Ripartono i campi di lavoro estivi in Albania, promossi dalla Caritas diocesana settore operativo per le emergenze in Italia e all'estero, e dell'associazione di volontariato “San Martino”, che da quindici anni, ininterrottamente, operano attraverso centinaia volontari nella zona dei Balcani.
Dal 30 luglio a fine settembre saranno impegnati circa ottanta volontari, che opereranno suddivisi in cinque turni della durata di otto giorni ciascuno, e che si alterneranno nelle diverse attività per portare a termine i progetto della Caritas diocesana. Coinvolti anche quest'anno diversi volontari e i gruppi parrocchiali di S.Maria del Rivo e Scout d'Europa, S.Giovanni Bosco a Campomaggiore e Nostra Signora di Fatima a Gabelletta, oltre al gruppo scout Agesci Terni 2 della parrocchia di S. Antonio. Tre gruppi saranno impegnati nel completamento dei lavori nella zona di Shenkoll, gli altri due nella zona montana di Kalivaci nel nord del paese con base ad Ungrej nella provincia di Lezhe per incontrare le persone, animare i gruppi di ragazzi e adulti, avviare le opere di sistemazione idrica ed elettrica dell'ospedale, della scuola e del Comune, in una zona dove le condizioni di vita della popolazione sono assai precarie.
In più, in sintonia con la Caritas albanese e con le autorità locali, ulteriori aiuti saranno portati nel settore sanitario per incrementare l'attività di due progetti: l'uno attraverso la collaborazione di medici specialisti ternani negli ambulatori medici locali, l'altro “Parla più forte” che è rivolto a bambini affetti da patologie uditive. Oltre alle terapie già in atto e al recupero di protesi per l'udito, anche usate e che vengono riadattate a seconda dei casi, il progetto prevede anche l'istituzione di un centro di eccellenza a Pllane per la diagnosi precoce e la formazione del personale medico e paramedico specializzato.
Per i volontari della Caritas diocesana in programma anche il Kosovo, dove nella comunità di Klina nella casa di accoglienza della delegazione Caritas regionale dell'Umbria, andranno a prestare la loro opera due coppie ternane per circa dieci giorni.