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Provincia nel caos | Falla da 9 milioni su bilancio di previsione

Il dubbio si fa certezza, è ufficiale, il bilancio di previsione 2015, quello che, per chiarirsi, dovrebbe essere approvato dal consiglio entro il termine massimo del 31 luglio, presenta una falla per circa 9 milioni. E non finisce qui. Data l’impossibilità di reperire le risorse necessarie per riportare il bilancio in attivo, come afferma il presidente della Provincia Leopoldo Di Girolamo, il buco di bilancio è destinato ad ampliare le sue maglie, arrivando, stando sempre alle parole del presidente, alla cifra complessiva di 16 milioni per il 2016 e 22 milioni per il 2017. Ma se il problema è fin troppo chiaro, per Di Girolamo lo sono altrettanto i fattori che lo hanno determinato: le politiche del Governo in materia di enti locali.
Per il primo cittadino di Terni, infatti, sarebbe stato proprio il Governo del segretario premier a mettere in ginocchio la provincia di Terni, come altre nella penisola, a colpi di dure sforbiciate che avrebbero “tagliato metà delle risorse assegnate, impedendo il regolare funzionamento dell’ente”.
Quello che il Governo ha messo in atto” attacca Di Girolamo “è un meccanismo perverso, che ha portato al paradosso per cui sono gli enti locali che finanziano lo Stato e non il contrario. Una cosa del genere non esiste in nessun altro paese. Anche la Corte dei Conti ha affermato l’insostenibilità di questi tagli”.
Considerato che il presidente Di Girolamo e il suo vice Giampiero Lattanzi hanno già detto chiaramente che la provincia non sarà in grado di assorbire la falla attraverso misure rigorose in quanto “la provincia ha sempre attuato una politica del rigore, utilizzando le risorse solo per garantire i servizi fondamentali” e tenuto conto anche del fatto che  non è consentita l’approvazione di bilanci in passivo, una domanda sorge spontanea: quale futuro per la provincia?
Per il sindaco di Terni il pasticcio sarebbe stato causato da un sommarsi di “inerzia governativa e problematiche normative generali”, di qui l’appello al premier Renzi per sollecitare un suo intervento. Almeno per il 2015, infatti, la falla potrebbe essere arginata attraverso l’introduzione di una norma tampone, ad opera del Governo, che consentirebbe alle provincie di approvare per l’anno corrente anche bilanci in passivo. La norma però, intervenendo soltanto per il 2015, piuttosto che risolvere il problema alla radice, lo rinvierebbe soltanto. La falla infatti, ampliatasi, tornerebbe a pesare sulle casse della provincia nel 2016.
Ma se l’esecutivo non varasse la norma transitoria, afferma Di Girolamo, non sarebbe possibile approvare il bilancio e si aprirebbe lo scenario di probabili dimissioni del presidente e degli altri membri, con conseguente commissariamento dell’ente in attesa di nuove elezioni.
E se il confine tra fallimento e sopravvivenza dell’attuale amministrazione provinciale è più che mai labile, di grande aiuto, secondo Di Girolamo, sarebbe in questo momento “l’erogazione degli 1.8 miliardi di risorse che il Governo dovrebbe da tempo versare alle province”.

Dal problema della chiusura del bilancio non è esente neanche la Provincia di Perugia, che si sta muovendo in sinergia con Terni presso la Corte dei Conti. Di seguito la presentazione della relazione:
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