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Provincia Perugia, Mismetti “basta pacche sulle spalle” | Bilancio 2016 è nota dolente

Redazione

Provincia Perugia, Mismetti “basta pacche sulle spalle” | Bilancio 2016 è nota dolente

Il presidente durante l'Assemblea dei Sindaci, "Stato e Regione diano alle Province risposte immediate”
Mar, 28/03/2017 - 12:49

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Nonostante il referendum del 4 dicembre abbia confermato la Province come articolazioni dello Stato, il contesto in cui si trovano ad operare è particolarmente difficile e Perugia non fa eccezione”. E’ quanto espresso da Nando Mismetti, presidente della Provincia di Perugia, intervenuto nell’Assemblea dei sindaci nel corso della quale ha tracciato le linee di mandato. “Si apre un problema di governance – ha sottolineato -, non è più pensabile che l’ente possa continuare ad essere amministrato da una figura monocratica che deve contemporaneamente fare il sindaco. Abbiamo comunque 60 milioni di bilancio e oltre 500 dipendenti, pertanto le condizioni minime per operare devono essere garantite. Si deve riaprire anche la questione della elezione poiché la modalità indiretta è oramai superata rispetto alla filiera costituzionale”.

Il legislatore – ha aggiunto Mismetti – dovrà ripensare al sistema generale delle autonomie locali e come rimettere in fila i diversi ruoli e le competenze di Comuni, Province, Regioni in un quadro di coerenza con l’impostazione: un servizio, una funzione, un livello istituzionale”. Alla Provincia rimangono le competenze fondamentali come scuole e viabilità “e qui il disastro compiuto in questi due anni si evidenzia in tutta la sua drammaticità: il sisma ha scoperto tutte le criticità sia sulla viabilità che per quanto riguarda gli edifici scolastici”.

“In questi giorni insieme a tutte le Province d’Italia – ha dichiarato ancora Mismetti – abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica per la violazione dell’art. 119 Costituzione perché la situazione è di una gravità tale da non essere più sostenibile con le pacche sulle spalle: o c’è una presa di coscienza del punto a cui siamo arrivati o il conflitto istituzionale diventerà sempre più aspro”. Altra nota dolente è il bilancio: per il 2016 quello di previsione è stato chiuso alla fine dell’anno, ma molte altre Province non lo hanno nemmeno approvato e per il 2017 nessuna Provincia d’Italia sarà in grado di predisporlo. “Noi – ha annunciato il Presidente – il 1 aprile invieremo al Prefetto la solita comunicazione che non siamo nelle condizioni di poter approvare il bilancio. Abbiamo, ad esempio, 120 edifici scolastici e servirebbero 100 milioni per completare l’adeguamento sismico. Per quanto riguarda i rapporti con la Regione, questi due anni sono stati con luci ed ombre. Alcune questioni sono state accolte, come la ripartizione delle funzioni e il ricollocamento del personale. Però c’è tutto l’aspetto del finanziamento delle funzioni che la Provincia continua a svolgere per conto della Regione che non provvede a risarcire. Dai primi di gennaio si sono istituiti tavoli tematici per argomenti. In alcuni si sono fatti passi avanti, mentre su quelli sostanziali come la viabilità e le funzioni del lago Trasimeno, gli sportelli decentrati, ancora si è lontani dalla soluzione. Io la responsabilità di continuare a far svolgere funzioni alla Provincia – ha concluso – sapendo che ci crea un buco nel bilancio non lo permetterò più”.

L’Assemblea dei Sindaci tornerà a riunirsi entro aprile per discutere il documento che verrà redatto dalla stessa per mettere in campo le azioni da intraprendere, tenendo conto anche delle novità normative che in questo mese si attendono.

Nel dibattito, il sindaco di Bastia Stefano Ansideri che nel suo intervento facendo notare l’assenza di molti suoi colleghi, ha condiviso pienamente l’analisi svolta da Mismetti e ha esortato a fare squadra per cercare di arginare queste situazioni. Di “un’azione forte di protesta per difendere strade e scuole” ha parlato il sindaco di Assisi Stefania Proietti che ha ricordato “la gravità e soprattutto la pericolosità della situazione di alcune strade provinciali presenti nel territorio di Assisi dove sempre più spesso si verificano incidenti (Petrignano, Torchiagina, ex SS 444, Castelnuovo, Capodacqua, Rivotorto, Tordandrea e tante altre). Ha, infine,  sottolineato la necessità di un investimento significativo per l’Istituto Alberghiero che è costretto a dividersi in quattro diversi sedi”. Il primo cittadino di Spoleto Fabrizio Cardarelli si è scagliato contro “lo scaricabarile del più piccolo che ci costringerà ad alzare bandiera bianca se si continua così”. Ermanno Rossi, sindaco di Passignano sul Trasimeno a proposito del Lago ha detto che “ci sono problemi per quanto riguarda la navigazione, il tratto demaniale delle acque, la presenza di chironomidi e un calo del turismo del 40%”.

Per Gian Primo Narcisi, vicesindaco di Spello, occorre “fare sistema tra Comuni e Provincia per la gestione di servizi”. Il primo cittadino di Cascia Gino Emili ha, invece, lanciato l’idea di un documento unitario da presentare ai livelli superiori in cui vengono elencate tutte le problematiche emerse. Annarita Falsacappa, sindaco di Bevagna ha detto che “non ci dobbiamo arrendere e l’idea di unire le forze a sostegno della Provincia mi trova d’accordo”. Il consigliere provinciale di opposizione Enea Paladino ha parlato di “tradimento degli accordi presi con la Provincia da parte della Regione negli ultimi due anni. Dopo il referendum – ha concluso – serve una nuova legge nazionale che legiferi alla luce del nuovo assetto”. Riccardo Meloni si è detto “d’accordo con la proposta del documento unitario sollevata da Emili ed ha aggiunto che se non si va verso ulteriori intermediazioni si devono fare azioni forti come le dimissioni in massa”.

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