San Giustino, l'anta di una finestra scalda Consiglio e regala querele alla stampa - Tuttoggi.info

San Giustino, l’anta di una finestra scalda Consiglio e regala querele alla stampa

Davide Baccarini

San Giustino, l’anta di una finestra scalda Consiglio e regala querele alla stampa

Opposizione censura scelta di primo cittadino e giunta di tutelare immagine Comune tramite un legale dopo l'episodio della finestra alla scuola media | Denunciati alcuni organi di stampa per diffamazione
Gio, 30/11/2017 - 19:30

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Dibattito ad alta tensione, ieri sera (mercoledì 29 novembre), durante il Consiglio comunale di San Giustino. Ad occupare gran parte della seduta il primo punto all’ordine del giorno, quello firmato dai consiglieri di opposizione Pierluigi Leonardi, Luciana Veschi e Vincenzo Iellamo in riferimento alla vicenda della cedimento dell’anta di una finestra nella scuola media locale, risalente al giugno scorso.

Nell’atto il capogruppo di “Cittadini per cambiare San Giustino” “ha censurato il comportamento di sindaco e giunta per aver, nell’occasione, sprecato risorse pubbliche con la spesa per un legale a tutela dell’immagine del Comune e, soprattutto, per aver cercato con tale comportamento di tacitare l’informazione a mezzo stampa e la legittima critica politica peraltro di fronte ad una situazione di ‘mancanza di manutenzione ordinaria’”.

L’opposizione, inoltre, ha avanzato la richiesta di dimissioni immediate del sindaco Paolo Fratini, assumendosi peraltro la responsabilità delle sue dichiarazioni, alla luce dei fatti e documenti esposti”. Il primo cittadino, prima del dibattito, ha abbandonato il suo scranno per tutta la durata della discussione.

Molti consiglieri di maggioranza, tra cui Castagnoli, Marchetti Moscetti (“San Giustino Domani”) hanno rimarcato l’impegno dell’amministrazione sul settore scuola, le cui spese sono sempre state considerate “prioritarie“, sottolineando che “la critica dovrebbe essere costruttiva, non solo negativa”. Tutti i consiglieri di maggioranza intervenuti, invece, hanno ribadito, in controtendenza con quanto detto da alcune testate giornalistiche e dall’opposizione, che a suo tempo “non vi era stata nessuna caduta dell’anta in questione né tanto meno una tragedia scongiurata (da qui la decisione di querelare alcuni organi di informazione per diffamazione aggravata, ndr)”. In linea con ciò che aveva dichiarato Fratini allora (dopo il fatto), inoltre, questi hanno ricordato che “l’intervento dei tecnici era avvenuto solo per riparare una stecca di un’anta di una finestra.

A mettere ancora più in risalto l’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti delle scuole è intervenuto anche l’assessore al Bilancio Simone Selvaggi, che ha ricordato come il Comune di San Giustino, in tre anni, abbia già stanziato oltre 380mila euro d’interventi di manutenzione straordinaria per i vari plessi.

Ad alzare i toni della seduta, invece, è stato il consigliere di opposizione Luciana Veschi, che ha voluto precisare come il suo gruppo consiliare “non abbia inventato nulla: a parlare di cedimento di un’anta, e non di ‘stecca’, di un fatto che ha ‘provocato allarme’ e di una ‘classe evacuata’ era stata infatti la stessa dirigente scolastica nella sua dettagliata relazione, dopo la quale ha chiesto anche un necessario ed urgente sopralluogo nell’aula, a causa del degrado degli infissi e al fine di programmare interventi. Se il fatto non fosse accaduto, infatti, non sarebbero stati neanche sostituiti gli infissi“. 

Alla preside, così come alla minoranza, – ha concluso Veschi – interessava tutelare gli studenti e la loro sicurezza, mentre al Comune interessa tutelare solo la sua immagine. La querela non può essere usata come strumento di intimidazione”.

Alla fine della discussione le dimissioni richieste al primo punto dell’ordine del giorno sono stato respinte con 9 voti contrari (l’intera maggioranza) e un astenuto, Andrea Taddei (M5S). Dopo il dibattito su questo primo punto l’intera minoranza, ad eccezione del consigliere pentastellato, ha lasciato l’aula. Il sindaco Fratini, invece, è tornato al suo scranno.


A margine di quanto accaduto, ci permettiamo una riflessione almeno dal nostro punto di vista di testata giornalistica chiamata in causa per aver  riportato una notizia, a dire del Sindaco, in modo poco corretto e offensivo.

Ci chiediamo, dunque, perché il Primo Cittadino non abbia a suo tempo proceduto con una richiesta di rettifica come nel diritto di ogni cittadino italiano, e pratica dovuta, laddove si abbiano i termini per dimostrare le proprie ragioni. E ci chiediamo cosa ci sia di diffamante per un’amministrazione comunale, nella notizia oggettiva che l’anta di un’aula, la cui manutenzione spetta proprio al Municipio, abbia ceduto durante una lezione: se non fosse stato vero sarebbe dovuta arrivare una richiesta di rettifica, se invece questo fosse avvenuto, come è, il problema non starebbe certo nel sentirsi offesi. 

Non sarà certo la pratica ormai abusata della querela a farci astenere dallo scrivere quanto riteniamo degno di nota.

Il Direttore – Sara Cipriani

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