Salvate il piccione del centro / Commissione cultura spaccata a Perugia - Tuttoggi.info

Salvate il piccione del centro / Commissione cultura spaccata a Perugia

Alessia Chiriatti

Salvate il piccione del centro / Commissione cultura spaccata a Perugia

L'ordine del giorno di Traccheggiani (FI) / Indecisione M5S / Uccello in attesa nel braccio della morte
Mar, 09/12/2014 - 17:10

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Un tempo portatore di buone nuove e di missive da ogni dove, oggi sembra essere diventata la nuova specie perseguitata: in epoche salviniane, i piccioni non sembrano passarsela meglio di tanti altri nomadi e migranti, anche in Umbria. Già a luglio, Foligno si era espressa a riguardo, dichiarando guerra ai colombi, con un provvedimento volto a difendere Palazzo Trinci, e già da Spoleto era partita lo scorso anno una delegazione alla volta del Congresso Ornitologico di Trento, per disquisire sul metodo delle “Fonti secche”. Perugia non poteva essere da meno, e qualcuno, preoccupato per l’alto numero di pennuti in giro per la città, ha pensato bene di provare a porvi rimedio. E non è nemmeno la prima volta, già Stelvio Zecca ex Idv del precedente mandato tentò analoga strada sempre con un Odg anti piccione.

Il caso in Commissione Cultura – Il caso sbarca così, nientepopodimenoche, in IV Commissione Consiliare Permanente, quella sulla Cultura per intenderci. La sede adatta, insomma: qualcuno dopo il caso ebola, aveva anche paventato la possibilità che proprio in Commissione Cultura si arrivasse a discutere di attacchi zombie e SARS. Ma niente ferma la difesa dagli escrementi di piccione, e durante la scorsa seduta (27 novembre, ndr) la commissione si è stretta intorno alla trattazione dell’argomento. Su proposta dell’ordine del giorno del consigliere Tracchegiani (FI), lo scottante “Contenimento dei piccioni nel centro abitato” ha sollevato “l’eccessiva proliferazione di colombi in città“, tale da creare “problemi di degrado ambientale e igienico sanitario. Ciò perchè tali volatili non solo sporcano e ledono il decoro della città, ma soprattutto possono rivelarsi veicolo di oltre 60 patologie tra cui infezioni e malattie direttamente e indirettamente trasmissibili. L’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ha fissato il numero massimo dei piccioni compreso tra 300 e 400 per chilometro quadrato. Ed infatti, finchè piccioni sono un numero contenuto in questo range svolgono un ruolo importante cibandosi di rifiuti e tenendo lontani altri animali più pericolosi come i ratti; oltre diventano un problema per l’ambiente”. Un’analisi scientifica insomma, alla quale viene in soccorso anche quella giuridica. “L‘art. 19 della Legge 157/92 prevede la concreta possibilità di adottare metodi di controllo efficaci (piani di abbattimento) ai fini della tutela del patrimonio zootecnico, per motivazioni sanitarie, per la tutela del patrimonio artistico, per la difesa delle specie selvatiche”.

Visti gli effetti “devastanti” della proliferazione dei volatili dallo sfintere facilmente emozionalbile, Tracchegiani si è armato di coraggio chiedendo di impegnare Sindaco e Giunta: “a emettere ordinanza per autorizzare l’abbattimento “dei piccioni di città” presenti nel territorio comunale da parte dei cacciatori che esercitano l’attività venatoria, nonchè di autorizzare la cattura dei “piccioni di città; vietare l’alimentazione di qualsiasi natura ai piccioni di città; invitare i proprietari degli immobili disabitati a curare la manutenzione degli stessi, al fine di impedire l’accesso e la nidificazione dei piccioni; invitare i proprietari di immobili ubicati nel territorio comunale ad impedire ai piccioni di città l’accesso ai siti che si rendono idonei alla nidificazione mediante opportuna chiusura degli stessi“.

L’indecisione – Schierati come in una battuta di caccia, i consiglieri si sono fronteggiati, armi e fionde alla mano, sul volatile all’odg. La difesa reagisce blandamente, con Giaffreda (M5S) che ha riconosciuto la sua personale difficoltà nell’affrontare un tema che ricomprende due aspetti molto diversi tra loro: da un lato, infatti, “emerge l’esistenza di un problema connesso alla tutela della salute dei cittadini, mentre dall’altro vi sono questioni di coscienza nel rapportarsi a sistemi di “abbattimento” fisico di animali“. Quindi, meglio approfondire e procedere a un approfondimento della questione, “per valutare la possibilità di introdurre altri sistemi di contenimento della specie“. Il consigliere Romizi tentenna e manca l’assist, e oltre alla sua personale riluttanza, riferisce dell’esistenza di una direttiva della Commissione Europea concernente la tutela della fauna selvatica: “da questa normativa emerge l’inammissibilità di ordinanze sindacali tese all’abbattimento dei piccioni, considerati a tutti gli effetti animali selvatici“.

Non passa lo straniero – Ma i franchi tiratori restano in agguato, pronti a impallinare il povero pennuto. E’ il consigliere Vignaroli il primo a manifestare massimo sostegno all’odg, “al fine di tutelare il patrimonio artistico e la salute dei cittadini. Sarei d’accordo, dunque, anche all’utilizzo di sistemi drastici che consentissero di ridurre il numero dei piccioni, purchè previa valutazione della legittimità degli stessi”. I rinforzi li porta Nucciarelli, che dice: “i piccioni, non solo devono essere ridotti, ma addirittura eliminati. Non capisco il buonismo espresso da alcuni, perchè questi volatili portano malattie e deturpano i nostri monumenti, costringendo l’Amministrazione ad sborsare ingenti somme per la conseguente pulizia”.

Nel braccio della morte – E’ Borghesi a intervenire e ricordare che nel 2011 il Consiglio aveva già approvato una delibera con cui si chiedeva all’Amministrazione di verificare con Regione e Provincia l’applicabilità di misure di contenimento dei piccioni. Il Comune nel corso del tempo ha provveduto ad adottare ulteriori misure, come la chiusura degli anfratti nelle mura e l’installazione di dissuasori, proprio per arginare il fenomeno. Così la consigliera Pd ha invitato la Commissione a procedere ad una verifica con gli uffici dello stato della delibera consiliare citata, e Perari ha concordato con lei, ritenendo necessario un approfondimento sia dal punto di vista tecnico-giuridico che sotto il profilo delle tecniche di contenimento adottabili. Infine Mirabassi ha confermato la sua intenzione di voler votare a favore dell’odg, come già accaduto nel 2011. “Ciò consentirebbe al Comune di Perugia di adeguarsi a quanto si sta facendo in alcuni Comuni limitrofi, con l’obiettivo di scongiurare danni all’agricoltura e di tutelare la salute dei cittadini“. Tutto fermo, allora: il volatile resta nel braccio della morte in attesa di sentenza definitiva. Chissà se gli concederanno l’ultima sigaretta.

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