partecipazione collaborativa verso i Cittadini e la minoranza eletta. Le politiche amministrative sino ad ora messe in atto – concludono – hanno solo contribuito a mantenere il Comune di San Giustino in una condizione di assopimento e profonda agonia”.
Per questi motivi le forze politiche di minoranza sono giunte alla decisione, di “censurare l’operato del Sindaco” e, come se non bastasse anche del Presidente dell’assise cittadina Vania Mearelli “dimostratasi incapace – si legge in una altro odg dell’opposizione – di esercitare l’alto incarico istituzionale affidatogli in quanto non garante del corretto dialogo tra maggioranza e minoranza, avendo evitato di esercitare quel potere di moderazione delle dichiarazioni e affermazioni, anche aventi contenuto personale, da parte di alcuni consiglieri di maggioranza ed in particolare del primo cittadino stesso”.
