PROSEGUE IL LAVORO DEI 16 NUOVI CENTRI DI ACCOGLIENZA DELLA CARITAS - Tuttoggi.info

PROSEGUE IL LAVORO DEI 16 NUOVI CENTRI DI ACCOGLIENZA DELLA CARITAS

Redazione

PROSEGUE IL LAVORO DEI 16 NUOVI CENTRI DI ACCOGLIENZA DELLA CARITAS

Mer, 14/10/2009 - 14:50

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Sono 16 i “Centri di accoglienza” delle Caritas diocesane della regione dove vengono raccolte le domande per accedere al “Fondo delle Chiese umbre” a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa della crisi economica, attivati presso le sedi Caritas di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Umbertide, Orvieto, Todi, Perugia, Città delle Pieve, Spoleto, Norcia, Arrone-Ferentillo, Bevagna, Terni, Narni e Amelia.

La loro attività è svolta anche in collaborazione con le Acli, i sindacati ed in stretto rapporto con le parrocchie, creando una rete che aiuta non poco a centrare l'obiettivo del “Fondo di solidarietà”, quello di venire incontro alle famiglie in difficoltà nel più breve tempo possibile ed indicando loro anche altri canali di aiuto attivati delle Istituzioni civili locali. Il Fondo resterà operativo per un triennio, in quanto, secondo autorevoli esperti, questo sarà il tempo degli effetti della crisi.

Per chi volesse sostenere economicamente l'attività del Fondo, può farlo versando un contributo tramite bonifico bancario sul conto corrente intestato a Conferenza Episcopale Umbra: “Fondo di solidarietà delle Chiese umbre”, presso CARISPO filiale di Perugia (via Martiri dei Lager, 74) IBAN IT 18 F 06315 03000 000000081040. Le domande che man mano vengono presentate dagli interessati ai “Centri Accoglienza”, sono inviate alla “Commissione Diocesana di Solidarietà”, organo nominato dal vescovo e presieduto dal direttore della Caritas diocesana. Questa “Commissione” ha il compito di procedere alla valutazione della rispondenza delle istanze presentate ai requisiti previsti e richiesti dal Regolamento del Fondo e di selezionare le richieste individuate ed inviarle al giudizio del Consiglio di gestione del Fondo (organo regionale).

I nuclei familiari che non dovessero rientrare nei requisiti fondamentali per accedere al Fondo, vengono aiutati comunque dalle Caritas diocesane come del resto fanno da anni grazie alla generosità delle comunità parrocchiali, di non pochi privati benefattori e all'8 per Mille della Chiesa cattolica. Ad esempio, la Caritas diocesana di Perugia, la prima ad essere stata istituita (1976), opera in questa direzione soprattutto con il suo Centro di Ascolto, che quest'anno compie venti anni (il 4 dicembre). I requisiti per accedere all'aiuto del Fondo sono i seguenti: 1) essere a capo di una famiglia; 2) avere minori a carico o essere in attesa di prole; 3) essere una famiglia monoreddito; 4) aver perso un lavoro stabile o non averlo ancora avuto a causa dell'attuale crisi; 5) non aver sufficiente copertura degli ammortizzatori sociali.


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