Rigenerazione delle edicole a Perugia, la proposta del Pd - Tuttoggi.info

Rigenerazione delle edicole a Perugia, la proposta del Pd

Redazione

Rigenerazione delle edicole a Perugia, la proposta del Pd

Ordine del giorno dei consiglieri Bori, Bistocchi e Vezzosi per stimolare la Giunta a dare nuova vita alle edicole
Gio, 09/11/2017 - 17:17

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Una nuova vita per le edicole di Perugia. L’idea viene dai consiglieri comunali del Partito democratico, Tommaso Bori, Sarah Bistocchi e Alessandra Vezzosi, che sull’argomento hanno presentato un ordine del giorno.

Nel testo i tre esponenti di minoranza ricordano che “nel corso degli ultimi decenni in Italia (la città di Perugia non fa eccezione) si è assistito alla chiusura di circa un’edicola su quattro: recessione, inidonee scelte per i prodotti editoriali e crisi dell’informazione tradizionale hanno colpito duramente anche la rete di rivendita della carta stampata;  siamo stati spettatori, quasi inermi, della scomparsa delle edicole come ulteriore segno negativo dei nostri tempi: capitoli di storia cittadina, luoghi di incontro, di discussione e di abitudini consolidate perduti, come spesso si è perso quel modo di essere cittadini.

“In una realtà sociale dove una parte ampia della popolazione non accede al web, – aggiungono i tre consiglieri – il “servizio di vicinato” offerto dalle edicole risulta essere essenziale visto che offre la possibilità di circoscrivere e, in un certo senso, colmare la distanza esistente tra chi vive super-connesso e chi non usufruisce delle possibilità offerte dalla rete; il rischio, non meno rilevante, è anche quello di una grave perdita per la pluralità dell’informazione e la promozione culturale garantiti da giornali e riviste in quanto offrono un “secondo tempo” di approfondimento di qualità non ancora eguagliato dall’informazione di rapido consumo disponibile on line”.

Nell’ordine del giorno, poi, si ricorda che “in tema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, il Comune di Perugia fa riferimento alla legge regionale che a sua volta ha recepito le prescrizioni contenute in apposito decreto legislativo il quale fissa, tra le altre previsioni, una distinzione tra punti di vendita esclusivi e non esclusiva ed elenca in modo dettagliato i casi in cui si possa avere la trasformazione da punto vendita esclusivo (vendita generale di giornali e periodici) a non esclusivo (esercizi che, in aggiunta ad altre merci, sono autorizzati alla vendita di quotidiani e periodici); nelle varie delibere di questa amministrazione che si sono avvicendate nel tempo, spesso è stato evidenziata in narrativa la necessità e l’opportunità offerta da rivendite non esclusive, forse più competitive sul mercato, sempre ovviamente considerando le attività già presenti sul territorio e attuando politiche che ne tutelino l’efficienza e la redditività”. Inoltre a Perugia “vi sono un elevato numero di edicole chiuse, tanto nel centro storico come nelle frazioni e nei quartieri, che rischiano di diventati luogo di degrado; nella nostra città abbiamo anche esempi virtuosi di riqualificazione e rilancio dei luoghi di rivendita della stampa quotidiana e periodica insieme a materiale editoriale, come Edicola 518, che con iniziative pubbliche in tema culturale e sociale e con impegno quotidiano stanno lavorando per il rilancio del settore”. Bori, Bistocchi e Vezzosi citano quindi l’esempio del Comune di Milano, che vuole trasformare le edicole anche in infopoint.

Tutto ciò premesse e considerato, l’ordine del giorno impegna il sindaco e la Giunta “ad effettuare una ricognizione delle edicole attualmente dismesse al fine di elaborare ipotesi di riapertura e/o riconversione delle stesse per non perdere, ma conservare e valorizzare la funzione di punto di aggregazione sociale e di cultura cittadina; a valutare nuove ipotesi normative, anche facendosi promotori presso la Regione Umbria per necessarie modifiche alla legge regionale sull’editoria, affinché le edicole attualmente in esercizio e le nuove aperture che verranno possano presentare un’offerta commerciale adeguata ai tempi e concorrenziale, anche e soprattutto attraverso la valorizzazione dell’aspetto sociale e culturale; a deliberare in materia, sul modello del Comune di Milano, offrendo la possibilità di offrire sportelli per i servizi delle istituzioni e le aziende pubbliche (certificati, anagrafe, asl, etc.), infopoint per turisti e studenti, collegamento al wifi pubblico e gratuito ad alta velocità”.

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