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Perugia, zone Peep:il diritto di proprietà costa caro | Il Comune al lavoro per nuova valutazione

Cristiana Mapelli

Perugia, zone Peep:il diritto di proprietà costa caro | Il Comune al lavoro per nuova valutazione

L'Ente ha 26 aree di piano di edilizia pubblica e 200 convenzioni stipulate | Pd: "Si arriva fino a 25mila euro" | Rosetti "Monetizzare sulla spalle dei cittadini"
Gio, 20/10/2016 - 17:15

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Aggiornato alle ore 14.

Sono aree concesse dai Comuni a prezzi agevolati agli operatori (cooperative o ditte edili) e destinati alla costruzione di alloggi. Sono le zone Peep, piani di edilizia pubblica, e possono essere o in diritto di superficie (viene concesso l’uso del  terreno su cui sorgerà l’abitazione, per un tempo determinato massimo di 99 anni, normalmente rinnovabile per un periodo non superiore a quello previsto nell’atto originale, non più di altri 99); o in diritto proprietà (diventa dell’operatore, e successivamente viene trasferita al socio con rogito notarile di assegnazione dell’alloggio. La proprietà convenzionata dell’area obbliga anch’essa al rispetto di alcune norme, previste dal legislatore o dall’ente pubblico, in caso di vendita o d’affitto dell’alloggio). In ambedue i casi è obbligatorio stipulare con il Comune una convenzione in cui sono fissati i criteri a cui attenersi per la costruzione, la cessione dell’alloggio e le sanzioni nel caso in cui non si osservino le prescrizioni previste. Attualmente, il Comune ha 26 aree Peep, su cui insistono circa 200 convenzioni, per la maggior parte stipulate negli anni 70/80. Convenzioni che, secondo i consiglieri Pd Mencaroni, Bori e Bistocchi, andrebbero aggiornate. Ma non solo. I dem, durante la commissione urbanistica di giovedì mattina, hanno anche chiesto l’istituzione di un regolamento per la trasformazione in diritto di proprietà delle aree Peep concesse in diritto di superficie e per la rimozione dei limiti di godimento degli alloggi ceduti in proprietà.

Gli immobili costruiti in regime di edilizia convenzionata –ha detto Mencaroni- sottostanno a precisi vincoli in caso di vendita e di locazione, richiamati nella convenzione  che chi ha realizzato l’operazione immobiliare (cooperativa, ATER, impresa di costruzioni, privato, ecc.) ha stipulato solitamente con il Comune dove si trova l’immobile in questione. Non c’è però un criterio univoco che valga per tutti i casi, in quanto le singole convenzioni stabiliscono criteri che possono anche differire fra di loro; solitamente i criteri definiti nelle convenzioni stabiliscono se e come sia possibile effettuare la vendita, a quale prezzo, e a chi. Ci sono inoltre delle limitazioni al suo godimento che ne vincolano la successiva commercializzazione e/o locazione. Dato che la legge ha  concesso ai Comuni la facoltà, dietro pagamento di un corrispettivo, di trasformare il diritto di superficie in piena proprietà e di estinguere prima del tempo i limiti di godimento degli alloggi ceduti in proprietà, si chiede che anche in Comune di Perugia, sull’esempio di altri comuni, effettui una verifica e un conseguente aggiornamento delle convenzioni delle aree Peep di tutto il Comune di perugia; solleciti l’Agenzia delle Entrate in modo che possa effettuare in tempi brevi una rivalutazione dei costi e del mercato che sarà utile al fine dell’aggiornamento delle convenzioni e, infine, valuti la possibilità di istituire un regolamento per la trasformazione in diritto di proprietà delle aree Peep. già concesse in diritto di superficie e per la rimozione dei limiti di godimento degli alloggi realizzati su aree P.E.E.P. cedute in proprietà”. Somma che però in alcuni casi è ingente, si va da 17mila ai 25mila euro a secondi dei casi. Importi consistenti che, in un periodo storico come quello che stiamo attraversando, mette in difficoltà i proprietari, al punto che molti sono costretti a rinunciare alle vendite.

Il dirigente Zepparelli, ha precisato che il comune si è già da tempo adeguato alla normativa nazionale che, nel corso del tempo, ha reso possibile il trasferimento dal diritto di superficie a quello di proprietà, quindi la rimozione del vincolo temporale, dietro prestazione di un corrispettivo, fissato dalla norma stessa nella sua formulazione. A questo proposito l’ente ha anche già provveduto a sollecitare l’Agenzia delle Entrate per un aggiornamento della stima del valore dei terreni, su cui si basa, appunto, il suddetto corrispettivo.

Come ha tenuto a sottolineare anche il consigliere Numerini, anche nel DUP è ben chiara l’attività dell’amministrazione da un lato per la ricognizione delle aree Peep e dall’altra per l’aggiornamento delle stime, a dimostrare che due dei punti dell’odg sono esauriti. Sul terzo punto, l’istituzione del regolamento per favorire la liberalizzazione delle aree Peep, Numerini ha espresso perplessità sul fatto che ciò potrebbe essere causa di disparità tra cittadini. I consiglieri Sorcini, Fronduti, Rosetti e Camicia hanno, peraltro, richiesto di avere una visione complessiva della situazione, anche in virtù di eventuali contenziosi che coinvolgano l’amministrazione, per questo –su richiesta dello stesso Mencaroni- l’odg è stato sospeso in attesa di audire l’Assessore Bertinelli e l’Avvocatura dell’ente.

A sollevare il problema dell’adeguamento ai reali valori di mercato delle stime delle aree edificabili, oggi notevolmente superiori al valore reale, e che pesa nelle pratiche di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree PEEP, anche Cristina Rosetti. Un modo, come spiega il consigliere del M5S, per  “monetizzare, portare in cassa risorse, senza che pesi l’equità, la giustizia, il sacrosanto diritto dei cittadini ad un’Amministrazione che non li vessi, al fatto che se svendiamo il patrimonio comunale per fare cassa non facciamo altro che impoverirci“. Durante la seconda commissione di venerdì mattina, “l’assessore Bertinelli – spiega il consigliere del M5S- ha dovuto dire in maniera diretta quello che da due anni e mezzo sta facendo, cercare di monetizzare tutto il monetizzabile, senza che pesino altre politiche. Un ruolo meramente tecnico, un ruolo ragionieristico, che, in mancanza di visione politica, ha portato in questi anni a tagli dei servizi, perdite di posti di lavoro, ad incuria, a tentativi di svendita del patrimonio immobiliare del Comune. Il fine di questa Giunta per il M5S è uno ed unico e lo dimostrano i fatti: far tornare i conti ad ogni costo, per finire il mandato e non uscire sconfitti. Ma la città continua a vivere uno stato di sofferenza di cui a Palazzo dei Priori non ci si preoccupa più di tanto. E lo dimostra la discussione sullo stato di attuazione dei programmi, in cui, invece di sciorinare le cose fatte, dopo due anni e mezzo di governo, la Giunta dimostra di brancolare ancora nel buio, con un atteggiamento che comunica timore, rassegnazione e affanno, ed un unico vero obiettivo:i tirare a campare”. 

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