Città di Castello

Rimpasto giunta, le reazioni | Pd Umbertide “Crisi politica senza precedenti”

Siamo state tra le più votate alle ultime elezioni amministrative. Locchi Marco oggi ci revoca le deleghe senza confronto e motivazioni. Anzi nel decreto ci riconosce l’impegno profuso e la competenza dimostrata nell’esercizio delle funzioni. Le sue ambizioni personali prevalgono sul bene della città: un misto tra arroganza ed incapacità 

Queste le parole forte, ma al tempo stesso amare, degli assessori Cinzia Montanucci e Raffaela Violini, a cui il sindaco di Umbertide, proprio oggi (mercoledì 6 dicembre), ha revocato le deleghe. Un rimpasto di giunta che ha lasciato “perplessi” anche il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli e il segretario provinciale del Pd di Perugia Leonardo Miccioni: “Conosciamo le tensioni che attraversano in queste settimane il Pd cittadino e la maggioranza in Comune – dicono i due – tanto che nei giorni scorsi avevamo convocato, per lunedì prossimo, una riunione con sindaco, segretaria e capogruppo, con l’intento di trovare una strada comune di dialogo e confronto perché la situazione non precipitasse. Lavoreremo comunque affinché, nelle prossime ore e in occasione dell’incontro di lunedì, possa prevalere la volontà di trovare un punto di incontro nell’interesse della città e dei cittadini di Umbertide”.

Si schiera apertamente contro la decisione del sindaco anche il Pd di Umbertide, che ha annunciato, per il momento, anche le dimissioni dei presidenti della 1^ e 3 ^ commissione consiliare: “Locchi – dicono dalla segreteria – ha revocato le deleghe senza un confronto con il suo gruppo consiliare e il suo partito, che prima lo ha individuato come reggente e poi lo ha scelto per il ruolo di Sindaco”.

Si apre una crisi politica senza precedenti per la nostra città causata, dalla irresponsabilità di un solo soggetto (Locchi) interessato solo al proprio ‘futuro’ più che al bene di una collettività

In questi anni – continuano dalla segreteria – il Pd ha sempre votato ogni sua proposta e sostenuto lealmente in consiglio comunale sia il sindaco che la giunta, anche quando c’erano valutazioni diverse. Chi predicava unità si è dimostrato di parte, interessato a dividere anziché costruire, pur di avere qualche fatua speranza per il futuro. Questo atto è l’epilogo di una legislatura travagliata. L’arroganza e l’incapacità sono un binomio pericoloso per chi ha l’ambizione di guidare una comunità”.