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Rossana e Ore Liete, Nestlè cambia la “ricetta”

Aggiornamento delle 18.

Un tavolo a porte chiuse. Dopo l’appuntamento palazzo Donini di questa mattina tra la presidente Marini, l’assessore Paparelli, con la delegazione della Nestlé guidata da Leo Wencel, ora tocca ai sindacati.

Da mezzogiorno, infatti, i vertici di Nestlè si sono riuniti intorno al tavolo di Confindustria Perugia con le segreterie nazionali e territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. Il tema caldo è quello dell’ipotesi di cessione delle caramelle Rossana e di Ore Liete, gli storici marchi della multinazionale prodotti nello stabilimento di San Sisto. Le indiscrezioni, uscite sulla stampa nazionale nelle scorse ore, hanno infatti fatto nascere sorpresa e preoccupazione nei sindacati e nei confronti degli oltre mille lavoratori impiegati nella produzione a Perugia.

Al tavolo. Ad incontrare i sindacati nella sede di Confindustria Perugia, l’amministratore delegato Leo Wencel, il direttore delle relazioni industriali Gianluigi Toia, Giacomo Piantoni delle risorse umane, Massimo Ferro della corporate strategy, il direttore area confectionery Valeria Norreri, il business executive manager Bruno Ermmenegger, il manager tecnico Marco Toppano e il direttore corporate affairs Manuela Kron. A fare le veci dello stabilimento di San Sisto, invece, si sono seduti al tavolo il direttore dello stabilimento Francois Pointet e il direttore delle risorse umane Stefano di Giulio. Per i sindacati, tra i presenti Mauro Macchesi della Flai Cgil e Giorgio Galbusera della Fai Cisl e Luca Turcheria per Rsu. L’incontro con i vertici Nestlè termineranno nel primo pomeriggio quando i manager raggiungeranno il sindaco Andrea Romizi a palazzo dei Priori. Sarà presente anche l’assessore al marketing territoriale Michele Fioroni.

Caramelle Rossana e le Ore liete. Al momento non si parla di vendita ma, spiegherebbero i sindacati, non ci sarebbe nemmeno la volontà di investire in questo settore. Terminato l’incontro con i vertici Nestlè i sindacati, con un po’ di amaro in bocca, ammettono che un accordo non c’è stato.

Parla Nestlè. Mai partiamo dall’inizio. Al termine dell’incontro, parla l’ad della multinazionale Leo Wencel che spiega gli obiettivi per i prossimi due anni: “Rafforzare questo grande marchio investendo oltre 60milioni di euro È nostro obiettivo tradurre il piano aziendale in azioni dettagliate. Effetti positivi in vari, inclusa la stagionalità”. Sul piano dell’ occupazione, il manager aggiunge che “Non ci sono esuberi, a settembre si torna tutti al lavoro per la produzione dell’autunno e stiamo valutando tutte le problematiche con i sindacati”. La ricetta di Wencel? Un nuovo piano industriale, investimenti nello stabilimento di San Sisto e manager capaci di rilanciare i marchi sul piano marketing.

Gli obiettivi. Il piano punta a potenziare lo stabilimento di San Sisto per confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all’interno del gruppo Nestlé, per rafforzare la posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina un simbolo del “Made in Italy” in tutto il mondo, come accaduto nel settore delle acque per il marchio S. Pellegrino. La strategia di sviluppo commerciale è indirizzata dunque non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita nei mercati esteri con interessanti opportunità di contro-stagionalità della produzione.
Nasce innanzitutto, come spiegano da Nestlè Italia, la Confectionery International Business Unit e il Gruppo ne ha affidato la guida a Valeria Norreri, una delle figure chiave del processo di espansione internazionale del marchio S.Pellegrino degli scorsi anni (1,3 miliardi di pezzi venduti in 145 Paesi) che, grazie al suo lavoro, ha contribuito a trasformare un’acqua minerale nel prodotto oggi riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo del Made in Italy alimentare.

I sindacati. Meno ottimista il sindacalista di Flai Cgil Mauro Macchesi  “Non c’è un’intesa. La multinazionale ci ha presentato un piano di investimenti di 60milioni di euro nei prossimi 3 anni, di cui 15 milioni per le strutture di fabbrica per rinnovarle e il resto per investimenti di marketing.  Sarà lanciata la pralina Bacio in tutto il mondo è c’è un’ipotesi di realizzazione di una produzione nello stabilimento di Perugia della cialda del cono gelato legata al progetto di una costruzione di una nuova società joint venture Nestlè – mondo. Questa ipotesi può creare una condizione di anti stagionalità ache noi sindacati abbiamo sempre richiesto”.

Il prossimo incontro. Per quanto riguarda la questione Rossana, i sindacati dicono che, al momento, non si parla di vendita ma neanche di investimenti.  Un nuovo incontro tra i vertici della Nestlè e Rsu è fissato il 7 aprile per capire, spiegano i sindacati “ la gestione e la condivisione del piano aziendale e con quale strumenti questo sarà realizzato entro la fine del 2018. Infine, parleremo anche di un piano sociale di sostengo perché ci saranno dei problemi nella gestione dei lavori di ristrutturazione. Ad oggi non sappiamo ancora come e quali saranno gli ammortizzatori necessari”.

Le istituzioni. I vertici Nestlè oggi hanno incontrato anche la presidente della Regione Catiuscia Marini. “Un incontro molto importante – spiega la presidente – nel corso del quale abbiamo preso atto delle informazioni che il management di Nestlè ci ha fornito relativamente al piano industriale, con specifico riferimento alle politiche industriali, commerciali e degli investimenti che possano garantire il mantenimento e la valorizzazione dei livelli occupazionali per lo stabilimento di San Sisto a Perugia“. Il piano aziendale, secondo la governatrice, presenterebbe “elementi positivi, soprattutto per la parte degli investimenti sull’innovazione tecnologica e di sviluppo delle politiche di marketing per i prodotti Bacio e del cioccolato, ma anche delle ombre”. Preoccupazioni anche in casa Pd. In una nota dei consiglieri Sarah Bistocchi e Tommaso Bori si sottolinea come “il piano industriale presentato dalla  multinazionale non da risposte alle richieste dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali con le loro proposte di rilancio dell’azienda: produzioni contro-stagionali per bilanciare il calo estivo fisiologico della cioccolata, maggiori investimenti nel marketing e del packaging, sviluppo dei prodotti storici con investimenti su confezioni di vendita da bancone o da cassa. Proposte che – concludono i consiglieri – avevano come obiettivo non solo la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, ma anche quello di consentire ed incrementare un reale sviluppo della produttività del sito di San Sisto e di tutta l’azienda”. 


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