Per poter sentire bene doveva utilizzare un apparecchio acustico in entrambe le orecchie. Fino a oggi, quando è tornata a sentire dopo un intervento chirurgico all’orecchio sinistro che ora replicherà anche per il destro. Simonetta è una donna che vive e lavora a Roma; qualche giorno fa si è sottoposta ad un intervento chirurgico all’ospedale di Perugia. Questa mattina è tornata al Santa Maria della Misericordia per quello che avrebbe dovuto essere soltanto un primo controllo post operatorio alla struttura complessa di Otorinolaringoiatria e la sua vita è cambiata.
“Ero venuta solo per un controllo dopo l’intervento chirurgico per una otosclerosi bilaterale di cui soffro da quasi dieci anni – racconta Simonetta – ma all’improvviso, dopo che mi è stato tolto il tampone, ho sentito con nitidezza la voce del professor Ricci che mi aveva operato e di quanti erano nella stanza. Una sensazione incredibile”. La donna non era preparata ad un cambiamento così rapido. La nuova condizione, spiega, “mi ha provocato una forte emozione, un senso di confusione, ho chiesto di potermi sedere ed ho pianto; dopo qualche minuto ho voluto condividere la mia gioia con le persone più care, il mio compagno e mia madre. Era previsto che loro mi avrebbe accompagnato alla seconda visita medica, quando era previsto che mi sarebbero stati tolti i tamponi”. Ed invece la possibilità di poter ritornare a sentire bene a Simonetta è stata restituita in anticipo rispetto al previsto.
A spiegare la tipologia di intervento subìto dalla donna è il direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Perugia, il professor Giampietro Ricci: “La paziente soffre da molti anni di otosclerosi bilaterale. Si interviene chirurgicamente se si vuole eliminare l’apparecchio acustico, che per una donna giovane rappresenta pur sempre un problema di natura estetica, con diretta incidenza sulla qualità di vita. L’intervento non è straordinario – aggiunge il primario – a Perugia ne eseguiamo circa 60 all’anno, anche perché in Italia i centri dove si esegue questo intervento sono davvero pochi. La paziente di Roma effettivamente è arrivata alla nostra osservazione scoraggiata dopo tanti consulti e pareri sfavorevoli all’intervento chirurgico”.
L’intervento cui la giovane donna è stata sottoposta consiste nell’applicazione di una protesi a pistone della lunghezza di 4,5 millimetri che ha la staffa, uno dei tre ossicini dell’orecchio, ed ha comportato un ricovero ospedaliero di due giorni.
Simonetta, impiegata amministrativa in una centro medico privato della capitale, tra sei mesi tornerà a Perugia per l’intervento chirurgico all’orecchio destro. “Qui – commenta – ho trovato chi ha saputo ascoltarmi e restituirmi la voglia di vivere. Ho scelto questa strada non tanto per valorizzare la mia femminilità, anche se non nascondo di aver riprovato il piacere di allontanare i capelli dalle orecchie dopo tanto tempo. A trarne giovamento sarò io come persona, la mia vita tornerà ad essere quella di prima, ed è per questo che desidero condividere la mia con quanti credono nella buona sanità”.