È accusato di truffa e falso in atto pubblico un medico spoletino cinquantenne finito nelle aule giudiziarie del tribunale di Spoleto. L'uomo infatti, secondo l'ipotesi accusatoria, si sarebbe fatto rimborsare dall'Asl 3 almeno 4.500 euro per prestazioni professionali mai erogate.
Il medico spoletino avrebbe falsamente attestato, nelle distinte mensili delle prenotazioni sanitarie, di aver praticato la terapia endovenosa soggetta a rimborso ad un paziente straniero inducendo così in inganno la Asl, che puntualmente provvedeva ad erogare i rimborsi. Il tutto sarebbe andato avanti per quattro anni, dal 2001 al 2005. A testimoniare in tribunale è stata quindi chiamata la dirigente del distretto locale dell'Asl 3, la dottoressa Simonetta Antinarelli.
E sempre nel tribunale di Spoleto si è tenuto il processo a carico del titolare di un'azienda meccanica, condannato per lesioni colpose a causa di un infortunio sul lavoro occorso ad un suo dipendente straniero. L'operaio era rimasto ferito durante il lavoro utilizzando una pressa, che gli aveva tranciato tre dita di una mano. Il tribunale ha quindi riconosciuto la colpevolezza del titolare della ditta, condannandolo a sei mesi di reclusione ed a 25mila euro di risarcimento, oltre alle spese processuali.