“42 milioni di euro che il Fondo Sociale Europeo ha stanziato per la programmazione per il 2007-2009 della Provincia di Perugia sono molti ma la grave crisi economica che sta attraversando il nostro Paese impone di rivedere gli obiettivi e strategie per fare in modo che rispondano in modo adeguato alle mutate esigenze”.
A parlare è l'assessore alla Formazione della Provincia di Perugia, Giuliano Granocchia intervenuto stamani presso il Centro Studi Città di Foligno in uno dei sette forum che l'ente provinciale sta promuovendo nel territorio per aprire una fase di confronto e partecipazione al fine di investire al meglio queste risorse comunitarie.
All'incontro erano presenti oltre Granocchia anche l'assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Foligno, Paolo Trenta e il dirigente provinciale Adriano Bei. Nel comprensorio della Valle Umbra, che comprende dodici comuni (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Bevagna, Cannara, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Spello, Trevi e Valtopina) le risorse Fse impiegate sono state di 12 milioni 773 mila euro.
Nel 2007 si sono registrati 24.291 avviamenti al lavoro che hanno interessato 17.651 lavoratori. I contratti di lavoro sono stati a tempo indeterminato per il 55,6%, per il 9,1% di apprendistato e per il 35,3% a tempo determinato.
Il comparto “altre attività”, legate perlopiù al terziario, ha generato il più alto numero di avviamenti e le femmine hanno fatto registrare un tasso superiore ai maschi. I settori che hanno garantito la percentuale più rilevante di avviamenti al femminile sono l'istruzione (86.9%), “altri servizi pubblici, sociali e personali” (69.7%), “altre attività” (64%) e “alberghi e ristoranti” (62.7%).
Mentre i settori che vedono una presenza più marcata di extracomunitari sono: “costruzioni” con il 34.4% degli avviamenti (98% maschi) e l'agricoltura con il 32.7% (81.2% maschi). Per quanto riguarda, invece, la programmazione provinciale per il 2007-2009 il Consiglio provinciale ha recentemente approvato le linee guida che riguardano il potenziamento e sviluppo dei servizi per l'impiego, il miglioramento e valorizzazione delle risorse umane, le politiche attive per l'incremento ed il miglioramento dell'occupazione, le politiche per l'adattabilità dei lavoratori e la competitività delle imprese, l'inclusione sociale delle fasce deboli attraverso l'integrazione lavorativa e la formazione, il sostegno della qualità, sicurezza e legalità del lavoro.
“Tuttavia queste linee guida non sono rigide poiché stiamo attraversando un momento particolarmente difficile per l'economia – ha proseguito Granocchia – in cui non si parla della crisi di un singolo settore, magari bilanciata dal potenziamento di altri come era accaduto per il tessile qualche anno fa, ma è una crisi trasversale che li colpisce tutti. Pertanto – ha continuato – abbiamo il dovere di capire quali fabbisogni formativi occorrono ed elaborare così nuovi strumenti di ricerca per garantire alle famiglie e ai disoccupati una possibilità di trovare occupazione. Ed è qui che si inserisce l'attività di questi forum al fine di comprendere le esigenze dei territori per calibrare le scelte. Infatti, sono convito che il ruolo delle realtà territoriali può fare la differenza per creare sviluppo. Politica, istituzioni ed università devono aiutare le imprese a costruire un sistema atto a garantire livelli occupazionali”.
Il prossimo appuntamento con i Forum territoriali è a Marsciano il 10 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala Capitini del Comune.
