Profughi al Prato, contro sit-in di Castello Cambia "per dire 'no' al razzismo" - Tuttoggi.info

Profughi al Prato, contro sit-in di Castello Cambia “per dire ‘no’ al razzismo”

Redazione

Profughi al Prato, contro sit-in di Castello Cambia “per dire ‘no’ al razzismo”

La manifestazione del movimento civico di opposizione è prevista per domani mattina in piazza Matteotti
Ven, 05/08/2016 - 18:28

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Anche Castello Cambia si espone su quella che ormai è diventata una questione di assoluto dominio pubblico, l’imminente arrivo dei profughi nel quartiere Prato, e lo fa annunciando, per domani mattina (sabato 6 luglio), in piazza Matteotti, un contro sit-in in netto contrasto con quelli organizzati dal centrodestra.

Non si può assistere in silenzio – si legge nella nota del movimento civico – alla violenta speculazione elettorale e alla campagna razzista, alimentata di paure ed egoismi, che la destra sta mettendo in atto in questi giorni, prima con una interpellanza in consiglio comunale, e poi con sit-in nei quartieri”.

Si spaccia per un problema di sicurezza la presenza di 8 ragazzi africani tra i 18 ed i 21 anni che scappano dalla fame e dalla guerra. E’ il miserabilismo di una politica forte con i deboli e debole con i poteri forti. I problemi di sicurezza esistono, ma sono di ben altra natura: si va dalla penetrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto sociale e produttivo umbro, alla diffusa economia illegale che mette in crisi l’imprenditoria sana e legale. Si utilizza la presenza di 8 ragazzi africani, peraltro neppure arrivati, per nascondere le proprie nefandezze politiche e amministrative

Per Castello Cambia, insomma, “si diffondono irresponsabilmente bugie, paure e violenza verbali che per ora trovano accoglienza solo in una piccola parte della società, quella più ignorante e priva di strumenti culturali, ma anche in una parte effettivamente razzista. Occorre contrastare questa campagna, recuperando lo spirito di verità e l’umanità che sono indispensabili per capire e per dare soluzione ai problemi”.

Appare del tutto bugiarda, inoltre, la stessa ricostruzione del sindaco Bacchetta che, dopo aver creato il problema, si appella al Prefetto per essere informato. Questa situazione è stata determinata dalla totale latitanza di sindaco e Giunta che, a suo tempo, non hanno aderito al bando dell’Anci Regionale la quale, in ottemperanza delle norme del governo, aveva chiesto anche al Comune tifernate di aderire al cosiddetto bando/protocollo SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). In questo modo sarebbe stato il Comune a gestire e governare il problema, decidendo quanti, come e dove collocare i richiedenti asilo, e con un numero di arrivi decisamente minore di quelli che il ‘sistema emergenza’, gestito direttamente da Governo e Prefetture, oggi prevede. Ma eravamo in campagna elettorale, il sindaco e la destra avevano altri interessi. E così quelli che hanno creato il problema ieri sono quelli che, con disumano e disgustoso opportunismo, protestano oggi

Le Convenzioni Internazionali, la nostra Costituzione e qualsiasi codice etico che mette i valori umani al centro del proprio agire affermano da sempre che chi fugge da guerre e fame deve poter trovare un rifugio. – precisano da Castello Cambia – Noi chiediamo alle persone più responsabili, colte e coraggiose di scendere in campo, di parlare e di agire. Chiediamo all’associazionismo, laico e religioso, di essere meno latitante di fronte a queste campagne d’odio. Castello Cambia persegue una società al cui centro ci siano i valori ed i diritti essenziali alla vita e ad una esistenza dignitosa. E’ ignobile peraltro che chi organizza queste campagne d’odio si trinceri dietro la difesa dei valori cristiani, che li bestemmi utilizzando croce e parole nei propri simboli per qualche voto in più, ostentando la sua interessata presenza ad ogni processione religiosa”.

I militanti “laici” di Castello Cambia, dunque, domani mattina (sabato 6 agosto), durante la manifestazione di Piazza Matteotti, si assumeranno anche la responsabilità di distribuire gratuitamente l’enciclica di Papa Francesco “Laudato si”, il cui contenuto – concludono – “smentisce, parola per parola, le parole e le azioni di questi ‘cristiani presunti e razzisti veri’”.

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