Perugia, prove di lista civica | "La fontana? Impiccia, spostiamola"

Perugia, prove di lista civica | “La fontana? Impiccia, spostiamola”

Cristiana Mapelli

Perugia, prove di lista civica | “La fontana? Impiccia, spostiamola”

"Anima civica", l'idea nasce da un gruppo di cittadini per un percorso condiviso sul futuro di Perugia | "Né riciclaggio né di restauro, solo stimolo" |
Mer, 09/05/2018 - 08:27

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Una platea per la maggior parte dell’anima civica, o comunque che ben prende le distanze sia dai recenti successi delle forze di centro destra, ma anche dal flop del Pd. Un incontro  cittadino quello andato in scena lunedì sera all’oratorio Santa Cecilia e dove si è parlato del futuro di Perugia.

Non solo un programma di rilancio dalla crisi della città, ma la volontà di uscire da un degrado, “non riconducibile alla giunta Romizi”. Ma qui trovano spazio anche le provocazioni. “La Fontana Maggiore? Visto che impiccia (nb riferendosi alle continue polemiche relative alle posizioni dei palchi ma anche alle statue dorate), spostiamola!”.

Una lista civica?

Anima civica, dicevamo, cos’è? Una lista? Non per ora, ma ad un anno dalle elezioni forse si cerca di sondare il mercato. Per ora di certo c’è che all’incontro era presente un  gruppo di cittadini dalle diverse storie e professioni. Seppur tra i volti noti mettono le mani avanti “non si tratta né di riciclaggio né di restauro, vogliamo essere uno stimolo per far tornare la città ad investire sulla cultura e a concentrarsi su alcune tematiche“. Si pensa a step, il primo obiettivo è rappresentato dal 20 giugno, data simbolo per Perugia, quando sarà organizzata una iniziativa pubblica. Poi si vedrà. Come a dire che in un mondo cosi rapido e digitale, pensiamo ad ora perché tanto i progetti futuri vanno tutti cambiati.

Perugina, Atenei e Pietro Vannucci

Ma da dove si inizia per ridestare Perugia? “Oggi c’è una città da sostenere nelle sue vocazioni – spiega Marcello Catanelli ex assessore comunale- : la Perugina, gli Atenei e Pietro Vannucci ovvero la vocazione industriale, universitaria e fino a quella culturale e artistica. Siamo i primi a mettere in discussione anche la nostra esperienza politica”. Insomma, fermarsi ad ascoltare. “Perugia – ha spiegato Giovanni Tarpani – oltre ad una agenda politica, ha bisogno di ricostruire obiettivi concreti su cui creare il consenso. Reagire al declino, come? Da anni non c’è dibattito. Prima di tutto dobbiamo fare lo sforzo di ascoltarci e costruire, passo dopo passo, la partecipazione”.

Silenzio assordante

Tra i presenti all’incontro, la ventitrenne Costanza Spera che, nonostante l’anima civica che li accomuna non nasconde un desiderio “Tra i bisogni di questa città c’è quello di sinistra. Più che un ritorno alla storia, mi pare che con questa amministrazione ci sia un ritorno ad un becero provincialismo, con le uniche iniziative di slancio culturale che non hanno stimolo dal Comune ma solo da chi decide di farle. In questa città c’è un silenzio assordante nei confronti dei neo fascismi ma anche sui diritti civili”.  Secondo l’antropologo del Trasimeno Daniele Parbuonobisogna partire da una Perugia culturale e dall’incontro, perché oggi possiamo dividere le persone tra chi vede un mondo chiuso e chi un mondo aperto”.

20 giugno

Il prossimo passo? “Quella del XX Giugno – spiega Renzo Patumiè per noi la data simbolica della identità collettiva di Perugia. Per questo proponiamo che in tale data si tenga una prima concreta, partecipata convenzione per la costruzione di un programma per la città. Il gruppo dei promotori si allargherà e si costituirà un comitato che avrà come unico obbiettivo la preparazione della giornata del 20 giugno”.  Usando il messaggio del regio esercito Sabaudo agli insorti del XX Giugno: Coraggio, dunque e Perugia sarà. Il blog “Anima civica” sarà il contenitore dei contributi programmatici.

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