Cronaca

Portaborse in Comune, contratti in bilico

Rinnovo dei contratti in bilico. A palazzo dei Priori si avvicina il 30 giugno, data di scadenza dei 26 contratti degli assistenti dei gruppi consiliari. A quanto pare, in una lettera inviata ai capigruppo del Comune di Perugia e al primo cittadino Romizi, si marcherebbe l’impossibilità di rinnovare i contratti fino a fine mandato (2019) non sarebbe possibile. Questo nonostante i portaborse siano stati nominati grazie alla partecipazione ad un avviso pubblico del Comune di Perugia e poi selezionati con nomina di fiducia dai gruppi consiliari con scadenza il termine del mandato elettorale. Ma, secondi i dirigenti del Comune, andare oltre i 3 anni di contratti per l’Ente sarebbe rischioso per eventuali vertenze.


Comune di Perugia, 26 contratti in scadenza | Il cerimoniale ai portaborse


Ma la tensione nei gruppi consiliari si è manifestata anche durante il consiglio comunale di lunedì quando, in apertura, è stata affrontata la questione della scadenza di 26 contratti da assistenti dei gruppi consiliari A chiedere la sospensione della seduta, al fine di dare modo ai capigruppo di confrontarsi con il sindaco Romizi e il vice sindaco Barelli, il capogruppo di Perugia Civica e Riformista, Nilo Arcudi finalizzata alla sospensione della seduta del consiglio al fine di dare modo ai capigruppo di confrontarsi con il Sindaco Romizi e il Vice Sindaco Barelli.


Palazzo dei Priori, rischio i contratti di 30 portaborse


La situazione del consiglio comunale sta diventando insostenibile -ha detto Arcudi- a causa delle criticità nel lavoro degli uffici, con conseguente pregiudizio del rispetto dovuto al consiglio comunale oltre che del suo lavoro.” Per Arcudi è, quindi, necessario e doveroso che l’amministrazione garantisca la continuità dell’attività dei consiglieri, che al contrario, dal primo luglio non avrà più il necessario supporto tecnico, con l’interruzione dei contratti per gli assistenti dei gruppi.

Dello stesso avviso, e quindi a favore della mozione, si è espressa anche la capogruppo del M5S Cristina Rosetti, che ha ricordato come il consiglio sia un organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune, con un ruolo ben preciso. “I consiglieri non possono -ha precisato- far condizionare così la propria attività, che è frutto di un mandato elettorale, che abbiamo il diritto e il dovere di svolgere al meglio. In questa vicenda -ha concluso Rosetti- c’è chi di fatto ha travalicato le proprie competenze, sottoponendoci ad un velato ricatto che non ci piace.”

La seduta è stata quindi sospesa quasi mezz’ora dove i capi gruppo si sono confrontati in sala Rossa con Romizi. L’incontro si è concluso con l’impegno dell’amministrazione a fare ulteriori verifiche sulle possibili soluzioni.