Dopo i locali notturni del centro storico, ora tocca al campo da basket. A Palazzo dei Priori, nei giorni scorsi, è arrivato un esposto corredato da quaranta firme dei residenti per protestare contro l’utilizzo del campo da pallacanestro di piazza Grimana. Il motivo? Il troppo rumore, ovviamente, della palla da basket.
La piazza dell’aggregazione
Così sembra che poco dopo Pasqua la situazione sia diventata più critica. Forse complici le giornate più lunghe e le temperature più calde, gli allenamenti dei giovani sportivi hanno dato fastidio a quei residenti che hanno le finestre delle camere da letto che si affacciano proprio sulla piazza. Radunate le firme, ecco che l’esposto è arrivato a Palazzo dei Priori, responsabile della gestione del campo da basket e quindi chiamato in causa dai residenti. “Quell’area non è gestita dal Comune – sottolinea Romizi – si tratta di un utilizzo spontaneo”.
Ed ora? Come l’Amministrazione risponderà alla singolare petizione l’abbiamo chiesto al sindaco di Perugia Andrea Romizi, già a conoscenza dell’esposto. Non ci nasconde la sorpresa nel momento in cui ha appreso della protesta. Petizione che, in realtà, coinvolgerebbe anche l’attività del bar che si affaccia su piazza Grimana in quanto considerato “rumoroso” dai residenti della zona. “A fronte di un esposto – spiega il sindaco Romizi – invieremo gli uffici dell’Arpa ambiente a fare delle rilevazioni per capire se ci sono sforamenti dei parametri previsti. Affronteremo la questione in maniera razionale e con gli uffici competenti, verificheremo che tipo di impatto acustico hanno entrambe le attività citate nella petizione. Perchè è chiaro che sono due fonti diverse di, chiamiamolo così, ‘rumore’ “.
Con l’estate oramai alle porte, purtroppo, la guerra al rumore a Perugia non si arresta. Il problema, come ci spiegano alcuni gestori di locali notturni, è che nel centro storico nessuna struttura è adibita a fare musica senza recare disturbo agli altri. Forse alcune licenze se non ci sono le condizioni non andrebbero date. Forse non c’è controllo su alcune attività travestite da bar ma che dopo le 20 diventano locali notturni. Di fatto c’è che a Perugia ogni anno è sempre la stessa storia. Da una parte i locali che vogliono vendere “divertimento”, dall’altra i residenti che sognano notti silenziose e che lamentano qualche decibel di troppo a un’amministrazione che deve ascoltare e tutelare entrambe le categorie.