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Porta Pesa, chiude la sala slot

Redazione

Porta Pesa, chiude la sala slot

Il Tar ha respinto l'istanza di sospensione cautelare richiesta dal titolare della sala scommesse in via Brunamonti a causa della troppa vicinanza con le scuole
Gio, 07/09/2017 - 14:37

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 Non c’è che dirlo, una scommessa vinta dai colo che, la sala slot a Porta Pesa non l’hanno mai voluta. Dopo quasi un anno, con un’ordinanza del Tar, si chiude la polemica sulla scala scommesse inaugurato nell’aprile scorso. “Appare prevalente l’interesse pubblico alla preservazione dalle ludopatie dei soggetti, essenzialmente minori d’età, che frequentano detti luoghi, rispetto a quello, meramente patrimoniale vantato dal ricorrente, il quale, se del caso, potrà trovare adeguato ristoro in sede risarcitoria“. Dieci lunghi mesi in cui residenti e i genitori degli alunni delle scuole materna Santa Croce e di primo grado Ugo Foscolo hanno protestato e chiesto a gran voce al Comune di Perugia la chiusura dell’attività, dopo anche la modifica del regolamento comunale con atto del consiglio comunale lo scorso 20 febbraio inerente i giochi leciti.

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Proprio la modifica del regolamento ha portato palazzo dei Priori all’emanazione di un provvedimento che ha disposto la cessazione dell’attività perché tropo vicina alle scuole. Così, quando il 24 giugno il titolare della sala slot a Porta Pesa ha fatto ricorso al Tar chiedendone l’annullamento e la previa sospensione. Ma la prima sezione del Tribunale, presieduto da  Raffaele Potenza, consigliere Paolo Amovilli ed estensore Enrico Mattei, ha deciso di respingere  l’istanza di sospensione cautelare e condannato il privato di via Brunamonti al pagamento di 500 euro corrispondenti alle  spese affrontate dal Comune costituito a giudizio.
La protesta, tutt’altro che silenziosa, aveva coinvolto, oltre a residenti e genitori, le associazioni del territorio Borgo Sant’Antonio, i Vivi il Borgo, Libera e la Società Operaia di Mutuo Soccorso che hanno consegnato al primo cittadino Andrea Romizi oltre 700 firme e che ha visto battersi in prima linea i due consiglieri del Pd Tommaso Bori e Sarah Bistocchi. “Non può non farci riflettere il fatto – dicono dal Pd – che in Italia il 20% di bambini e adolescenti fra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse, bingo e sale con slot machine, mentre il 25% dei più piccoli, in età compresa fra i 7 e i 9 anni, usa la paghetta per “gratta e vinci” e lotterie”. “Soddisfatti per una battaglia sentita e vinta da tutti i cittadini – concludono dal Pd, e ricordando che a Porta Pesa come nel resto della città la vera scommessa devono essere i giovani e gli studenti, auspichiamo che il Comune di Perugia si faccia sempre e da subito interprete e promotore di iniziative a fronteggiare una delle piaghe sociali più latenti, e dunque più pericolose, dei nostri tempi”.
Soddisfazione anche sui banchi del Pd in Regione. “Sono veramente soddisfatta che le modifiche alla legge regionale riguardante le ‘Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico’, da me proposte hanno cominciato a produrre i primi effetti”. È quanto afferma la consigliera regionale Carla Casciari (Pd) dopo aver appreso la notizia che il Tar dell’Umbria ha “dato ragione al Comune di Perugia facendo chiudere i battenti alla sala scommesse che era stata aperta i mesi scorsi a Porta Pesa, in prossimità delle scuole. Il prossimo obiettivo – conclude Carla Casciari – sarà quello di potenziare e strutturare il ‘piano regionale di prevenzione, cura e riabilitazione’ che è attualmente al vaglio del Ministero della Salute per scongiurare il moltiplicarsi di persone che cadono in questa nuova ma devastante piaga sociale, difficile da arginare e che coinvolge sempre più le fasce sociali più deboli”.
Se questa prima battaglia se l’aggiudicano Comune e genitori, ora bisognerà vedere le prossime iniziative che il privato deciderà di mettere in campo per poter tornare ad aprire la propria attività commerciale.

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