Politica

Primarie Pd, alleanze e speranze

Che vinca il migliore, che per me, come è noto, è Matteo Renzi. Suona un po’ così l’augurio del segretario regionale del Partito democratico, Giacomo Leonelli, a chi scende nell’arena del voto umbro per concorrere alla scelta del segretario nazionale del partito. Del resto, se Leonelli non partecipa direttamente alla competizione in vista delle primarie del popolo dem del 30 aprile, è solo in omaggio al protocollo che in Italia vuole i segretari regionali arbitri imparziali. Ma Leonelli è un renziano della prima ora e, senza ipocrisia, nel messaggio in cui ribadisce il ruolo delle primarie e rivendica la democraticità della strada tracciata dal Pd, esprime apertamente la sua preferenza: “E’ evidente che personalmente sosterrò, con convinzione e coerenza, il progetto di Matteo Renzi e Maurizio Martina per il Pd e per l’Italia”. Nel momento in cui si fa a gara per salire sul carro renziano, chiedere di scendere (o anche solo di non affacciarsi a salutare sotto) a chi ha da subito sostenuto il progetto del Rottamatore fiorentino, sarebbe davvero troppo.

Nuove alleanze renziane

Qualcuno, per la verità, la distanza temporale tra renziani e neo-renziani la rimarca. Come Marco Vinicio Guasticchi, che in un florilegio di sue foto con Renzi, sui social scrive: “Di nuovo in corsa al fianco di Matteo…  con nuovi alleati… ma sempre con la “vecchia guardia” di cui Matteo si fida”. Come a dire: dei nuovi, in fondo, Matteo non si fida poi tanto. Una sua interpretazione o gliel’avrà confidato il ministro Lotti? Mistero… Coi puntini, di sospensione, come quelli che circondano le parole “… con nuovi alleati…”. Ciascuno, lo spazio di quei puntini, li riempia come crede. Magari Guasticchi non avrà gradito di finire secondo nella lista renziana Perugia1, spodestato dalla precedente capolista cuperliana Catiuscia Marini. Ma lo scenario nazionale, da allora, è ben cambiato e l’Umbria non fa repubblica a parte.

Dalla quadra (faticosamente trovata, come sempre avviene in Piazza della Repubblica) per comporre le liste comunicate dal presidente della Commissione regionale per il congresso, Matteo Burico, i bocciani stavolta non si sentono minoranza, almeno in termini di peso specifico. L’abbraccio di Scheggino, domenica scorsa, tra la governatrice Marini ed il sottosegretario Bocci, è un messaggio alle rispettive truppe: quest’alleanza, ora, s’ha da fare. Perché la frittata, da record, va bene con il tartufo servita a tavola, non nel piatto della politica.

La Giunta di Palazzo Donini, comunque, spinge (quasi) compatta per riportare Renzi alla guida del Pd, nel Perugino come nel Ternano, dove Paparelli, per atto di galanteria, ha ceduto il posto di capolista a Roberta Isidori.

Con Orlando per tenere il partito a sinistra

A guidare l’impervia corsa di Andrea Orlando è l’attivissima senatrice Valeria Cardinali, che ha iniziato a spingere il guardasigilli praticamente prima ancora che questi accettasse la sfida. I Socialdem, ospitati dal sindaco eugubino Stirati, vogliono mantenere il partito a sinistra. Possibilmente dove si veda un po’ di sole anche per loro. Così la stessa Cardinali, per la quale il congresso rappresenta anche l’occasione per uscire dall’ombra dell’asse Marini-Giulietti. Il numero due è Renzo Campanella, che ha sempre provato strade alternative per il Pd, così come lui (ma non solo) lo vorrebbe. Ma Orlando può contare anche su una nutrita pattuglia di amministratori locali, come il sindaco di Foligno e presidente della Provincia che c’è, poi non c’è, poi c’è ma è senza soldi, Nando Mismetti. E ancora, il marscianese Alfio Todini e lo spoletino Giorgio Dionisi. A Terni, poi, i sostenitori di Orlando schierano il sindaco Di Girolamo, che in questo Pd ha dimostrato di non sentirsi propriamente a suo agio. Un pensiero venuto a molti, a queste latitudini, dopo la scelta di alcuni big nazionali di lasciare il partito.

La ridotta di Emiliano. E’ restato invece nel Pd, malgrado fosse il più critico verso Renzi, il governatore della Puglia, Michele Emilano. Che ora si ritrova scavalcato a sinistra da Orlando, tra le cui fila ci sono anche quelli che “Bandiera rossa” la continuano a cantare senza timore. In Umbria, Emiliano non conta evidentemente di raccogliere molti consensi, tant’è che le sue liste contano appena sei nomi. Capeggiate a Perugia dall’ex assessore provinciale Domenico De Marinis, da Andrea Marconi nell’area centro e dall’orvietano Federico Giovannini nel Ternano.


Le liste comunicate dal Pd dell’Umbria

Mozione Orlando, lista “Andrea Orlando segretario, unire l’Italia, unire il Pd”

Perugia 1: Valeria Cardinali, Renzo Campanella, Giulia Titta, Nicola Maria Aloia, Mohan Testi, Luciano Recchioni, Dhurata Jace

Perugia 2: Nando Mismetti, Margherita Banella, Alfio Todini, Emanuela Boccio, Giorgio Dionisi

Terni: Leopoldo Di Girolamo, Vanessa Croccolino, Emidio Maria Gubbiotti, Valeria Masiello

Mozione Emiliano, lista “Noi con Emiliano”

Perugia 1: Domenico De Marinis, Paola Meattini

Perugia 2: Andrea Marconi, Petia Ragni

Terni: Federico Giovannini, Maria Beatrice Mazzoni

Mozione Renzi-Martina, lista “Avanti insieme”

Perugia 1: Catiuscia Marini, Marco Vinicio Guasticchi, Lavinia Pannacci, Andrea Smacchi, Patrizia Cesaroni, Domenico Caprini, Federica Lunghi

Perugia 2: Eleonora Maghini, Luca Barberini, Stefania Moccoli, Matteo Cardini, Alessandra Lazzaroni

Terni: Roberta Isidori, Fabio Paparelli, Simona Berretta, Carlo Ottone