Riforma province, c'è l'accordo | Alla Regione 235 lavoratori - Tuttoggi.info

Riforma province, c’è l’accordo | Alla Regione 235 lavoratori

Alessia Chiriatti

Riforma province, c’è l’accordo | Alla Regione 235 lavoratori

Marini, Mismetti, Di Girolamo e Bartolini firmano a Terni
Gio, 22/10/2015 - 11:07

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Arriva a 235, in totale, il numero dei lavoratori delle Province che troverà trasferimento presso gli uffici della Regione Umbria. 40 di loro saranno impiegati in altri enti e agenzie regionali, compreso il servizio sanitario. Ci sono infatti novità per quanto riguarda la riforma Del Rio sulle province, che prevede lo “smantellamento” di queste ultime. fatto che in Umbria, come altrove, aveva portato i lavoratori a manifestare, preoccupati per il loro futuro occupazionale. La Regione, con la Presidente Marini e l’asessore Bartolini, è arrivata ieri alla firma dell’accordo, sottoscritto anche dai due presidenti delle Province Nando Mismetti, per Perugia, e Leopoldo di Girolamo, per la città dell’acciaio. Alla firma dell’accordo erano presenti anche l’assessore Giuseppe Chianella e il presidente dell’Anci Umbria, Francesco De Rebotti.

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Il trasferimento prenderà il via per il prossimo 1 dicembre: eppure lo stato di agitazione continua. Non è infatti ancora chiaro dove verranno impiegati gli altri lavoratori delle due province umbre, in particolare per quanto riguarda i Centri per l’impiego e la polizia provinciale. A fronte del probelma, dalla Regione fanno sapere che sarà necessario rivolgersi direttamento al Governo, per capire se sarà possibile riallocare il personale anche nei Comuni e negli uffici giudiziari.

Alla notizia dell’accordo ha fatto seguito l’intervento del Presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti. “Ad essere ricollocato – spiega Mismetti – è l’intero contingente di 235 persone, di cui 195 verranno allocati presso le strutture della Giunta regionale, mentre le restanti 40 unità verranno allocate presso il Consiglio regionale, le agenzie regionali ed il sistema sanitario regionale. Si tratta di una prima significativa intesa che va nella giusta direzione della definitiva attuazione del trasferimento delle funzioni oggetto di riordino, con il riassorbimento di tutto il personale coinvolto. Un obiettivo importante a cui, in questi mesi, la Provincia ha sempre lavorato con tenacia, e che ci permette di confermare come l’intero processo di riordino possa essere realizzato confermando il principio di ‘zero esuberi’. Per questo motivo – aggiunge Mismetti -, sento di dover ringraziare la struttura tecnica della Provincia, dirigenti e personale del comparto, che hanno lavorato incessantemente affinché si potesse conseguire questo risultato: si tratta, beninteso, di una prima tappa che non esaurisce tutte le problematiche correlate al riordino, ma che è sicuramente importante ed estremamente significativa. Allo stesso tempo ringrazio la Regione Umbria, per gli impegni, anche gravosi, che ha saputo assumere e che ci hanno permesso di compiere insieme un primo importante passo. Ugualmente, sento di dover sottolineare l’apporto dato dalle organizzazioni sindacali per l’attenzione, il grande senso di responsabilità e l’azione di stimolo che hanno messo in campo in questi mesi, perseguendo l’obiettivo, da tutti noi condiviso, di salvaguardare tutti i posti di lavoro. All’indomani della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa, che segna un passaggio storico per il nostro Ente, sento in particolare di dover ringraziare l’intero personale della Provincia di Perugia, sia quello interessato dal processo di riordino sia quello preposto alle funzioni fondamentali, per il grande senso di responsabilità e di professionalità dimostrato in questi mesi nel continuare a garantire i servizi, pur in un quadro di grave incertezza sul piano economico e lavorativo. I dipendenti della Provincia, infatti, in questo 2015 hanno saputo assicurare la continuità dei servizi ai cittadini nonostante la difficilissima situazione economica e finanziaria in cui versa l’Ente, affrontando con grande dignità l’inevitabile disorientamento conseguente al difficile processo di riordino ed i provvedimenti, doverosi ma pesanti, che la Provincia ha dovuto attuare sul personale (come la riduzione della reperibilità ed il taglio degli incarichi di posizione). Resta forte – conclude Mismetti – l’azione della Provincia di Perugia affinché anche le altre problematiche, non presenti nel Protocollo d’Intesa, vengano discusse e risolte in maniera altrettanto incisiva: penso alle materie di cui all’art. 4 legge regionale n. 10/2015, ai Centri per l’Impiego, compresi i lavoratori a tempo determinato, alla Polizia Provinciale e ai dirigenti, temi che verranno affrontati in distinte e specifiche trattazioni. Rispetto a questi problemi l’impegno sarà massimo, così come sarà altrettanto forte l’impegno per dare contestualmente piena attuazione alla nuova riorganizzazione che configurerà la Provincia quale nuovo Ente di Area Vasta”.

Sono inoltre 77 al momento i dipendenti della Provincia di Terni ricompresi nel pacchetto di 235 con la Provincia di Perugia destinati ad essere riassorbiti  dalla Regione o da altri enti umbri nell’ambito della riforma delrio. Lo ha reso noto oggi il presidente della Provincia Leopoldo di Girolamo illustrando quanto stabilito nell’intesa firmata ieri da Regione, Province e sindacati. “C’è poi un percorso di verifica e valutazione – ha aggiunto – di quanto emergerà a livello nazionale sul personale dei centri per l’impiego, della polizia provinciale e delle funzioni riconducibili a quelle fondamentali”. Il presidente ha anche ricordato che le due Province umbre sono tra le 7 in Italia per le quali la normativa nazionale, così com’è, non permette ancora la chiusura dei bilanci. “Le correzioni chieste al governo, che riguardano l’utilizzo degli avanzi di amministrazione, non hanno incontrato pregiudiziali di contrarietà, attendiamo adesso però l’evoluzione della questione. Il lavoro che abbiamo fatto in Umbria – ha concluso il presidente – pur se non dà ancora piena risposta a tutte le vicissitudini esistenti, determina tuttavia una sostenibilità migliore rispetto a quella di altre realtà in Italia. L’impegno delle istituzioni continua verso l’obiettivo di evitare il ricorso alla mobilità dei lavoratori”.

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