San Francesco d'Assisi, la Liguria accende la Lampada del Santo Patrono d'Italia - Tuttoggi.info

San Francesco d’Assisi, la Liguria accende la Lampada del Santo Patrono d’Italia

Redazione

San Francesco d’Assisi, la Liguria accende la Lampada del Santo Patrono d’Italia

La regione aveva acceso la lampada 20 anni fa, tra le macerie del sisma | La campnia donerà l'olio nel 2018 | Il premier Gentiloni: "Chiedo a tutti voi un impegno di pace e solidarietà"
Mer, 04/10/2017 - 10:26

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È stato il sindaco di Genova Marco Bucci ad accendere la lampada che arde sulla Tomba del Santo Patrono d’Italia, durante le celebrazioni per San Francesco 2017. La Regione Liguria ha offerto 500 litri d’olio, che arrivano da 37 comuni aderenti all’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dalla Oleoteca regionale. Per l’occasione la Regione Liguria ha coinvolto tutti i sindaci dell’intero territorio ligure che hanno partecipato con i rispettivi Gonfaloni alla cerimonia del Transito, svoltasi il 3 ottobre ad Assisi, e portato in offerta un dono di qualsiasi tipo, sia di carattere religioso o simbolo delle eccellenze e delle tipicità anche gastronomiche del territorio.

Assisi, accensione della Lampada

Nei giorni scorsi il sindaco di Genova si era detto “Orgoglioso di rappresentare la mia città in questa importante cerimonia”. Ad accogliere il corteo civile con in testa il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il presidente della Liguria Giovanni Toti, e i sindaci dei Comuni liguri, tutti accompagnati dai rispettivi gonfaloni, il Custode del Sacro Convento Padre Mauro Gambetti: “Venti anni fa qui c’erano macerie. Il terremoto – ha detto Gambetti – aveva appena devastato l’Umbria, seminando morte. In quella occasione proprio la Liguria aveva offerto l’olio, alimentando la fiamma della speranza. Grazie! Con un lavoro tenace, qualificato e sinergico, tanti funzionari, tecnici, maestranze e frati, hanno saputo ricostruire e rendere sicuro questo luminoso monumento, che rende onore all’Italia intera. Ne andiamo fieri e siamo riconoscenti al Governo italiano, alla Regione Umbria e a tanti amici, di ieri e di oggi”.


Assisi, Presidente Mattarella “Serve un patto nazionale sulla prevenzione”


“Ieri – ha aggiunto il Custode – il presidente Mattarella ha reso omaggio alle vittime del sisma del ‘96 in questa Basilica, scrivendo, dopo aver sostato di fronte alla Tomba, ‘questa è sempre un’occasione di grande emozione, per qualunque italiano. La sua figura ne sprigiona lo spirito in maniera irripetibile’. Grazie Presidente. Flavia Pagliochini, la grande opera di ricostruzione dell’identità umana e sociale dell’Italia! Tutti ne sentiamo un vitale bisogno. Sulle sue orme, chi vuole, può ricominciare da questa Eucarestia, chiedendo a Dio il dono dell’amore vero, quello testimoniato e insegnato da Gesù”.

L’abbraccio tra Umbria e Liguria

Le celebrazioni per il Santo Patrono d’Italia

Il vescovo Domenico Sorrentino ha invece ringraziato i pellegrini della Regione Liguria per aver portato l’olio quest’anno, celebrando così San Francesco: “Più che un congedo, vorrei fosse un ideale arrivederci. Vi invito a incontrarci idealmente ogni volta che ci capiterà di esporci a Frate Sole, di abbandonarci a Frate Vento, di attingere a Sora Acqua, sentendoci avvolti dall’abbraccio di Sora nostra madre terra. È la casa comune dei nostri paesaggi stupendi dell’Umbria e della Liguria, che ci impegniamo a custodire con l’amore di Francesco, lodando insieme la  bellezza del creato e del creatore. Vorrei ci ritrovassimo – ha concluso il vescovo ricordando anche lo Spirito di Assisi e il Santuario della Spogliazione di recente istituzione – oltre le distanze, in precisi luoghi dello spirito, per fare ancora tante cose belle insieme”.

A parlare dalla Loggia anche il Governatore della Liguria, Giovanni Toti: “San Francesco – ha detto – non è solo un Santo, è anche un simbolo di quella attenzione al mondo, alla natura e alle sue creature che dovrebbe connotare l’operato di tutti, ma è il ritratto di una straordinaria contemporaneità nel quale l’attenzione a chi soffre, il rispetto dell’equilibrio naturale e la valorizzazione dei più umili sono la miglior sintesi e il più efficace balsamo ai problemi del nostro tanto tormentato mondo di oggi. Esser qui oggi a offrire l’olio ligure per le funzioni religiose di questo luogo è dunque un onore che va al di là delle circostanze e dei doveri istituzionali, ma va a toccare l’identità di uomini e donne di questo millennio”. Ricordando l’offerta dell’olio, “frutto del meglio del nostro lavoro”, il presidente ligure ha concluso rivolgendosi a San Francesco “e osiamo chiedere – ha detto – la sua benedizione e la sua intercessione perché la Liguria possa essere sempre terra di pace, di lavoro e di fertilità.

