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Ricostruzione Post-Sisma, Convegno a Spoleto dei geometri e dalle professioni tecniche dell’Umbria

Redazione

Ricostruzione Post-Sisma, Convegno a Spoleto dei geometri e dalle professioni tecniche dell’Umbria

La situazione attuale e le opzioni per finanziare le opere | Di 230 progetti presentati, autorizzati solo 45 | Conclusioni della presidente Marini
Mer, 13/12/2017 - 11:26

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Si è aperto con un minuto di silenzio e un commosso ricordo del sindaco Fabrizio Cardarelli, prematuramente scomparso, il convegno organizzato martedì 12 dicembre a Spoleto dai Collegi dei geometri di Perugia e Terni e dalla Rete delle professioni tecniche dell’Umbria per informare i cittadini su come viene finanziata la ricostruzione post sisma.

“Abbiamo l’impressione – ha spiegato Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia – che non tutti abbiano compreso fino in fondo come funziona il meccanismo della ricostruzione. I soldi ci sono e ci sono veramente, ma dobbiamo farlo capire ai cittadini. Noi professionisti siamo in prima linea cercando di offrire il nostro contributo di idee e proposte e la nostra collaborazione agli uffici pubblici”.

Per fare il punto della situazione, all’iniziativa sono intervenuti e hanno relazionato rappresentanti locali di Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato), Confartigianato, Asppi (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari), Bcc Umbria e Bcc di Spello e Bettona. Ma a fornire una panoramica la più ampia e completa possibile e a illustrare le principali criticità della ricostruzione è stato, innanzitutto, Alfiero Moretti, vicepresidente dell’Osservatorio nazionale della ricostruzione.

“A oggi – ha dichiarato Moretti – sono stati presentati 230 progetti e, di questi, 45 sono già stati autorizzati. Altrettanti sono in via di realizzazione. La burocrazia ha il compito di applicare le disposizioni normative, legislative e regolamentari e svolge un’azione di controllo per verificare la correttezza dell’operato dei tecnici. Dobbiamo certificare come vengono spesi i soldi dei cittadini italiani destinati ai terremotati e questo, a volte, porta via del tempo, ma è fondamentale farlo”. “L’ultima scossa importante – ha quindi ricordato Tonzani – c’è stata a gennaio, per cui dobbiamo cominciare a contare i tempi della ricostruzione da quella data e non da prima. In tutti gli altri terremoti c’è stato un periodo di assestamento per capire come fare al meglio le cose, per organizzarle e per fare i sopralluoghi che, sottolineiamolo, sono stati migliaia e migliaia”.

“È necessaria più informazione tra i cittadini – ha aggiunto Moretti – anche perché per la prima volta lo Stato ha finanziato tutto subito: le attività produttive, le opere pubbliche, le prime e seconde case”. E proprio nell’ambito del finanziamento delle opere un ruolo importante è quello svolto dalle banche, in particolare grazie ai finanziamenti agevolati per la ricostruzione disponibili grazie alla convenzione Cdp-Abi ‘Plafond sisma centro Italia’ sottoscritta da entrambi gli istituti di credito cooperativo della regione. “Cassa depositi e prestiti – ha affermato Marcello Morlandi, direttore generale di Bcc Umbria – ha messo a disposizione un plafond per rilasciare a privati e imprese finanziamenti finalizzati alla ricostruzione. Di fatto, i soldi li mette Cdp e noi svolgiamo un’azione di organizzazione dei finanziamenti nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto, fornendo quindi un servizio sociale. Mettiamo inoltre a disposizione nostri fondi”.

“Oltre a essere stati i primi in Italia a firmare la convenzione con Cdp – ha detto Maurizio Del Savio, direttore generale di Bcc di Spello e Bettona –, nell’immediato ci siamo mossi autonomamente mettendo a disposizione, con fondi nostri, un plafond di 5 milioni di euro, la gran parte a tasso zero. Abbiamo inoltre aperto una sede a Norcia che ha avuto 250 adesioni”.

“Si entra nella parte viva della ricostruzione – ha commentato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini tirando le conclusioni –. La presentazione di tutte le pratiche per i danni lievi, le cosiddette B, l’avvio della ricostruzione pesante e l’approvazione di piani importanti per opere pubbliche per oltre 140 milioni di euro ci impongono un’organizzazione e una collaborazione stretta con i professionisti. L’incontro di oggi è servito anche a stringere un patto di collaborazione”.

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