La Campania donerà l’olio per le celebrazioni del 2018

Sarà invece la Regione Campania a donare l’olio votivo e ad animare la festa di San Francesco 2018: l’annuncio è stato dato da padre Marco Tasca, al termine della celebrazione odierna del Santo Patrono d’Italia. “Con particolare affetto saluto e ringrazio i pellegrini della Regione Liguria, che a nome di tutte le regioni hanno rinnovato l’offerta dell’olio per la lampada votiva che arde presso la tomba del Patrono d’Italia. Da questo luogo di comunione e pace innalziamo al Padre una preghiera per la nostra cara Italia, affinché l’intercessione del Santo di Assisi, suo Patrono, l’accompagni e protegga sempre, specie in questi tempi difficili.  Sono lieto di annunciare – ha concluso – che la Regione che offrirà l’olio per la lampada il prossimo anno sarà la Campania”.

Il patto per la cura della ‘casa comune’

Assisi festeggia San Francesco

Oltre a salutare le autorità liguri, il sindaco Stefania Proietti ha annunciato l’adesione del Comune al patto dei sindaci per il disinvestimento dalle fonti fossili, promossa dal Movimento cattolico mondiale per il clima. “In un mondo in cui la crisi ecologica – ha detto la prima cittadinaè una manifestazione esterna della crisi etica, culturale e spirituale della modernità, occorre richiamare i valori della custodia del creato dell’opzione preferenziale per i poveri e della pace che si costruisce nella vita di ogni giorno, anche con l’attenzione alla cura della casa comune. Ed è proprio da Assisi, la Città sul mondo che tutti vedono, che in questa data simbolica, vuole partire una coraggiosa rivoluzione culturale: il Comune di Assisi, come la Diocesi e il Sacro Convento, come oltre 40 organizzazioni cattoliche italiane e centinaia a livello mondiale, hanno infatti aderito alla campagna per il disinvestimento dalle fonti fossili promossa dal Movimento cattolico mondiale per il clima. Un gesto segno – per Proietti – che partendo da Assisi, faro per il mondo cattolico e, grazie a San Francesco, capitale dell’ecologia nell’immaginario collettivo, può avere risvolti straordinari in termini di positiva emulazione. Un gesto possibile: San Francesco partì dal necessario e si sorprese a fare l’impossibile. Noi come Amministratori possiamo compiere scelte sostenibili – che equivalgono a scelte di disinvestimento dalle fonti fossili – ad esempio incrementando  l’efficienza energetica nel patrimonio pubblico e nelle scuole (con un effetto di svolta anche culturale sui più giovani), incentivando il trasporto elettrico, la raccolta differenziata e il riutilizzo dei rifiuti, combattendo ogni giorno la negativa cultura dello scarto”.

Le parole del premier Gentiloni

“L’esperienza di San Francesco e della festa del Patrono d’Italia porta fiducia e speranza. E chiedo a tutti voi un impegno di pace e solidarietà”. E’ questo il messaggio scritto dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sul libro delle presenze della Basilica di San Francesco dopo il saluto alla Nazione durante la festa del Santo Patrono d’Italia ad Assisi.

Nel suo intervento, affacciato alla loggia del Sacro Convento di Assisi , il Primo Ministro ha dichiarato: “La festa di San Francesco è sempre una fonte di ispirazione per la nostra comunità perché è il patrono di Italia, perché la vita di San Francesco ha lasciato un’eredità straordinaria di insegnamenti. Parte di questa eredità è il ricordo di un celebre viaggio. Un viaggio che nel 2019 compirà 800 anni. Un viaggio iniziato ad Ancona, dove San Francesco si imbarcò in direzione del Vicino Oriente. Francesco arrivò dove era in corso la Quinta Crociata e assistette alle distruzioni causate da quella guerra di religione. A quella violenza, reagì con uno dei suoi gesti più stupefacenti: chiese e ottenne di incontrare il sultano Malik Al-Kamil, colui che più di tutti – per i Crociati – rappresentava il nemico, il diverso, l’altro da sé. Non sappiamo cosa si siano detti San Francesco e il Sultano, ma sappiamo che si sono incontrati. E quell’incontro è un gesto di attualità dirompente. Il mondo di oggi è attraversato da sfide inedite: gli effetti contraddittori della globalizzazione; i flussi migratori in arrivo nel nostro continente; uno scenario internazionale talvolta imprevedibile. Il viaggio di Francesco verso l’altra riva del Mediterraneo – verso un mondo che non conosceva, ma nei confronti del quale non provava paura, ma curiosità – ci ricorda che di fronte alle sfide di oggi dobbiamo avere il coraggio di metterci in cammino, per dialogare con l’Altro“.

Da Assisi, Flavia Pagliochini

aggiornato alle 11:30

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